Un regalo per il 450° anniversario della morte di Michelangelo: questo sembra essere la nuova veste che la Cappella Sistina ha scelto di offrire al mondo. Nessuno l’ha mai vista così.
Luce per la Cappella Sistina
Gli affreschi sulle pareti e sulla volta della Cappella Sistina sono stati restituiti al loro massimo splendore, grazie ai numerosi ed esemplari interventi di restauro, ma soprattutto al lavoro di Osram e Carrier sul miglioramento delle condizioni ambientali di luce e aria.
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- Paolo Valente
- 19 novembre 2014
- Roma
Dopo quasi 600 anni, le opere di straordinari maestri della pittura Italiana (come Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, Luca Signorelli), che insieme con Michelangelo hanno lavorato in questo spazio, hanno trovato una nuova luce e un nuovo respiro.
Da oggi si ha la possibilità di fruire e ammirare gli affreschi sulle pareti e sulla volta nel loro massimo splendore, quasi come se fossero dotati di luce propria, una nitidezza di colori e di dettagli che arriva ai nostri occhi con una freschezza e una qualità sorprendenti; un risultato di eccellenza raggiunto nel tempo attraverso i numerosi ed esemplari interventi di restauro passati, l’ultimo – e il più importante – dei quali 20 anni fa, ma in modo particolare grazie al lavoro svolto negli ultimi anni sul miglioramento delle condizioni ambientali di luce e aria.
Con una tensione scientifica e culturale si sono svolti tre anni di studio e progetto per la nuova illuminazione e la nuova climatizzazione della Cappella Sistina di cui oggi tutti beneficiamo. Due scelte strategiche di tutela e conservazione, soprattutto dell’ambiente, che grazie a Osram per la nuova luce, a Carrier per la nuova climatizzazione e a una equipe scientifica di primo piano, realizzano e chiudono un ciclo di restauro che oggi riesce a essere preventivo e che proietta nel futuro lo standard estetico, scientifico e culturale raggiunto.
Una nuova luce “mesopica”, totale e precisa allo stesso tempo, leggera e non invasiva, restituisce una nuova interezza alla Cappella Sistina
Quale luce per la “cappella del mondo”? Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, presentando per la prima volta al pubblico la nuova illuminazione della Cappella Sistina lo scorso 30 ottobre ha definito questa nuova luce “mesopica”, totale e precisa allo stesso tempo, leggera e non invasiva, che restituisce una nuova interezza alla Cappella Sistina, soprattutto restituendo un unicum tra la volta, il giudizio universale e gli affreschi quattrocenteschi delle pareti laterali. “Occorreva un’illuminazione leggera e allo stesso tempo totale – spiega Paolucci– non invasiva, rispettosa della complessa realtà iconografica, stilistica, storica della Sistina, capace di restituire una lettura quieta, obiettiva e allo stesso tempo delicata, capace di raccontare in ogni dettaglio e di far comprendere tutto insieme quell’immane catechismo figurato che tre Papi (Sisto IV, Giulio II e Paolo III) vollero dispiegare sulle pareti e sulla volta di quella che è da sempre per tutti la cappella del mondo”.
7.000 punti LED e due nuove lampade progettate, realizzate e offerte da Osram hanno realizzato questo, che è un po’ più di un effetto straordinario, una luce controllata, priva di abbagliamento, realizzata sul desiderio degli storici e a servizio delle opere pittoriche. Un progetto finanziato dalla Commissione Europea attraverso LED4Art e Illuminate, con due progetti pilota da più di 2 milioni di euro in collaborazione con Osram (Germania e Italia), l’Università della Pannonia (Pannon Egyetem, Ungheria), Fabertechnica (Italia), l’Institut de Recerca en Energia de Catalunya (IREC, Spagna), la Città del Vaticano, e altri partner riuniti in un unico consorzio di imprese.
Il lavoro di studio durato quasi tre anni ha visto esperti di colorimetria esaminare la pigmentazione degli affreschi, determinando uno spettro luminoso di riferimento, per la regolazione di precisione dello spettro degli apparecchi LED da progettare, con l’obiettivo di illuminare al meglio le cromie delle opere d’arte. Un controllo tra prefigurazione e simulazione realizzato grazie ai livelli di competenze che in materia di lighting design, si sono raggiunti anche in Italia, dove parte del lavoro è stata svolta da un gruppo di lighting designer, coordinati dal professore dell’Università “Roma tre” Marco Frascarolo per FABERtechnica.
