Anche se il Mercuzio shakespeareano diceva che “i sogni sono figli di una mente vagabonda, fatta di null’altro che di vano fantasticare”, a tutti è capitato di favoleggiare sulla “casa delle meraviglie”: una villa, magari adagiata su morbide colline verdi, in una campagna bucolica e incontaminata, o accarezzata dalla brezza e dai profumi della macchia mediterranea con una spettacolare vista mare. Ovunque, insomma, purché ci sia un paesaggio emozionante a cornice di un’abitazione accogliente e raffinata che non tralascia i piaceri del lusso, dove sentirsi coccolati e al riparo, in armonia con la natura e con sé stessi; e ancora meglio se l’opera di architettura è firmata da un celebre progettista, a cui il committente confida i suoi desideri o perché spinto dagli apprezzamenti rassicuranti della critica o perché ne conosce perfettamente profilo e sensibilità e sa che solo lui potrà dare forma all’inconsistente materia dei sogni. Queste case appunto esistono non solo nei sogni ma, poiché le famiglie che ne hanno voluto la costruzione sono molto attente a proteggere la propria intimità dagli sguardi indiscreti di chi sospira mestamente “vorrei ma non posso”, spesso sono inedite o poco conosciute. Almeno fino a quando chi le ha abitate decide di consegnare al mercato immobiliare un pezzo della propria vita e della storia dell’architettura. Così, le agenzie fanno a gara per l’esclusiva nel trovare nuovi proprietari alle ville progettate da Carlo Scarpa, dal suo allievo Giuseppe Davanzo nel dolce paesaggio agricolo alle porte di Treviso e da Quirino De Giorgio nel padovano; alla villa che Gio Ponti ha realizzato per un mecenate nella campagna lodigiana dove si riunivano ospiti del calibro di Giorgio De Chirico e Umberto Boccioni; alle ville che Michele Busiri Vici ha progettato nello scenario paradisiaco della Costa Smeralda tra profumi di mirto e ginepro e che Luigi Caccia Dominioni ha ideato sulle scoscese e verdeggianti scogliere liguri. Opere indelebili nella cultura e nel territorio che aspettano una nuova vita: peccato che la realtà sia appannaggio dei pochi che se lo possono permettere, e la fantasia di chi continua a sognare da dietro un cancello.
Sei ville italiane d’autore in vendita
Immerse in scenari naturali mozzafiato su scogliere a picco sul mare, in campagna o tra i boschi, 6 meraviglie architettoniche progettate da Ponti, Scarpa, Caccia Dominioni e altri grandi nomi reclamano un nuovo, fortunato proprietario.
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- Chiara Testoni
- 29 giugno 2022
La casa “di campagna” di 250 mq commissionata a Ponti dal Visconte e mecenate Franco Marmont du Haut Champ nel lodigiano è un edificio dalle linee squadrate ed essenziali ad un solo piano, costruito interamente in muratura di mattoni intonacata. Il fabbricato ospita l’abitazione padronale con copertura piana e l’annesso bilocale, con copertura a falda inclinata, originariamente progettato per il colono. Nella proprietà tra frutteti e cortili dove scorrazzano animali da giardino, dal patio esterno adiacente la casa padronale si raggiunge attraverso un ponticello un isolotto privato nel canale della Muzza, in un’atmosfera magica e sognante che restituisce il “sapore” delle case coloniche di una volta.
In un paesaggio baciato dal sole e profumato dalla macchia mediterranea, il complesso residenziale di ville unifamiliari “Le Casacce” nella Pineta di Arenzano, progettato da Luigi Caccia Dominioni, è proprio in una posizione privilegiata dal punto di vista dell’esposizione, della vista panoramica e del microclima. Per gli estimatori del maestro milanese, la Villa in via della Rotonda è in vendita: l’edificio di 180 mq, distribuito su 3 livelli con ampio salone, cucina, quattro camere da letto, tre bagni, dispense e cantine, grazie agli affacci sui quattro lati intercetta ogni prospettiva sul golfo. Un’architettura dal linguaggio sobrio ed essenziale, con tratti un po’ vernacolari e dal sapore rustico e autentico, grazie ai materiali semplici e naturali come l’intonaco esterno dai toni caldi, il cotto e il legno degli interni: del resto, in un posto così, non resta che godersi lo spettacolo, senza molto da aggiungere.
Nello scenario spettacolare della costa Smeralda, il complesso che comprende una villa di 430 mq e una dependance per gli ospiti inserite in un parco 3 ettari, in coerenza con le architetture in stile “mediterraneo” che punteggiano questo angolo di paradiso si connota per i volumi bassi e candidi, le forme semplici e scultoree, i materiali naturali e locali che fanno affiorare naturalmente la costruzione dalle rocce e dalla vegetazione mitigandone l’impatto. Pergolati e terrazze sfumano il confine tra esterno e interno, proiettando lo sguardo verso l’Isola de La Maddalena e di Santo Stefano, in un’oasi riconciliante di armonia e pace.
Adagiata sulla sommità di una collina con vista sulla pianura trevigiana, la casa di 600 mq a firma di Carlo Scarpa è immersa in una proprietà di 25.000mq tra oliveti, vigneti, frutteti e boschi. L’edificio su tre livelli con ampi spazi giorno, sala da pranzo e cucina, 4 camere da letto, 4 bagni, taverna e locali accessori, è concepita come un dinamico gioco di volumi di altezze diverse e coperture ad una falda diversamente inclinate, con viste a 360° sul paesaggio che filtra dalle ampie finestrate. Materiali semplici e naturali, come il laterizio e il porfido negli esterni, il cotto, il legno e la ceramica nei rivestimenti e negli arredi interni, esaltano l’atmosfera domestica e confortevole che esprime un concetto di lusso per nulla ostentato.
La villa di 600 mq, situata in un parco di 6.000 mq, con 5 camere da letto, 5 bagni, 2 cucine, 5 camini, piano bar, sala da biliardo e spazi accessori associa al linguaggio essenziale degli esterni, connotati da materiali grezzi a vista (telaio in calcestruzzo e tamponamenti in laterizio) una cura meticolosa negli interni per i dettagli – di scarpiana memoria – dal camino all’ ingresso che riprende le forme di un campanile, ai controsoffitti in legno, alle luci incastonate nelle boiserie in Douglas.
Nella tranquilla periferia agreste a sud di Treviso, questa villa di circa 1.000 mq firmata da Giuseppe Davanzo, allievo di Carlo Scarpa, si trova in un parco spettacolare di 15.000mq che la avvolge e ne tutela l’intimità. Originariamente concepita come casa mono-famigliare con alloggio separato per il custode, oggi è suddivisa in quattro appartamenti. I semplici volumi intonacati di diversi livelli con falde singole ospitano spazi generosi connotati da un’atmosfera avvolgente grazie alle finiture ricercate e ai materiali di pregio (legno, cotto, pietra).