Dall’approccio minimalista della prima stanza alle sovrastrutture geometriche di quella finale, Tightrope Walking and Its Wordless Shadow riflette i diversi estremi indagati dai numerosi processi di sperimentazione sviluppati negli ultimi diciotto anni da Haegue Yang. In questo percorso, installazioni monumentali, collage, sculture mobili e video invadono tre stanze de La Triennale di Milano, dove lavori precedenti, progetti-chiave per la sua pratica, dagli anni Duemila ad oggi, sono stati innestati con opere commissionate di recente. La pratica di posizionamento dei lavori, in spazi ampi, valorizza astrazioni ricorrenti e geometrie poligonali, movimenti che azionano suoni e sculture performative dedicate a tracciare sviluppi e inviluppi di componenti lineari.
Haegue Yang. Ombre senza parole
Triennale di Milano: l’artista sudcoreana introduce la sua prima personale in una istituzione italiana, per le Furla Series #2.
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- Ginevra Bria
- 11 settembre 2018
- Milano
A partire dalla prima sala, Thread Installations (2000/2018) e Chalk Line Drawings (2002/2018), rappresentano una serie di misurazioni di spazio e volume, entità che questa infinita serie di intrecci occupa e delinea. Thread Installation,134.9 m³ emerge come una sorta di barriera invisibile costituita da fili di cotone rosso, tesi tra due muri ogni dieci centimetri; affilature che isolano e solidificano un angolo intero. Gli intrecci formano motivi che sembrano continuare anche oltre le pareti, idealmente, verso Chalk Line Drawing, 81 m²: una sequenza di linee ortogonali disegnate con gesso rosso, che si estendono e che si fondono visualmente con i fili, creando un movimento sottile, un effetto ottico. A poca distanza dal testo scritto su carta, intitolato Science of Communication #1 – A Study on How to Make Myself Understood (2000), il lavoro Mirror Series - Back (2006) introduce nella sala un ritratto ovale impresso su uno specchio non funzionale, che semplicemente rigetta il concetto di riflettere i visitatori e i lavori installati. Ispirato a figure letterarie come ad esempio il racconto breve di Herman Melville intitolato Bartleby, the Scrivener (1853), ogni specchio di questa serie esprime un misterioso e forte desiderio di essere contenuto.
Nella seconda stanza, quasi duecento frangisole veneziane, fili di acciaio, luci e anche un sistema per diffondere diverse essenze compongono Cittadella (2011), una fra le installazioni più estese all’interno di Tightrope Walking and Its Wordless Shadow. I visitatori qui attraversano una struttura intricata e modulare, alterata da una coreografia di luci ipnotizzanti, mentre lo spazio diventa più rarefatto, grazie alla propagazione di profumi esotici, quali: Giardino asiatico, Prato appena tagliato, Mogano, Oceano, Nebbia oceanica, Oudh, Legno Tamboti e Fiori di tabacco. Il titolo dell’installazione rievoca il fragile pensiero dell’illusione di fragilità. Muri apparenti, realizzati con doghe poste in serie, diventano permeabili allo sguardo e ai raggi di luci in movimento; in questo modo le aperture delle strutture, allungate dalle ombre geometriche invitano il pubblico a inserirsi tra i diversi segmenti.
Infine, nella terza sala, una serie di collage grafici, iniziata dal 2010 (da Prosthetic Locomotion – Trustworthy #357 a Crystalline Hovering and Projecting – Trustworthy #361), accompagna Sonic Dress Vehicle – Hulky Head (2018) una scultura performativa concepita specificatamente per questa mostra. Haegue Yang, spingendo questa gigantesca struttura, realizzata con veneziane in alluminio e campanelli in bronzo e nickel, esprime il peso reale della danza, nascondendo la complessità di un meccanismo dell’apparizione, tanto scenografico quanto ingombrante.
- Tightrope Walking and Its Wordless Shadow
- Dal 7 settembre al 4 novembre 2018
- Bruna Roccasalva
- Fondazione Furla e La Triennale di Milano
- La Triennale di Milano
- Viale Alemagna 6, 20121 Milano