BIG trasforma un ex campo per rifugiati in museo delle storie dimenticate

In Danimarca, il riadattamento in spazio museale ridona dignità a tanti “sommersi” dalla storia recente e passata, in un’operazione di rigenerazione non solo architettonica ma anche semantica del valore di memoria.

BIG, Flugt – Museo dei Rifugiati di Danimarca, Oksbøl, Danimarca 2022. Foto Rasmus Hjortshoj BIG, Flugt – Museo dei Rifugiati di Danimarca, Oksbøl, Danimarca 2022. Foto Rasmus Hjortshoj

BIG, Flugt – Museo dei Rifugiati di Danimarca, Oksbøl, Danimarca 2022 schema di progetto

View Article details

Chiara Testoni
21 luglio 2022
Oksbøl, Denmark
BIG (Bjarke Ingels Group)
1,600 smq
cultural
2022

Il Museo dei Rifugiati della Danimarca racconta tante diverse storie sotto il comune denominatore della “fuga” (“Flugt”, appunto, in Danese): fuga di milioni di persone da tanti paesi del mondo che, dal secondo dopoguerra in poi, sono state costrette ad abbandonare le loro terre per trovare accoglienza e un futuro migliore in un paese straniero. Oksbøl è stato il più grande campo rifugiati della Danimarca. Della struttura originaria oggi rimane poco ma restano i due fabbricati in laterizio di forma allungata e coperture a falde che ospitavano l’ospedale e oggi sono oggetto di un intervento di rinnovamento e trasformazione funzionale a destinazione museale da parte di Bjarke Ingels Group.

BIG, Flugt – Museo dei Rifugiati di Danimarca, Oksbøl, Danimarca 2022. Foto Danyu Zeng

I due edifici sono raccordati da un corpo di fabbrica ex novo dalle forme sinuose ed avvolgenti protruse verso l’esterno che evoca l’idea di un abbraccio e introduce agli ambienti espositivi: l’ala nord contiene spazi per gallerie organizzate secondo il percorso originale dell'ospedale; l’ala sud comprende una sala per conferenze, spazi espositivi di dimensioni ridotte, una caffetteria e gli ambienti di servizio.

Il volume nuovo, che contiene la reception e ambienti per mostre temporanee, è rivestito esternamente in lastre di cortén ed è pressoché privo di aperture: tanto impermeabile all’esterno, quanto internamente arioso e luminoso, grazie alla parete vetrata curvilinea che lascia filtrare la diffusa luce naturale e proietta lo sguardo verso la foresta e il cortile interno, con specchio d’acqua e vegetazione autoctona, dove prima si situavano le strutture del campo.

BIG, Flugt – Museo dei Rifugiati di Danimarca, Oksbøl, Danimarca 2022. Foto Rasmus Hjortshoj

Gli interni sprigionano calore e autenticità, grazie alla scelta di materiali naturali come il laterizio di colore giallo nei pavimenti, le immacolate pareti intonacate e le strutture e i rivestimenti di pareti e controsoffitti in legno grezzo a vista. Un luogo che, al di là dell’immagine accattivante, sottende una profonda valenza simbolica di grande attualità, nel ricomporre i pezzi di una memoria dimenticata e riconsegnare un volto e un nome a chi è stato travolto dalle burrasche della storia, spesso senza lasciare traccia.

Museo dei Rifugiati della Danimarca
BIG
Bjarke Ingels, Ole Elkjær-Larsen, Finn Nørkjær
Frederik Lyng
Frederik Skou Jensen
Ákos Márk Horváth, Anders Holden Deleuran, Andy Coward, Anne Søby Nielsen, Cheng-Huang Lin, Danyu Zeng, David Zahle, Eddie Chiu Fai Can, Gabrielé Ubareviciute, Hanne Halvorsen, Høgni Laksafoss, Laura Wätte, Katrine Juul, Kim Lauer, Lone Fenger Albrechtsen, Lukas Molter, Mads Primdahl Rokkjær, Marius Tromholt-Richter, Michael James Kepke, Muhammad Mansoor-Awais, Nanna Gyldholm Møller, Nikolaos Romanos Tsokas, Oliver Siekierka, Peter Mortensen, Richard Garth Howis, Sascha Leth Rasmussen, Sofiia Rokmaniko, Tore Banke, Thor Larsen-Lechuga, Tomas Karl Ramstrand, Toni Mateu, Tristan Robert Harvey
Anne Katrine Sandstrøm, Barbora Hrmova, Giulia Frittoli, Jonathan Udemezue, Kristian Mousten, Ulla Hornsyld
Johansson & Kalstrup, Tinker Imagineers, BIG Landscape
Vardemuseerne

BIG, Flugt – Museo dei Rifugiati di Danimarca, Oksbøl, Danimarca 2022. Foto Rasmus Hjortshoj