Nella sola città di Amsterdam, tra gli anni '50 e '70, Aldo van Eyck aveva progettato più di 700 parchi giochi. L'architetto olandese aveva 28 anni quando nel 1947 viene chiamato a lavorare presso il Department of City Development della sua città. Il parco giochi è per van Eyck una tipologia attraverso la quale testare la connessione tra elementi compositivi non gerarchici e, per tutti gli altri, uno straordinario laboratorio di conoscenza.
La medesima relazione tra forme organiche e vita umana sembra essere ancora oggi alla base del progetto del nuovo campus per l'Università Bocconi firmato dallo studio SANAA. Reduce dal successo legato alla realizzazione del Rolex Learning Center costruito all'interno del campus dell'EPFL Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, SANAA torna a progettare una relazione non gerarchica tra gli elementi di un paesaggio umano prima che edilizio.
Il campus sorgerà nell'area della ex centrale del Latte di Milano, collegato verso nord con il complesso universitario esistente. SANAA disegna un insieme di edifici residenziali (la Torre dei dormitori), ricreativi (un Centro ricreativo), sedi di scuole e istituti di ricerca (la sede della School of Management e le aree dedicate ai programmi Master ed Executive), tutti interconnessi da un grande parco pubblico di 17.500 mq, aperto sia agli studenti che ai residenti della zona. Un sistema di corti interne al complesso, che include una caffetteria, edifici per l'amministrazione e uno store, collega tutta l'area.
Parco giochi per adulti
Presentato oggi, il progetto del nuovo campus per l'Università Bocconi firmato dallo studio SANAA si basa sulla relazione tra forme organiche e vita umana, con un insieme di edifici interconnessi da un grande parco pubblico.
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- Paola Nicolin
- 29 novembre 2012
- Milano
Ogni nucleo è impostato su un corpo di fabbrica ridotto, garantendo agli interni l'esposizione alla luce e offrendo ampie aperture sulle corti del parco; così si ottimizza la ventilazione naturale riducendo in modo significativo l'impiego dell'illuminazione e dell'aereazione artificiale. Le pareti esterne sono al 50% opache e al 50% trasparenti, e provvedono un isolamento ottimale, riducendo i costi. Opportune strategie energetiche impiegheranno l'utilizzo di sorgenti idriche sotterranee o sistemi di riciclo dell'acqua piovana. Pannelli solari saranno installati sul tetto del Centro ricreativo. L'edificio dei Corsi Master e quello dei Corsi Executive includono aule convenzionali, aule auditorio e box. Gli studenti, uscendo dalle aule, potranno far uso immediato dei box per discutere il contenuto delle lezioni. La pianta dell'edificio curvo segue la forma naturale delle aule.
In quali spazi s'impara? Qual è la forma della scuola? Non ho giocato nei parchi giochi di Aldo van Eyck, ma ho vissuto la maggior parte del mio tempo a scuola. Come parte del corpo docente dell'Università Bocconi, che non insegna discipline legate all'Economia, mi chiedo spesso come uno spazio possa incoraggiare gli studenti a scegliere dove andare. Oltre l'estetica del potere accademico e della convivialità universitaria, l'architettura dei learning space è forse uno dei temi più interessanti di questi ultimi decenni. Come lo spazio forma la mente? Come si progetta oggi un laboratorio di saperi?
Se è vero che l'edificio si è rivelato la bandiera di un'istituzione che aspirasse ad assumere una leadership culturale, qual è quella cui guarda Bocconi con SANAA? Nella relazione di progetto si parla di trasparenza, empatia con la natura e lungimiranza, anche se a guardare le forme interconnesse dei rendering viene più in mente un passaggio del discorso di inaugurazione dell'anno accademico pronunciato dal neo eletto rettore Andrea Sironi, che parlando di passione per il lavoro e di dedizione all'insegnamento, guarda al futuro di una istituzione come bacino di competenze eccellenti formatesi in un momento di grande trasformazione dei meccanismi sociali ed economici. Può un'architettura del sapere trasformarsi in uno spazio che, letteralmente, restituisce alla città come parco giochi uno spazio per l'immaginazione?