Il simbolo di Milano? Il panettone. Quello di G. Cova C., nello specifico. Nella sua ex fabbrica di NoLo, che è stata anche stamperia e ormai è abbandonata da decadi, si trova la grande novità della Milano Design Week 2018. Il nome, che evoca languidi abbandoni, in realtà fa riferimento allo spazio, fondamentale nello sviluppo del progetto di Space Caviar (Joseph Grima) e Studio Vedèt (Valentina Ciuffi). In via Popoli Uniti 11/13 e nella vicina sede distaccata di via Venini 85, si respira aria di grande sperimentazione. Voglia di fare le cose in modo nuovo a partire dai contenitori stessi degli eventi.
La novità del Salone: Alcova
In un’ex fabbrica di panettoni, una trentina di espositori tra designer emergenti, gallerie, artisti, istituzioni. Il nuovo progetto di Space Caviar e Studio Vedèt raccontato nelle parole di Valentina Ciuffi e Joseph Grima.
View Article details
- Annalisa Rosso
- 12 aprile 2018
- Milano
- 2018
Perché avete scelto questo posto?
Ha una forza incredibile, con le piante selvatiche che sono cresciute negli anni e l’architettura che risale alle prime decadi del secolo scorso. C’è un montacarichi bellissimo, un colonnato. È uno spazio che non ti aspetti di trovare. Lo abbiamo tenuto così com’era, con i buchi per terra e i soffitti che mancano. Non è stato facile, anche per mettere tutto in sicurezza senza intaccare l’atmosfera.
In che cosa consiste il vostro progetto?
Le persone che hanno accettato il nostro invito sono disposte ad affrontare questo dialogo con uno spazio meraviglioso e difficile - alcune aree sono addirittura a cielo aperto - invece che attenersi ai canoni delle presentazioni saloniere. Hanno una visione simile alla nostra, il gusto per la ricerca e l’interesse per l’incrocio di mondi diversi. E così le persone attratte da gallerie come Nilufar e Maniera, incroceranno le super sperimentazioni interdisciplinari di collettivi giovanissimi come Better Known As, o la ricerca sul campo di istituzioni come Z33. Allo stesso modo i frequentatori di musei e istituzioni, si imbatteranno in sfilate e performance fuori dai canoni, incontreranno progetti emergenti sul design anonimo e sull’artigianato. Pensiamo che questo permetterà di innestare nuove sinergie trasversali auspicabilmente proficue anche tra i partecipanti.
Parlateci dei nomi che saranno presenti a Alcova.
Ci saranno giovani realtà italiane come Bloc Studios e Architetti Artigiani Anonimi, Jasper Morrison per il progetto Nanban, le designer georgiane Rooms, gallerie come Nilufar e Salvatore Lanteri. Il collettivo Better Known As, che si concentrerà su esperimenti di grafica, design del backstage e set design, e gli artisti e performer di Marsèlleria. Il duo olandese Buro Belén che porta un progetto sulle creme abbronzanti: non abbiamo il tetto! Luca Cipelletti che presenta un tavolo asciutto, architettonico, legato all’interior in senso più classico. Ma anche personaggi che hanno fatto la storia del design come Gijs Bakker, o Cristiano Toraldo di Francia per l’azienda marchigiana I-Mesh. O la già citata Maniera di Bruxelles, che ha lavorato con Piovenefabi a dei pezzi ispirati alla metropolitana milanese. La città ha un ruolo importante: sono tante le realtà di Milano che sono state coinvolte.
Degli espositori a dire poco eterogenei. Come li avete scelti?
Il processo è in realtà estremamente informale. Sono prevalentemente amici, o amici di amici, persone che conosciamo o che ci interessa conoscere meglio. Alcune persone si conoscono già tra loro, e in caso contrario sarà divertente che si incontrino. Realtà affini, che fanno parte di giri diversi – quello di Studio Vedèt più afferente al design da collezione, quello di Space Caviar legato all’architettura. Pensiamo sia naturale scegliere di lavorare con gli amici, con chi si apprezza e si frequenta abitualmente.
- Alcova, Via Popoli Uniti 11/13, Via Venini 85
- 17-22 Aprile 2018
- Space Caviar, Studio Vedèt