Velocità, forza, energia, bellezza, armonia, emozione, paura, eccitazione. Si può iniziare da questa sequenza di fattori fisico-percettivi a forte réaction poétique per mettere insieme alcune riflessioni sui valori estetici e progettuali delle più spettacolari architetture per il divertimento, vere e proprie machines pour le plaisir, ma forse ancor più architectures de vertige. Il mondo anglofono le conosce con il nome di roller-coaster, ma per tutti gli altri sono note con l'originaria denominazione di montagne russe.
È nella storia di tutti i mezzi di locomozione—dalle navi ai treni, dalle moto alle auto, dagli aerei sino alle astronavi—quella particolare ricerca progettuale che fonde la coerenza armonica della forma aerodinamica pensata per la velocità con il piacere di conquistare e dominare sensazioni estreme che vanno oltre i nostri limiti naturali, come quelle del volo e della forza gravitazionale. Si tratta di un percorso progettuale che, a seconda delle fasi più sperimentali o applicative, ha dovuto tener conto dei rapporti conflittuali di desiderio e rifiuto, piacere e paura, rispetto alle eccitanti o sconvolgenti emozioni prodotte dalla repentina e a volte violenta modificazione del proprio stato. Il mondo dei roller-coaster, che non ha come scopo l'utilità del viaggio, nasce proprio dall'idea di seguire l'evoluzione di questa particolare fenomenologia della velocità introdotta dalla tecnologia e dalla società industriale, cercando di riprodurne in laboratorio, ad ambiente 'controllato', il mix di sensazioni che ha sprigionato. È inutile ricordare che queste affascinanti architetture-ingegneristiche non sono state ideate per addestrare piloti o astronauti bensì, all'opposto, sono state progettate per essere macchine spettacolari a forte reazione emozionale, confezionate su misura per l'uomo qualunque che, di sua volontà, si sottopone a una condizione fine a se stessa di gioco-sfida 'mortale'. Ciò ha determinato una sequenza di domande e risposte progettuali sempre più incalzanti il cui esito è noto: ricerca di spericolate acrobazie, progetti strutturali con evoluzioni sempre più complicate, desiderio di provare esperienze fisiche oltre i limiti, da paragonarsi a quelle degli astronauti o dei Top Gun sui caccia supersonici, sottoposti a forze gravitazionali che arrivano ai 9 g (m/s2)!
Un terreno sacro al dio di vertigine
e il suo culto di disordine: qui pericolo,
panico, shock, sono distribuiti in dosi misurate
da motori a prova di folle.
Sottoporsi a questa particolare condizione di stress significa liberare le più recondite pulsioni di paura e coraggio, resistenza e forza