Varcando le porte bianche di un fronte strada tipico delle case coloniali di Merida, si accede al nuovo laboratorio del “Festival Internacional de las Luces México”, uno spazio versatile che funziona come luogo di sperimentazione, promozione ed esposizione di progetti culturali legati al tema della luce. Lo spazio vuole essere luogo di incontro creativo tra artisti, tecnici e pubblico.
Al piano terra i progettisti scelgono di mantenere la suddivisione originale degli spazi e le ricche pavimentazioni in cementine. La sequenza di stanze in continuità con il cortile offre una molteplicità di spazialità e matericità con cui gli artisti si possono confrontare nei loro interventi. L’uso del bianco e l’assenza di un'illuminazione fissa – tutte le lampade possono essere collegate con prolunghe ai diversi punti luce – concorrono a creare uno spazio che può evolvere rapidamente e adattarsi alle diverse esigenze di intervento.
Il piano superiore con gli uffici, una biblioteca e due terrazze e la scala che si avviluppa come un nastro per accedervi, sono di nuova costruzione. L’intervento rompe con le forme tradizionali dell'architettura coloniale dello Yucatan, invitando gli utenti a sperimentare le alte pareti, ideali per le proiezioni, le modanature e le gelosie che offrono infinite possibilità di giocare con la luce.