Tra Brera e l'area in costruzione di Porta Nuova nel centro-nord di Milano, in un edificio particolare che è stato la prima stazione ferroviaria della città, si trova l'albergo Maison Moschino. Aperto nella primavera del 2010, è nato come progetto di Hotelphilosophy, gestore alberghiero, con strutture in sedi importanti a Venezia e Roma e altre in luoghi di villeggiatura. Alla base del progetto, vi è l'idea di partenza di affidare il design degli interni alla firma di moda italiana più ironica e irriverente: Moschino.
Se scompare lo stilista fondatore che ha conferito la linea o quando il marchio viene venduto, non sempre le griffe riescono a continuare a svilupparsi mantenendo il proprio carattere. Spesso cambia lo spirito, l'immagine o il target di riferimento. Non è stato così per Moschino, casa di moda fondata nel 1983 da Franco Moschino, stilista di raro estro, scomparso prematuramente nel 1994. Ad assicurare la linea di continuità è stata Rossella Jardini, a lungo collaboratrice del fashion designer, prima di assumerne il ruolo di direttore creativo già nel 1994.
Maison Moschino
Letti-abito da sera, mobili fuori scala e atmosfere da fiaba caratterizzano l'hotel della firma di moda italiana più ironica e irriverente, affidato allo studio Luca Strada Associati e Rossella Jardini con Jo Ann Tan.
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- Cecilia Fabiani
- 06 luglio 2011
- Milano
A lei e a uno staff di architetti e creativi tra cui Jo Ann Tan, direttore artistico per l'immagine retail, interni e progetti speciali, Hotelphilospohy ha affidato l'incarico dell'interior design dell'albergo. Il progetto architettonico vero e proprio è stato curato dallo studio Luca Strada Associati, incaricato dal gruppo Allianz Global Investors SGR S.p.A – Fondo RAS Antares Construction, proprietario dell'immobile. L'edificio in stile neoclassico, risalente al 1840, presentava una serie di limiti legati alla struttura stessa dell'architettura, nata per accogliere le funzioni necessarie ai passeggeri ferroviari nonché di vincoli di tutela da parte della soprintendenza delle Belle Arti, quali mura a volta e vecchi infissi.
Lo sviluppo dell'edificio, con andamento orizzontale e di scarsa profondità, non ha consentito di creare hall o sale di grandi dimensioni; al piano d'ingresso troviamo dunque la hall-reception, il bar, e una piccola saletta per eventi da 15 persone. Vi è inoltre un grande spazio esterno denominato Dehor e il ristorante con terrazza da 45 più 12 coperti Il Clandestino di Moreno Cedroni. Il famoso chef, con locali a Senigallia e sulla spiaggia di Portovenero (Conero), è noto per il sushi all'italiana e la sua creatività anche nella presentazione dei cibi ci pare particolarmente in linea con lo stile Moschino.
Scendendo al piano inferiore, si trova la palestra con SPA di Culti e ai piani sottostanti, da -2 a -4, i garage. Le stanze si sviluppano su 4 piani e sono complessivamente 65, tra standard, junior, prestige, de luxe e gallery, provvista di soppalco con chaise longue o angolo studio. Il divertimento e la grande varietà sono dati dalle 16 tematiche in perfetto stile Moschino: la stanza di Alice, la stanza Ape, la stanza Petali, Attico di lusso, foresta, dormire in un abito da sera, Cappuccetto rosso, la stanza dei dolci, Edera, Wallpaper, Nuvole, Oro, Blue, Metà camera, il fiocco e Ombre. In concreto si traduce in letti fatti ad abito da sera, stanze tuffate in un solo colore o rivestite interamente di un decoro da carta da parati, arredate con mobili fuori scala, immerse nell'atmosfera di un giardino o di una foresta, circondate dalle scatole di una soffitta immaginaria o addirittura con un lupo nel letto.
Un po' fiaba un po' scherzo, all'insegna di individualismo e leggerezza. Le lampade e gli arredi veri e propri sono in parte di produzione delle aziende Cappellini, Edra, Luceplan, Poltrona Frau, Zanotta, e in gran parte disegnati dallo staff Moschino: lampade nuvola, abito o stivale o cuscini dolce e, ancora, animali come la pecora che ci accoglie all'ingresso. Gli amanti del genere possono acquistarli direttamente in albergo per arredare la propria casa. Rigoroso e funzionale, per contrasto, l'involucro piuttosto neutro della struttura, dalla hall alle scale, ottenuto con l'uso di pochi materiali: travertino per i pavimenti degli spazi comuni e della grande scala piacevolmente trasparente, legno di rovere in listoni per le camere, tinteggiature chiare delle pareti e bagni lineari e moderni. Cecilia Fabiani
Maison Moschino
Viale Monte Grappa 12, Milano