Il 2024 si preannuncia un anno intenso sul fronte delle mostre e degli eventi culturali da non perdere, che animeranno la programmazione di molte istituzioni e fondazioni in giro per il mondo. Ricche monografiche e mostre collettive per riflettere sui temi del presente: dall’attività dell’intelligenza artificiale, a questioni di natura sociale e collettiva, seguendo traiettorie che spesso coincidono con l’incontro tra oriente e occidente, tra il fluire del centro e le voci del margine, tra nomi affermati e nuove scoperte. Dalla straordinaria personale di Joan Jonas al MoMa di New York, alla retrospettiva dedicata al maestro dell’architettura giapponese Ieoh Ming Pei al M+ di Hong Kong, passando per Parigi con le fotografie di Tina Modotti al Jeu de Paume, e per Venezia con la grande mostra dedicata a Willem de Kooning, che aprirà in concomitanza con la sessantesima Biennale d’Arte di Venezia. Per compilare al meglio l’elenco dei buoni propositi sulle mostre di arte contemporanea, architettura e fotografia da visitare nel 2024, Domus vi suggerisce venti mostre imperdibili che apriranno al pubblico nei prossimi dodici mesi.
Le mostre da non perdere nel 2024
Il nuovo anno è alle porte e questa è la nostra selezione di venti mostre per cui varrà la pena viaggiare nel 2024.
Courtesy Metropolitan Museum of Art
Joan Jonas. Mirror Piece I. 1969. Performance, Bard College, Annandale-on-Hudson, NY. Courtesy the artist
Joan Jonas. Moving Off the Land. 2016-2018. Presented by Danspace Project, New York, 2018. Photo by Ian Douglas/courtesy of Danspace Project
Harold Cohen, AARON KCAT, 2001. Screenshot. Artificial intelligence software. Dimensions variable. Whitney Museum of American Art, New York; purchase, with funds from the Digital Art Committee 2023.20. © Harold Cohen Trust
Harold Cohen, AARON KCAT, 2001. Screenshot. Artificial intelligence software. Dimensions variable. Whitney Museum of American Art, New York; purchase, with funds from the Digital Art Committee 2023.20. © Harold Cohen Trust
Theaster Gates,The Listening House, 2022, Installation view: Aichi Triennale 2022, Photo: ToLoLo studio
Theaster Gates, A Heavenly Chord, 2022, Leslie speakers, Hammond B-3 organ, sound, Dimensions variable, Photo: Jim Prinz Photography
Courtesy of Hong Kong M+ Museum
Anthony McCall, Eye Film Museum exhibition (installation view) 2014. Photo: Hans Wilschut, courtesy Sprüth Magers
Philippe Parreno, Membrane, 2023. Cybernetic structure with sensorimotor capabilities and generative language processing, Courtesy of the artist © Philippe Parreno
Tina Modotti Zapotec peasant woman with a jug on her shoulder, 1926 Platinotype, period print 17,5 × 21,2 cm Collection and archives of the Fundación Televisa, Mexico
Tina Modotti Man with log, 1928 Period gelatin silver print 17.5 × 22.2 cm Collection and archives of the Fundación Televisa, Mexico
Jean-François Boclé, Untitled, series Caribbean Hurricane, 2010, vue de l’exposition « Des grains de poussière sur la mer », La Ferme du Buisson, 2022-23, Courtesy de l’artiste et Maëlle Galerie – Paris, © l’artiste et Adagp – Paris | © photo Émile Ouroumov
Vue de l’exposition « Des grains de poussière sur la mer », La Ferme du Buisson, 2022-23, avec les œuvres de Vladimir Cybil Charlier, Julie Bessard, Kenny Dunkan, Adler Guerrier et Raphaël Barontini, © photo Émile Ouroumov
Teresa Margolles, American Juju for the Tapestry of Truth, 2015 Mixed media on a textile imprinted on the spot in Staten Island where Eric Garner died while being placed under arrest. Created with the participation of members of the Harlem Needle Arts cultural arts institute: Michelle Bishop, Sahara Briscoe, Laura R. Gadson, and Jerry Gant. Produced with the support of the Neuberger Museum of Art, Purchase College, SUNY, Purchase, New York, US 168 x 249 cm (66.1 x 98.0 in.) Courtesy of the artist and Galerie Peter Kilchmann, Zürich/ Paris
