Pei era nato il 26 aprile 1917 a Guangzhou e a diciassette anni si era trasferito in America per studiare alla Pennsylvania University e poi al Massachusetts Institute of Technology e alla Harvard Graduate School of Design. Nel 1948 accettò l’invito dell’imprenditore edile William Zeckendorf di sovrintendere ai progetti architettonici della società immobiliare Webb & Knapp di New York, e nel 1955 fondò il suo studio IM Pei & Associates (più tardi divenuto IM Pei & Partners e infine Pei Cobb Freed & Partners).
Il corpus della sua opera è vasto, e va dall’urbanistica a chiese, banche, ospedali e abitazioni, con musei e centri d’arte tra cui l’East Building della National Gallery of Art di Washington (1968-78) e la discussa Pyramide del Louvre (1989), che è tra le sue opere più celebrate. Nel 1990 l’allora direttore di Domus Vittorio Magnago Lampugnani affermò che la sua piramide di vetro “era la prova della possibilità di inserire un elemento in un contesto considerato intoccabile”.
Pei si era ufficialmente ritirato dalla professione nel 1990, ma continuò ben oltre gli ottant’anni a lavorare come consulente di progetto, vedendo il compimento del suo Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean in Lussemburgo nel 2006 e quello del Macao Science Center nel 2009, nonché collaborando più tardi con lo studio del figlio Li Chung Pei, che ha dato conferma della sua morte al New York Times.
Numerosissimi i riconoscimenti ricevuti nella sua carriera: l’AIA Gold Medal nel 1979, il Praemium Imperiale nel 1989, la Medaglia d’oro della francese Académie d'Architecture nel 1981, la Royal Gold Medal del Royal Institute of British Architects nel 2010 e il Pritzker Prize nel 1983, la cui giuria celebrò Pei per aver “dato a questo secolo alcuni dei suoi spazi interni e delle sue forme esterne di maggior bellezza”.
IM Pei: un addio
IM (Ieoh Ming) Pei è scomparso all’età di 102 anni, lasciando un’eredità che fa di lui uno dei maggiori maestri del Modernismo del XX secolo.
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- 17 maggio 2019