È noto che Mr Market, come lo chiamava il decano di Wall Street Benjamin Graham, è capriccioso e che le sue fluttuazioni a volte irrazionali possono comportare forti turbolenze. Non ne è esente il mercato immobiliare, forse più di altri soggetto alla volatilità delle mode oltre che della finanza, per cui talvolta capita che un patrimonio immobiliare prima appetibile finisca per trasformarsi in un guscio vuoto in (vana) attesa di un compratore.
A complicare il quadro dell’invenduto “ordinario” subentrano poi i casi “eccezionali”: immobili la cui la quotazione è troppo alta perfino per lo spavaldo mercato del lusso, spesso indenne dalle crisi.
Domus ha selezionato alcune iconiche architetture in attesa di un compratore: “case-trofeo” che trasudano una smaccata opulenza (Heathfield House, Palazzo di Amore, Open House in One Barangaroo) o dal linguaggio inusuale (Sway Tower, Palais Bulles); “case-feticcio” celebri per chi ci ha abitato (Villa Maggio di Frank Sinatra, appartamenti di Raffaella Carrà e Pier Paolo Pasolini, casa di John Lennon e Yoko Ono, casa-set del film “Mamma ho perso l’aereo”, villa di Kanye West) talvolta più che per il loro valore architettonico (Legend Point di Michael Jordan); “case-reliquia” su cui le luci della ribalta per alterne vicende si sono spente lasciando l’opera in balia del degrado e dell’oblio (casa d’infanzia di Liza Minelli, Chesil Cliff House).
Nell’eventualità che qualcuno se ne innamori e metta mano al (florido) portafoglio.