Se sia più la moda ad attingere dall’architettura o, viceversa, i progettisti a seguire le orme dei fashion designer poco importa. Quello che “Skin & Bones”, la mostra curata da Brooke Hodge al Museo d’arte contemporanea di Los Angeles (e aperta dal 19 novembre al 5 marzo), vuole sottolineare è la stretta relazione che negli ultimi 25 anni si è venuta a creare tra le due discipline: un processo di scambio continuo e proficuo che ha portato a radicali cambiamenti nei metodi e nelle tecniche di entrambe.
Il vocabolario architettonico, per esempio, si è arricchito di termini nuovi (come tagliare, cucire, piegare, drappeggiare…) e le linee degli edifici si sono fatte più fluide. Indumenti sempre più sofisticati e dalla crescente complessità strutturale sono scesi dalle passerelle delle sfilate e hanno cominciato a circolare per le strade della città. A raccontare le tappe di questo lungo percorso, la mostra propone le opere di 46 tra architetti e fashion designer, come Hussein Chalayan, Martin Margiela, Shigeru Ban, Foreign Office Architects, Future Systems e SANAA. E.S.
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Pelle e ossa
Se sia più la moda ad attingere dall’architettura o, viceversa, i progettisti a seguire le orme dei fashion designer poco importa. Quello che “Skin & Bones”, la mostra curata da Brooke Hodge al Museo d’arte contemporanea di Los Angeles (e aperta dal 19 novembre al 5 marzo), vuole sottolineare è la stretta relazione che negli ultimi 25 anni si è venuta a creare tra le due discipline.

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- 03 novembre 2006
