Se la figura geometrica del triangolo come simbolo del ritorno all’unità primordiale e del rapporto con il Trascendente appartiene, con le rispettive varianti, a tutte le tradizioni – dalla Tetraktys pitagorica, alla trinità cristiana, alla simbologia esoterico-massonica – per un architetto a volte trovarsi a progettare un impianto triangolare può essere meno evocativo. È il caso di interventi incastonati tra innesti viabilistici ed edificazioni esistenti, o in generale in aree fortemente condizionate da un punto di vista planivolumetrico e spesso ritenute residuali e meno appetibili per il mercato proprio per la loro singolare conformazione. Per quanto, infatti, il triangolo sia ampiamente utilizzato in architettura come elemento sia compositivo sia strutturale (basti pensare alle travi reticolari), una pianta triangolare implica spazi irregolari e inusuali, talvolta a discapito della funzionalità, che possono disorientare il progettista.
Il Flatiron e i suoi fratelli: 10 strepitosi edifici a pianta triangolare che dovresti conoscere
Una collezione di edifici che, con la loro iconica forma a “ferro da stiro” sfruttano i vincoli planivolumetrici di lotti triangolari e diventano landmark urbani, da New York al Giappone.
Foto Katell Ar Gow su Flickr
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Foto Julia Charles
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Foto Bobo Boška
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Foto Koichi Torimura
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Foto Julien Lanoo
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Foto Dian Stanchev
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- Chiara Testoni
- 24 agosto 2023
Tuttavia, come dimostra la storia dell’architettura, opere scaturite da forti vincoli sono state spesso emblematiche di una capacità progettuale in grado di aggirare efficacemente gli ostacoli divenendo, proprio in ragione delle proprie peculiarità, elementi fortemente riconoscibili e identitari nel paesaggio urbano. È il caso di alcuni edifici “flatiron” – riuniti in una famiglia dal nome del più famoso “ferro da stiro” di Burnham affacciato su Madison Square a New York – che proponiamo di seguito: edifici che, dalle origini ottocentesche (Antonelli, Robert jr, Février, Hudec), ad opere contemporanee (Nagy architects, Durbach Block Jaggers Architects, Eastern Design Office, Starh) hanno saputo trasformare la difficoltà in opportunità e valorizzare le qualità dinamiche della “obbligata” forma triangolare, tra spigoli stondati e accentuati angoli acuti.
Questo singolare edificio situato in un lotto triangolare di esigue dimensioni, soprannominato “fetta di polenta”, è il risultato della sfida intrapresa da Antonelli per realizzare un’abitazione che colmasse, in altezza, le scarsissime disponibilità planimetriche. La costruzione, sopraelevata nel 1881, risulta pertanto un volume slanciato su una base ristretta, caratterizzato all’interno da ambienti conformati a tale fisionomia con stanze triangolari e arredi su misura.
Gooderham Building, incuneato in un lotto triangolare tra Front Street e Wellington Street nel centro di Toronto, è uno dei primi esempi di edifici “flatiron” in città e nel paese. Il corposo volume in mattoni rossi e copertura in rame con abbaini e timpani presenta suggestioni eclettiche.
Considerato uno dei landmark più noti di Manhattan, il Fuller Building (meglio noto come Flatiron Building) con la sua marcata forma triangolare, i suoi 87 m di altezza e 22 piani di uffici colma lo spazio all'incrocio tra Fifth Avenue e Broadway. L’edificio è connotato da fronti in pietra calcarea e terracotta montati su telai strutturali in acciaio, secondo la tipologia costruttiva diffusa all’epoca della nascita dei primi grattacieli.
L’edificio a cinque piani tra la Gran Via e Calle Alcalà nel centro di Madrid, originariamente progettato per ospitare gli uffici di un gruppo assicurativo, è caratterizzato da un lessico Beaux-Arts con fronti sorretti da imponenti colonne corinzie e sculture allegoriche, sormontati dalla cupola in ardesia con finiture in foglie d’oro e da una vittoria alata.
Wukang Mansion è un complesso residenziale che ospitava originariamente 63 appartamenti e 30 alloggi per la servitù, progettato dall'architetto ungherese-slovacco László Hudec, firma celebre a Shanghai. L’insolita forma a cuneo – dovuta alla conformazione del lotto situato all'estremità meridionale di Wukang Road all'angolo con Middle Huaihai Road – e il corposo volume in cemento e muratura alto 30 m lo rendono una presenza chiaramente riconoscibile nel contesto. E’ stato nel tempo dimora di numerose celebrità e ancora oggi mantiene la sua funzione residenziale.
La forma triangolare e le dimensioni ridotte del sito hanno determinato l’impianto plani-volumetrico di questo edificio commerciale a quattro piani nell'area di Kings Cross, che ospita al piano terra un ristorante e una terrazza verde in copertura. Le scelte compositive distaccano intenzionalmente l’intervento dalla tipologia corrente degli edifici in muratura tipici della zona, privilegiando un volume plastico dal sapore vagamente espressionista, rivestito da piastrelle variegate, lucide e opache, bianche e beige, su cui si riflette l'ambiente circostante.
L’edificio per appartamenti a impianto triangolare coniuga il carattere rigoroso ed essenziale dell’alzato, dai fronti monomaterici, con l’andamento sinuoso e vivace della copertura che celebra il paesaggio circostante di Zobor, dell'altopiano di Nitra, e del fiume omonimo.
Situato nel distretto di Youkaichi, in una zona ad uso misto – industriale e residenziale – frequentata da immigrati e pendolari, l’edificio con sette appartamenti per l’affitto si situa in un lotto per lungo tempo abbandonato a causa della forma marcatamente triangolare ritenuta poco accattivante per il mercato. L’intervento restituisce vita al peculiare spazio urbano, riscattandolo attraverso un’operazione architettonica dal forte impatto visivo e vagamente surreale, tra spigoli acuti intenzionalmente accentuati, tessiture materiche di pietre, cemento e vetro e vivaci giochi chiaroscurali.
L’intervento situato nella nuova area di sviluppo misto Clichy-Batignolles è un omaggio alla Parigi del XIX secolo e in particolare ad Haussmann, che concepiva edifici funzionali e flessibili che bene si adattavano ai cambiamenti della città. Il volume si inserisce in un lotto triangolare, di cui recupera la geometria e sfrutta a pieno le potenzialità spaziali. Gli spazi consentono la completa reversibilità tra uso residenziale e terziario. I fronti sono caratterizzati da una palette di materiali semplici e sobri – cemento lucidato tinto di nero per i pannelli prefabbricati della facciata, alluminio laccato nero per i serramenti, il vetro delle finestre e l'acciaio per le ringhiere – e sono scanditi da una ritmica serrata di aperture regolari che conferisce una connotazione unitaria al complesso.
L’intervento ad uso misto – negozi al piano terra, uffici al primo e secondo piano, residenze dal quarto al nono piano – si inserisce in un lotto triangolare che ha condizionato l’impianto plani-volumetrico della costruzione. Il marcato andamento orizzontale delle solette strutturali, gli arditi sbalzi dei balconi in cemento precompresso nella testata ad angolo acuto – fino a 8 m di lunghezza al piano più alto – il candore delle facciate ventilate in fibrocemento conferiscono un carattere plastico e scultoreo all’architettura.