Halloween

Zucche intagliate, la gioia dei bambini, i mostri della nostra mente sono tutti aspetti diversi di questa festa, immortalati nel corso dei secoli da pittori europei e americani.

“Halloween non ha nulla di divertente. Questa festa sarcastica riflette una domanda infernale di vendetta da parte dei bambini sul mondo degli adulti”, confessò Jean Baudrillard, noto sociologo e filosofo francese. Come dargli torto? Bambini allegri e mascherati in ogni angolo del mondo esorcizzano i demoni, gli spiriti maligni, i mostri, bussano alle nostre porte urlando : “dolcetto o scherzetto?” E allora si porge l’offerta votiva a questi piccoli spiriti maligni. Anche la pittura ha raccontato di questa festa, articolandone i rituali, i simboli o, andando ancora più oltre, declinando i mostri della nostra mente, gli incubi della nostra vita andando così ad approfondire una parte d’introspezione psicologica che avrà sempre più spazio e importanza nella scienza e nella psicologia.

Johann Heinrich Füssli, L’incubo, olio su tela, 1781, Detroit Institute of Arts

L’opera forse più nota è quella dell’artista svizzero Johann Heinrich Füssli, ovvero L’incubo. Una leggenda della mitologia scandinava offre al pittore l’idea, l’argomentazione e sopratutto il titolo The Nightmare. Diverse le tele dipinte con questo stesso tema, sperimenti di luci e colori che sostanzialmente tendevano ad enfatizzare il sentimento d’ansia, panico e terrore nelle varie fasi del sonno. Un piccolo e orrendo demone si posiziona sul petto di una fanciulla addormentata, dietro di lei una tenda rossa ricrea la scena teatrale da dove un’altro mostro, una cavalla dagli occhi irreali, sbuca da un lato in penombra.

Di grande aiuto fu per l’artista la conoscenza della pittura michelangiolesca da cui trasse ispirazione per il piccolo mostro del dipinto, basti infatti guardare i demoni descritti nella Cappella Sistina. Lo spazio dell’opera appare tridimensionale, il letto detta le dimensioni della stanza, ma le luci e il tenue bagliore delle vesti della donna ci spingono nell’irrazionale, nel sogno, in un contesto irreale a cui l’incubo ci abitua. La donna infatti appare quasi senza vita e il piccolo demone si presenta come l’assassino, vittima e carnefice.

“Così nel suo Incubo attraverso la nebbia serale
Si scaglia il grassoccio Fied o’er fen, e il lago e la palude;
Cerca una ragazza da amare oppressa dal sonno,
Posandosi, e ghignando sopra il suo seno” Cantava così il filosofo britannico Erasmus Darwin omaggiando l’opera.

Jamie Wyeth, Warm Halloween, 1989

Mostri, demoni ma anche zucche intagliate, questo è Halloween. L’artista americano Jamie Wyet nell’opera Warm Halloween descrive un campo di zucche che proprio durante quella notte si trasforma prendendo le sembianze a noi note di spiriti maligni. É stata però la straordinaria Grandma Moses, Anna Mary Robertson Moses, artista americana della metà del 900, a sintetizzare in una sola opera le fasi e i momenti di questa festa. In Halloween racconta scene diverse in cui la gioia dei bambini sembra quasi essere il vero soggetto. Zucche e fantasmi arricchiscono questo grande paesaggio familiare in una tipica fattoria americana. La prossima domenica sarà la notte dei fantasmi, delle maschere e dei bambini e come recita lo straordinario film di Tim Burton, Nightmare Before Christmas  “Questo è Halloween, grida insieme a noi, fate largo a chi è speciale più di voi!”

  • Grandma Moses, Halloween, 1955