Quando i Dogi: un omaggio a Venezia attraverso la fotografia

La mostra all’Istituto Italiano di Cultura di New York racconta la città lagunare e le sue isole attraverso le fotografie di Gianni Berengo Gardin, Renato D’Agostin, Fulvio Roiter e Claudia Corrent.

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

Burano La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

Burano La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

Cannareggio, Campo dei Gesuiti La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

Cannareggio La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

Ghetto La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

Laguna nord La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

Mazzorbo, case popolari La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

“Pare sempre un po' assurdo, sono piacevolmente sorpresa vedere da Bolzano che queste immagini di Venezia sono giunte fino a New York... è pazzesco! Avere poi una mostra condivisa con chi ha creato un immaginario sulla città come Gardin e Roiter è davvero davvero emozionante calcolando che sono dei maestri. Insomma, io mi perdevo da ragazzina, mi immergevo nelle immagini loro, e pure D’Agostin mi ha dato molta ispirazione”.  Ha parlato così la fotografa trentina Claudia Corrent al vernissage di “Quando i Dogi”, la collettiva all’Istituto Italiano di Cultura fino al 15 febbraio. Tra le immagini dei quattro autori in mostra colpiscono quelle di Corrent, molto attiva sul suo account Instagram e allestite separatamente dalle altre, in una sala a sé in uno spazio di mezzo tra il primo e il secondo piano.
Sembra di entrare in un mondo a parte, e appunto in una piccola isola che non c’è, accessibile come luogo della mente appena girato un certo angolo di Park Avenue. 

Sestiere di S. Marco. Foto Claudia Corrent

L’iniziativa della mostra avviene sotto l’egida del Consolato Generale d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura e Save Venice – l’organizzazione non profit votata dal 1966, anno del più grave innalzamento delle acque della città lagunare – che nello scorso novembre aveva organizzato una raccolta fondi per il restauro di opere danneggiate dall’acqua alta. “Venezia è il silenzio delle calli di notte, la luce che sa di est al tramonto. Sono le sue isole che scorrono lente. È un  luogo familiare, la nebbia, la luce d'estate, il colore delle pietre, il suo essere sospesa in una dimensione metafisica, indefinibile. Venezia è uno stato d’animo... che ho provato a fotografare” dice così Corrent, e questo mese nell’Upper West Side c’è una saletta in cui ci si muove tra i colori pastello e le atmosfere sfumate del territorio lagunare delle isole di Burano, Lido, Sant’Erasmo, San Francesco del Deserto, Pellestrina, Torcello. In realtà siamo a New York, sulla Sessantanovesima Strada, a un passo dal Metropolitan e Central Park, ma d’altronde come diceva Calvino “D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”.

  • Quando i Dogi
  • Gianni Berengo Gardin, Renato D’Agostin, Fulvio Roiter, Claudia Corrent
  • ICI
  • SAVE VENICE
  • Istituto Italiano di Cultura, New York, 686 Park Avenue
  • 15 gennaio-15 febbraio 2020
Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Burano Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Burano Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Cannareggio, Campo dei Gesuiti Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Cannareggio Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Ghetto Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Laguna nord Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Mazzorbo, case popolari Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.

Foto Claudia Corrent

La ricerca parte dall’analisi della città di Venezia e del suo territorio, si é cercato di analizzare il paesaggio quotidiano per indagare il legame tra il luogo e l´identitá, cercando di escludere gli stereotipi e i luoghi comuni che una città come Venezia inevitabilmente offre. Si é mappato il territorio lagunare con le sue isole (Burano, Lido, San Erasmo, San Francesco del deserto, Pellestrina) attraverso le strade, le piazze alla ricerca di segni, icone urbane, paesaggi e persone. Attraverso una “minoranza dello sguardo” che va a soffermarsi sulle piccole cose, su oggetti minimali e marginali; la metodologia di lavoro é stata casuale, favorendo un incontro con la realtá del luogo attraverso oggetti, persone e manufatti.