Si suole ripetere che il più antico linguaggio grafico sia quello della ripetizione e della simmetria. Per quanto riguarda la progettazione di 'cose che si muovono', la storia ci offre un ricco catalogo di proposte che migliorano la famiglia, ripetendo una stessa forma sui due lati di un qualsiasi elemento di collegamento. Se pensiamo a nomi come 'doppia carlinga', 'doppie travi di coda', 'doppia fusoliera', 'doppia carena' o 'catamarano', comprendiamo che i progettisti sono affascinati dalla possibilità di duplicare una buona idea dai tempi del giardino dell'Eden, da quando, cioè, Dio decise che una coppia di mammelle aveva un aspetto oggettivamente più eccitante di una mammella singola. Il mestiere di progettare automobili è figlio delle tecniche sviluppate dagli architetti navali per i disegni a grandezza naturale delle carene e, se è vero che esistono da secoli progetti d'imbarcazioni a carene parallele (dalle canoe tahitiane a bilanciere alla carena bipartita schizzata da Leonardo da Vinci) la vera ispirazione delle autovetture a doppia fusoliera sono i velivoli della Seconda guerra mondiale. (A dire la verità, il Fokker M.9 a doppie travi di coda risale alla Prima guerra mondiale).
L'ingegner Mollino, pilota e appassionato di velivoli, deve essere stato fortemente influenzato dalle innovazioni belliche e forse sapeva che gli ingegneri tedeschi avevano costruito un prototipo del Messerschmitt Bf 109Z–1 'Zwilling' ('Gemello'), un caccia a doppia fusoliera con un unico pilota. Sia il seducente Lockheed P–38 sia il 'Twin Mustang' F–82, prodotto dal 1946 al 1953, furono sicuramente fonte d'ispirazione per i progettisti di automobili del tempo. Tuttavia, nonostante abbiano in comune con l'elegante Nardi–Giannini 750 Bisiluro un senso dell'ordine, questi aeroplani sono più fedeli ai principi di simmetria, visto che prevedono due motori e/o due uomini. Forse un modello corretto per la sua vettura da corsa potrebbe essere stato il tedesco Blohm&Voss BV 141, un velivolo da ricognizione costruito con motore, elica e derive di coda su una fusoliera e i piloti nella carlinga vicina. In realtà, se guardiamo le immagini della Bisiluro che corse a Le Mans nel 1955, si ravvisa un più stretto rapporto visivo con i sidecar da competizione moderni che con gli aeroplani. (Non fu, comunque, l'ultimo veicolo a quattro ruote ad avere sfruttato questa configurazione asimmetrica. Una realizzazione degna di nota fu lo Smokey Yunick, un infelice prototipo di sidecar da competizione presentato a Indy nel 1964). Ad ogni modo, si direbbe che il modello progettuale di Nardi e Giannini fosse già definito quando l'ingegner Mollino si unì al progetto Bisiluro come designer.
Visti oggi, le linee e i dettagli sembrano più simili a quelli della tradizione prebellica che a quelli degli stili dominanti della sua epoca.
Riconosciuto dal New York Times nel 2006 come il più influente designer automobilistico della sua generazione, Chris Bangle è stato responsabile del Centro Stile della Fiat. Nel 1992 è stato nominato Direttore del Design del BMW group. Nel 2009 si è ritirato dall'industria automobilistica. Continua la ricerca di un design d'avanguardia nel suo studio in Italia.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci' di Milano, nel quale è conservata la Bisiluro di Carlo Mollino, nasce nel 1953, sotto la spinta di un gruppo di industriali lombardi. Ha sede in un monastero del Cinquecento e raccoglie un importante patrimonio culturale relativo alla storia della scienza, della tecnologia, del design e dell'industria. Il primo nucleo dei beni relativi ai trasporti su strada si è costituito nel 1954; sono poi seguite altre acquisizioni: tra queste, la Bisiluro, donata dalla Nardi di Torino nel 1965.