Se nell’antichità gli agglomerati urbani erano integrati con il territorio circostante, con il tempo lo sviluppo dell’inurbamento ha alterato questo equilibrio generando una sempre più marcata conflittualità tra città e campagna. È a partire dal XVIII-XIX secolo che il verde comincia ad acquisire una valenza funzionale al di là di aspetti esclusivamente estetico-decorativi per divenire un riconosciuto elemento di salute pubblica ritagliandosi, nel denso tessuto edificato, uno spazio sempre più consistente per consentire lo svolgimento di attività ricreative, sociali, culturali e in genere per la “decantazione” dallo stress cittadino. I parchi diventano così luoghi insostituibili in cui rifugiarsi a leggere un libro all’ombra di un albero, fare attività sportiva o intessere vita di relazione, assistere a uno spettacolo o semplicemente passeggiare oziosamente alla maniera di un flâneur tra il cinguettio degli uccelli. Oggi, l’inarrestabile fenomeno che spinge la popolazione di tutto il mondo a concentrarsi massivamente nei centri urbani sempre più assimilabili a “megalopoli” rende ancora più necessaria la presenza di “polmoni verdi”. I parchi infatti possono contribuire concretamente a mitigare gli squilibri ambientali della città contemporanea, migliorando la qualità fisico-chimica dell’atmosfera, favorendo la regolazione dei flussi idrici e la depurazione delle acque, aumentando la biodiversità e la resilienza dei sistemi urbani. Oltre ovviamente a conservare un ruolo importante nel fornire occasioni di aggregazione sociale, valorizzazione del tempo libero, promozione e sviluppo del territorio nel cuore di città che, se da un lato restano il fulcro del progresso e dell’innovazione, dall’altro sono sempre più frenetiche, congestionate e in cui non è infrequente avvertire un profondo senso di solitudine. Di seguito, una carrellata non esaustiva di queste oasi di “riconciliazione” ritagliate nella giungla d’asfalto, a testimonianza che la fuga della città non richiede slanci iperbolici ma a volte basta attraversare la strada per entrare letteralmente in un altro mondo.
I parchi urbani più belli e celebri del pianeta
Con lo sviluppo della città moderna, i parchi diventano parte integrante dei sistemi urbani, non solo per garantire salute pubblica e qualità ambientale, ma anche per ricomporre il dialogo con la natura perso nella concitazione metropolitana.
Foto di Aldor da CC
Foto di imagina (www.giuseppemoscato.com) da CC
Foto di Umberto Fistarol da CC
Foto di gengish da CC
Foto di Phil Rouge da CC
Foto di Paolo Margari paolmargari.eu da CC
Foto di Mathew Knott da CC
Foto di Andreas Komodromos da CC
Foto di Trodel da CC
Foto di David Paul Ohmer da CC
Foto di *_* da CC
Foto di *_*da CC
Foto di bfick da CC
Foto di Where is your toothbrush?da CC
Foto di Inti da CC
Foto di Inti da CC
Foto di Felipe Borges da CC
Foto di deltafrut da CC
Foto di williamcho da CC
Foto di Trey Ratcliff da CC
Foto di corno.fulgur75 da CC
Foto di horn.fulgur75 da CC
View Article details
- Chiara Testoni
- 20 maggio 2022
Inaugurato da Maria de’ Medici, il parco - tra i più grandi della città - è un luogo profondamente riconciliante dove abbandonarsi ad un passeggio rilassato alla maniera di un flâneur tra la ricca vegetazione, le fontane e la silenziosa popolazione di statue in pietra di personaggi famosi che sembrano proprio non volersene andare da questo posto incantevole.
Il parco più grande e antico della città è un punto di riferimento non solo per chi ha voglia di estraniarsi dai ritmi frenetici della metropoli rilassandosi sotto gli alberi e in riva al lago o facendo sport ma anche lo scenario di numerosi concerti e manifestazioni nonché di variopinte arringhe - la domenica mattina nello Speakers' Corner - sui temi più disparati: dalla politica, alla cultura, alla religione, al tè.
Letteralmente “giardino degli animali”, Tiergarten è il più esteso spazio verde della città: un ampio parco all’inglese dove perdersi piacevolmente tra i molti sentieri pedonali e ciclabili che serpeggiano in mezzo a prati, boschi e laghetti o dove fermarsi per conoscere gli ospiti dello zoo (sempre che si riesca a vincere l’insofferenza verso la cattività).
