Come ogni anno, anche quest’estate la Serpentine Gallery ha inaugurato un nuovo Padiglione a Hyde Park, nel centro di Londra. Dal 2000, Serpentine invita ogni anno un architetto di fama internazionale a realizzare un nuovo intervento, commissione che non rappresenta solamente un prestigioso ingaggio, ma si conferma come un luogo internazionale di sperimentazione architettonica che ormai include i progetti di alcuni dei più grandi architetti del mondo. "Archipelagic Void" è l’intervento presentato per questa edizione dall’architetto coreano Minsuk Cho.
Vale la pena di andare a vedere il Serpentine Pavilion 2024?
È finalmente aperto il padiglione progettato dall'architetto coreano Minsuk Cho per la Serpentine Gallery. Ve lo raccontiamo attraverso cinque spazi che lo caratterizzano.
© Mass Studies. Foto Iwan Baan. Courtesy Serpentine
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- Giorgia Aprosio
- 07 giugno 2024
Nato e cresciuto a Seoul, Cho ha studiato nella sua città natale prima di trasferirsi a New York. Ha lavorato in vari studi, tra cui Oma Rotterdam, prima di fondare Cho Slade Architecture nel 1998 con il partner James Slade. Nel 2003 è tornato in Corea per aprire Mass Studies, un progetto che nasce dall’indagine critica sull'architettura nel contesto della produzione di massa, con un particolare interesse per le condizioni urbane intensamente sovrappopolate.
Per il 23° Serpentine Pavilion, Cho ha immaginato una costellazione di strutture articolate attorno al vuoto: "Archipelagic Void" consiste in cinque strutture in legno i cui bordi curvi sono congiunti da un anello in acciaio che riflette la luce naturale. Al centro di queste, un oculo vuoto ricorda i madang, cortili aperti posizionati al centro delle case tradizionali coreane.
Un intervento fortemente site specific, ben consapevole di collocarsi in relazione con quelli di alcuni dei più grandi architetti del mondo. Se per il progetto inaugurale di Zaha Hadid era partita dal ripensare in maniera radicale al concetto di tenda e tendone per le feste per realizzare un padiglione a scopo aggregativo, Cho ha scelto di seguire in fase di ideazione un processo singolare. Tracciando la storia dei precedenti padiglioni, ha notato come nella maggior parte dei casi abbiano continuato ad essere intesi come strutture singole, sviluppate attorno a un nucleo centrale, posizionate strategicamente al centro del prato Serpentine South. Ribaltando i concetti alla base dei progetti preesistenti, Cho propone un nucleo costituito da uno spazio aperto, un arcipelago che si dipana nello spazio e gravita attorno al vuoto.
"Archipelagic Void" si compone di cinque isole diverse tra loro per dimensioni, altezza e forma. Ogni struttura è stata concepita dall’architetto come quella che chiama una "macchina del contenuto", contenente installazioni e opere che contribuiscono a definire il progetto, coinvolgendo altri artisti e autori in un’ottica collaborativa.
"The Gallery", "The Auditorium", "The Library of Unread Books", "The Play Tower" e "The Tea House" rappresentano cinque diversi motivi per non perdersi il Padiglione.
1. The Gallery
The Gallery ospita un'installazione sonora a sei canali creata dal musicista e compositore Jang Young-Gyu. I suoni registrati nei giardini di Kensington svelano l’interazione della natura con le attività umane contemporanee. In sottofondo, canti e strumenti tradizionali coreani, tra cui gayageum (가야금), geomungo (거문고), piri (피리), janggo (장고) e kkwaenggwari (꽹가리), ricordano il continuo cambiamento ciclico delle stagioni. The Willow is (버들은), intervento sonoro che illustra la stagione estiva, è fruibile a partire dall’inaugurazione, mentre la fase successiva intitolata Moonlight (월정명) sarà disponibile a settembre in concomitanza con l’arrivo dell'autunno.
2. Auditorium
L’Auditorium è la struttura più grande delle cinque "isole" progettate da Cho. Si tratta di un’arena per il confronto, costruita con panchine adiacenti alle pareti interne della struttura, che attraverso un denso programma pubblico si offrirà al pubblico come spazio per incontri, spettacoli e dibattiti.
3. The Library of Unread Books
Più a nord, Cho ha posizionato The Library of Unread Books, un’opera nata dalla collaborazione tra l'artista Heman Chong e l'archivista Renée Staal, che ripensa alla biblioteca come a un organismo vivente che nasce, cresce e si rigenera al pari delle altre presenze naturali nel parco. La biblioteca si compone di libri non letti, donati spontaneamente da volontari per formare un centro di conoscenza comune aperto alla cittadinanza. All'interno, i libri sono disposti in un ordine casuale, a volte impilati negli angoli, rendendo impossibile la ricerca sistematica e sfidando ogni concetto di separazione o ordine. Questo aspetto la rende più simile alla libreria di casa che non a una vera e propria biblioteca. Facendo sentire il visitatore a casa, l’opera tratta questioni di accesso, eccesso e politica della distribuzione culturale contemporanea.
4. The Play Tower
The Play Tower è una struttura piramidale posizionata a sud-est. Uno spazio ludico e creativo per adulti e bambini, dotato di una rete arancione brillante su cui i visitatori possono arrampicarsi e interagire.
5. The Tea House
In omaggio alla storia della Serpentine, Cho ha incluso una Tea House progettata da James Gray West. Posizionata a est del Padiglione, ricorda come fungesse da casa da tè prima di trasformarsi in galleria d’arte con la riapertura al pubblico nel 1970.