Una delle più importanti particolarità tecniche è rappresentata dal fatto che gli apparecchi LED appositamente realizzati sotto la supervisione di Carlo M. Bogani, direttore esecutivo del Progetto Osram Italia, sono in grado di regolare i quattro canali cromatici rosso, verde, blu e bianco caldo in modo da presentare gli affreschi ai visitatori nel modo che più si avvicina a come Michelangelo li ha concepiti 500 anni fa.
Due apparecchi illuminanti che servono ad allestire due scene luminose: una scena museale e una di gala. Lo scenario luminoso museale, impostato per la fruizione pubblica della sala, vede una sofisticata disposizione dei riflettori che li rende invisibili all’occhio dei visitatori e che garantisce un’illuminazione uniforme e priva di abbagliamento, dedicata a tutte le parti che costituiscono questo spazio, pareti e volta. Per adattare gli apparecchi al sottile marcapiano, la loro struttura è stata particolarmente assottigliata e modellata. Ogni apparecchio è largo circa 80 cm e, con il particolare dissipatore di calore, è profondo circa 10 cm. Lo scenario di gala adatto a ricorrenze particolari a carattere più istituzionale e religioso, come per esempio il conclave, vede l’installazione di 30 apparecchi LED in gruppi di tre, con una potenza di 50 Watt ciascuno che, attraverso un meccanismo motorizzato, ruotano dalla loro posizione di riposo nascosta nel marcapiano alla posizione di illuminazione diretta di parte della sala.
Gli apparecchi LED sono in grado di regolare i quattro canali cromatici rosso, verde, blu e bianco caldo in modo da presentare gli affreschi ai visitatori nel modo che più si avvicina a come Michelangelo li ha concepiti 500 anni fa
Il risultato finale è di una luminosità compresa tra 50 e 100 lux, dieci volte quella precedente, regolabile, che assicura il massimo discernimento dei particolari degli affreschi, ma con un fattore minimo di invasività e quindi di invecchiamento possibile; il consumo di energia, e dunque l’emissione di CO2, si sono ridotti di oltre il 90%, anche sommando l'illuminazione di gala e quella per i visitatori, la potenza elettrica necessaria diminuisce da oltre 66 kilowatt a meno di 6.
Parte integrante del progetto realizzato per la nuova luce è quello, più tecnico e funzionale, dell’impianto di climatizzazione messo in opera da Carrier, di grande importanza per assicurare la futura fruizione della Cappella a un grande numero di visitatori. La “pressione antropica” alla quale è sottoposta la Cappella Sistina (6 milioni di visitatori all’anno con punte di oltre 20.000 al giorno, in certi periodi di particolare affluenza) ha richiesto un intervento radicale che garantisse il ricambio d’aria, l’abbattimento delle polveri e degli inquinanti, il controllo della temperatura e dell’umidità, l’anidride carbonica tenuta a livelli accettabili. Si è evitato, con questo intervento, il rischio della presenza di un mix di umidità, inquinanti, anidride carbonica che poteva essere, nei tempi lunghi, una deriva pericolosa per la corretta conservazione delle pitture murali.
Il nuovo impianto di climatizzazione Carrier si avvale di software e componenti progettati appositamente, così come di tecnologie di risparmio energetico brevettate, che consentono di mantenere le condizioni climatiche ottimali per la protezione delle pitture nella Cappella. Un sistema di controlli intelligenti, collegati con applicazioni video di UTC Building & Industrial Systems, permette al sistema HVAC di leggere e anticipare il livello del numero di visitatori, e di regolare di conseguenza le sue prestazioni. Il nuovo sistema offre il doppio dell’efficienza e il triplo della potenza dell’impianto precedente, già installato da Carrier all’inizio degli anni Novanta.
Una cappella di 2.500 mq che fa l’antologia artistica più importante del Rinascimento italiano, dove tecnologia e cultura da sempre hanno saputo fondersi e integrarsi come a delineare un nuovo sapere, ideale, a cui da oggi possiamo avvicinarci tutti.
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