Iconica presenza verde all’interno del denso tessuto edificato, tra grattacieli svettanti, ciclopiche insegne pubblicitarie e traffico congestionato Central Park è un rettangolo che non ha nulla di naturale, essendo stato progettato ex novo come opera ingegneristica in un’area precedentemente occupata da acquitrini paludosi: qui, in mezzo a colline e laghi artificiali, tra set cinematografici e percorsi di running, scorre la frenetica vita newyorkese, in una agognata pausa dal caos della metropoli.
Simile a Central Park di New York per forma rettangolare e dimensioni - anche se in realtà più grande - il parco offre piste ciclabili, spazi sportivi, laghetti, giardini e musei - tra cui il California Academy of Sciences su progetto di Renzo Piano - nonché ampi spazi per la valorizzazione della biodiversità: tra le numerose specie animali presenti, qui scorrazza felicemente tra le distese erbose anche una mandria di bufali americani.
Il Giardino Est del Palazzo Imperiale, unica parte del complesso sempre accessibile al pubblico, è una pacificante oasi nel cuore della capitale che ospita, oltre ad antiche vestigia di età shogun, una sorprendente varietà di fiori e alberi tra giardini giapponesi e all’occidentale, con un’infinità di sfumature cromatiche variabili al ritmo delle stagioni.
Circondato dall’aggressiva presenza dei grattacieli del quartiere degli affari, Lumphini Park - così denominato dal luogo di nascita del Buddha in Nepal - oggi è il più importante polmone verde di Bangkok con un lago artificiale, aree boschive, giardini di palme e bambù: qui è possibile riallacciare un dialogo con la natura che, tra le strade congestionate e brulicanti della metropoli thailandese, sembra dimenticato.
Voluto dal ricco imprenditore e intellettuale Eusebi Güell, impressionato dal fenomeno delle città-giardino di origine anglosassone, il parco è l’unica opera costruita di un piano urbanistico più vasto che prevedeva la realizzazione di un sobborgo verde sulle colline alle porte di Barcellona. Il parco, costellato di costruzioni dalle forme sinuose, primordiali e dai colori accesi, è un entusiastico inno alla vita e un esempio di equilibrio, tra l’onirico e il giocoso, di architettura e natura.
Inserito nella jungla metropolitana come il più grande polmone verde della città, il parco che ospita piste ciclabili, campi sportivi, spazi per eventi e spettacoli, edifici pubblici, centri di formazione, musei distribuiti in un lussureggiante scenario di boschi, piante tropicali e sentieri tortuosi, è una dichiarazione d’amore al territorio brasiliano dove le architetture – tra cui le opere progettate da Oscar Niemeyer - si integrano perfettamente nei paesaggi disegnati da Roberto Burle Marx.
Con un nome che deriva dal Nahuatl - la lingua parlata dagli Aztechi - e che significa “Collina delle Cavallette”, il parco nel cuore della capitale, tra i più antichi del centro America, è un'area molto frequentata con musei, uno zoo, aree per esposizioni culturali, fontane, giardini e una ricca biodiversità.
Parquemet è il più grande parco del Cile e uno dei più vasti al mondo; ospita giardini botanici, piscine, uno zoo e una funicolare che conduce alla sommità di un’altura con una vista spettacolare sulla città e sul maestoso scenario andino circostante.
Il parco situato al centro di Singapore e adiacente al lago artificiale Marina Reservoir è stato progettato per potenziare la qualità urbana della metropoli asiatica facendo leva sulle infrastrutture a verde. Con la sua straordinaria varietà floro-faunistica e le strutture mirabolanti - dai “superalberi” alle serre - rappresenta un simbolo del cambiamento culturale intrapreso dalla città verso un futuro più sostenibile, nonché un luogo fiabesco dove riscoprire un dialogo accattivante con la natura.
Situato a Nørrebro, uno dei quartieri più multietnici e socialmente conflittuali della città, il parco è costituito da tre aree principali: la piazza, il mercato e un vasto spazio verde con colline, piantumazioni e aree per il relax e lo sport. Per celebrare il valore della diversità culturale, molti elementi di arredo urbano – dalle panchine, ai cestini per la spazzatura, ai coperchi dei tombini, alle altalene - sono stati importati da tutto il mondo e qui convivono pacificamente in uno luogo dinamico e orgogliosamente variegato.