L'immagine del Pùnt de Suransus lungo la Viamala dei Grigioni è forse il punto di partenza più naturale per iniziare questo breve racconto di attraversamenti e cammini, pietre, cavi d'acciaio e cemento, percorsi lungo i fiumi e passaggi tra villaggi e città disegnati dall'ufficio grigionese.
Il Pùnt viene completato su disegno di Conzett nel 1999. È il primo ponte pedonale a nastro testo realizzato in Svizzera dopo quasi due decenni.
Una differenza di quota di circa quattro metri separa i due punti di appoggio della struttura progettata per attraversare una delle gole più profonde dei Grigioni. La passerella, composta da lastre di granito assemblate lungo due cavi di acciaio inossidabile, sorvola leggera il torrente e raggiunge l'estremità della sporgenza di roccia dall'altro lato del corso d'acqua. Come una fune tirata da capo a capo, il ponte è un segno delicato e quasi invisibile sul fondo della stretta valle alpina.
Il sistema strutturale è tanto semplice quanto ingegnoso. Conzett rivela di essersi ispirato ad un progetto, non realizzato nel '54, dall'ingegnere svizzero Heinz Hossdorf per un nuovo Ponte del Diavolo che si sarebbe dovuto realizzare sul versante Nord del Gottardo.
Il nastro della passerella, mobile al vento, necessita di peso per stabilizzarsi. Ed ecco dunque introdotte nel progetto le lastre di gneis che, messe in tensione, solidali tra loro, si comportano come una piastra monolitica, una trave in grado di stabilizzarsi tra le due spalle del ponte.
La tipologia statica appare perfetta per affinare un principio di mimetismo tra infrastruttura leggera e natura che lo studio di Conzett Bronzini e Gartmann esplora sin dalla fondazione negli uffici di Coira proprio nel 1999.
Crossing the river
Tre sottili nastri in cemento e acciaio dello studio Conzett Bronzini Gartmann AG. Soluzioni tecniche, dettagli e strutture in tensione per ridisegnare il paesaggio lungo il fiume Aare.
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- Francesco Garutti
- 11 ottobre 2011
- Brugg
I tre attraversamenti sul fiume Aare, realizzati tra il 2005 e il 2011, sfruttano lo stesso principio esplorato per Suransuns, con materiali diversi e con un'estensione maggiore. La prima passerella viene progettata nei pressi di Brugg per il nuovo centro sportivo Müllimatt, disegnato dall'architetto ticinese Livio Vacchini. Il ponte pedonale e ciclabile si allunga sul fiume e tra le isole come una striscia di cemento ondulata. Quattro campate di 35, 78, 35 e ancora 35 metri compongono la più lunga struttura a nastro teso della Svizzera. Lungo le due rive si snodano alcuni percorsi e sentieri paralleli al fiume. La morfologia del ponte, le onde in sequenza della struttura, consentono in modo naturale ai tracciati pedonali di infilarsi sotto le sue curve e continuare lungo il corso d'acqua. La passerella di Müllimatt risponde in modo efficiente alle esigenze del brief proposto e si allunga tra le sponde di terra di Brugg come un corpo architettonico plastico e perfettamente proporzionato. La soletta questa volta in cemento – gettata in opera su quattro lamine d'acciaio che corrono lungo tutta la struttura – messa in tensione a comporre un unico lungo tirante, ha un spessore complessivo di soli 48 cm e si abbassa dolcemente molto vicino all'acqua.
Le pendenze sono leggere: percorrere la passerella a piedi o in bicicletta non significa soltanto attraversare velocemente le strutture del centro sportivo e tagliare obliquamente il territorio suburbano di Brugg, ma si rivela come esperienza di approssimazione alla natura fluviale: la costruzione di un nuovo osservatorio sulla cittadina e sul paesaggio a partire da un'infrastruttura completamente immersa ed integrata nella natura. Qualche chilometro più a sud, per attraversare il fiume nei pressi di Auenstein e Rupperswill, Gianfranco Bronzini e lo studio disegnano e completano lo scorso autunno due nuovi ponti sull'Aare che appoggiano rispettivamente sulle due rive e su un'isola naturale a mezza via. Parte della riqualificazione naturale delle rive e del corso del fiume, le due passerelle sfruttano ancora una volta la tipologia strutturale del nastro teso, nonostante una luce in campata eccessiva per tentare una soluzione di questo tipo.
In quel punto dell'Aare nidificano e molti uccelli e le strutture progettate dovrebbero essere il più sottile possibile e non utilizzare cavi metallici che ostacolerebbero il volo degli animali. La presenza di piloni nell'acqua viene esclusa per evitare ogni tipo di invasione dell'ambiente fluviale. L'unica soluzione dunque è ridurre la luce della campata che, nel caso del più lungo dei due punti pedonali raggiunge approssimativamente i 100 metri. In ufficio a Chur si escludono altre soluzioni statiche, il nastro teso risponde a necessità di integrazione con il contesto e di low-impact. Questa tipologia di ponte si costruisce fisicamente appoggiando la passerella sui supporti, come una fettuccia che poi viene messa in tensione. Concettualmente e fisicamente è il gesto meno invasivo.
Due piloni inclinati in cemento armato vengono costruiti sulle due sponde di ghiaia del fiume per ridurre la campata fino a 74 metri. Il costo della costruzione dei piloni – la presenza della ghiaia ha imposto la progettazione si superstrutture per le fondazioni – viene in parte riequilibrato progettando una passerella molto snella in acciaio. Non rimaneva che ovviare alle vibrazioni tipiche di una struttura così leggera. Due barre rettangolari costituiscono il nastro e corrono da sponda a sponda: la struttura viene poi irrigidita da traverse orizzontali e diagonali. La superficie calpestabile è in legno. L'oggetto architettonico, la sua morfologia rivela immediatamente il suo funzionamento: i due piloni in cemento non fanno altro che stendersi verso il centro del corso d'acqua per ridurre la distanza tra le rive. Tra di loro i due nastri tesi, i più leggeri possibile per materiali e disegno, sorvolano in sospensione l'acqua cristallina del fiume. Francesco Garutti