Beirut, la capitale del Libano, questo mese è stata invasa da designer di serie A: i campioni mondiali Humberto Campana, Peter Marigold, Pascale Mussard e il duo italiano Formafantasma hanno visitato la città in occasione della Biennale House of Today, partecipando al suo programma di conferenze. Ma sono proprio questi superdivi ad aver provato l’emozione più forte nel vedere i nuovi, innovativi lavori di alcuni dei più interessanti designer contemporanei del paese.
Una panoramica della Biennale House of Today a Beirut
Designer libanesi e statunitensi hanno collaborato al progetto di nuovi tavoli che dimostrano la varietà dei loro talenti. Una conversazione con la fondatrice Cherine Magrabi Tayeb.
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- Tracy Lynn Chemaly
- 09 gennaio 2019
- Beirut
Tavoli come quelli di david/nicolas, Roula Salamoun, Anthony Daher e Sibylle Tarazi sono stati realizzati in risposta ai requisiti stabiliti da Cherine Magrabi Tayeb, fondatrice di House of Today, che chiedeva di progettare pezzi di design che puntassero sull’emozione. Ma sono tre episodi di collaborazione ad aver suscitato le reazioni più rilevanti. L’accoppiamento di talenti libanesi con designer statunitensi di successo internazionale, rappresentati da R & Company di New York, ha prodotto tre tavoli in edizione limitata esposti alla mostra intitolata Elevate, the Quest for Heightened Senses.
“Questo progetto offriva un’importante occasione di fondere le due culture”, spiega Magrabi. “Tutti i designer hanno usato il loro grande talento e la loro consolidata identità, ma hanno permesso a se stessi di infrangere le regole e di sperimentare una nuova prospettiva progettuale, spingendosi oltre i propri limiti.”
Il tavolo Boob Boobie Dou dei fratelli libanesi Carlo and Mary-Lynn Massoud in collaborazione con la coppia The Haas Brothers di Los Angeles è un omaggio alla femminilità. Due mani di bronzo sostengono dolcemente un seno di marmo rosa, elevandolo al divino: un segno di protesta contro la discriminazione, che contemporaneamente celebra il latte che placa la terra. “Provoca l’osservatore con il suo atteggiamento nei confronti del sesso e della sessualità”, dice Magrabi parlando delle reazioni suscitate dal pezzo. Trova corroborante vedere il frutto di quattro menti creative che si uniscono in “un processo seduttivo ma pieno di rispetto”.
Katie Stout di Brooklyn ha lavorato con Stephanie Sayar e Charbel Garibeh dello studio di design libanese Sayar & Garibeh in un processo di scambio continuo, in cui i collaboratori hanno iniziato ad aggiungere elementi a un primo schizzo, arrivando al bizzarro tavolino Morph, completamente realizzato a mano in ceramica e fusione d’ottone in analogia a questo processo di stratificazione.
In Fluid Encounter, il tavolo dell’artista e designer franco-libanese Flavie Audi e di Rogan Gregory, già stilista newyorchese divenuto artista funzionale, concetti digitali e realtà sensoriali convergono. Una lastra di bronzo ondulata, collocata sopra ricce cristalline fatte di resina di fabbricazione digitale, ne sottolinea la multiforme dinamica.
“Arte e design non sono mai processi statici”, spiega Magrabi sottolineando i vantaggi di queste collaborazioni. “La mente aperta al cambiamento è l’attributo del vero artista.”