Joseph Beuys, Das Kapital Raum 1970–1977 (1980), Holztafeln mit Kreide beschriftet, 50-teilig, Zinkwanne mit Wasser, Seife, Handtücher, Gelatine, elektronische Abspielgeräte und Kabel, Holzlatten, Speer, Axt, Messer, Kieselsteine, Konzertflügel, Taschenlampen, Projektionsleinwand, Maße variabel, Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie, Sammlung Marx (Eigentum der Stiftung Preußischer Kulturbesitz), Foto: Thomas Bruns© VG Bild-Kunst, Bonn 2023
Joseph Beuys, Filzanzug, 1970, Filz genäht, gestempelt, ca. 170 x 60 cm, Auflage: 100 + 10 h.c., Edition René Block, Berlin, Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie, Dauerleihgabe aus Privatsammlung, Foto: Thomas BrunsVG Bild-Kunst, Bonn 2024
Verhuellter Reichstag, letzte Nacht, 1995. Copyright Annette Hauschild, Ostkreuz
Anne Imhof, Installation view Natures Mortes, Palais de Tokyo, Paris, 2021. Photo: Andrea Rossetti. Courtesy of the artist, Galerie Buchholz, Palais de Tokyo and Sprüth Magers © Anne Imhof
Anne Imhof, Installation view EMO, Sprüth Magers, Los Angeles, 2023. Photo: Robert Wedemeyer, Courtesy of the artist and Sprüth Magers © Anne Imhof
Barbara Kruger, Untitled (Beginning/Middle/End), 2022, Side specific installation, print on vinyl Three-channel video installation (on 3 flatscreen monitors), sound Dimensions variable 5 min. 35 sec. Installation view, The Milk of Dreams - 59th International Art Exhibition, La Biennale di Venezia, Venice, April 23– November 27, 2022 Courtesy the artist and Sprüth Magers Photo: Timo Ohler
Barbara Kruger Untitled (Remember me), 1988/2020 (stills) Single-channel video on LED panel, sound, 23 sec. 350.1 × 250.1 cm 137 7/8 × 98 1/2 inches Courtesy the artist and Sprüth Magers
Casa sperimentale a Muuratsalo, Muuratsalo, Finlandia, 1952-1954. Foto di Heikki Havas. Alvar Aalto nel patio. The Alvar Aalto Foundation
Jyväskylä University. Lyhty. 1951-71 Foto di Maija Holma. The Alvar Aalto Foundation
Gae Aulenti durante l’incontro: Architettura “Nel Palazzo delle arti, La nuova Galleria della Triennale”, particolare, 1994. Foto: Pinzauti Manfredo. Archivio fotografico Triennale Milano
13ª Esposizione Internazionale, 1964. Sezione dell’Italia - Seconda parte: l’equilibrio perduto - Terzo settore: L’arrivo al mare - Gae Aulenti. Foto: Anciellotti
Jean Tinguely Méta-Harmonie IV - Fatamorgana, 1985 Telaio in ferro, ruote in legno, parti in plastica, strumenti a percussione, lampadine, motori elettrici 420 x 1250 x 220 cm Museum Tinguely Basel Il Museo Tinguely è un impegno culturale di Roche © Museum Tinguely, Basilea Jean Tinguely by SIAE, 2023 Foto Daniel Spehr
Jean Tinguely Jean-Jacques Rousseau, Philosophes, 1988 Parti in acciaio, ghisa, tubo di plastica, maschera Fasnacht, piume, copricapo indiano con piume, motore elettrico, cinghie di trasmissione 254 x 110 x 115 cm Museum Tinguely Basel, Donazione di Niki de Saint Phalle Il Museo Tinguely è un impegno culturale di Roche © Museum Tinguely, Basilea Jean Tinguely by SIAE, 2023 Foto: Christian Baur
Willem de Kooning Screams of Children Come from Seagulls (Untitled XX), 1975 Olio su tela 195.6 x 223.5 cm Glenstone, Maryland © 2023 The Willem de Kooning Foundation, SIAE
Willem de Kooning Clamdigger, 1972 Bronze 59 ½ x 29 5/8 x 23 ¾ inches (151.1 x 75.3 x 60.3 cm) MNAM, Centre National George Pompidou, Paris © 2023 The Willem de Kooning Foundation, SIAE
Logo of the exhibition.
Graphic design: Wiegand von Hartmann (WVH)
Archival images of the four cities: Upper left: Universal Hall in Skopje, N. Macedonia, 1964; Upper right: KNUST University Campus in Kumasi, Ghana, 1957; Lower left: Microdistrict III and IV in Ulaanbaatar, Mongolia 1986; Lower right: Highway 101 in East Palo Alto, CA, USA, 1937.
Pierre Huyghe After ALife Ahead, 2017 Photo credit: Ola Rindal © Pierre Huyghe, by SIAE 2023
Pierre Huyghe Of Ideal, 2019-ongoing Exhibition view IF THE SNAKE, Okayama Art Summit, 2019
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- Carla Tozzi
- 20 dicembre 2023
L’Harlem Renaissance è stato un movimento intellettuale, sociale e artistico afroamericano sorto tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento negli Stati Uniti, ed esploso in particolare a New York nel quartiere di Harlem. “The Harlem Renaissance and Transatlantic Modernism” è la prima mostra sull’argomento in un’istituzione museale a New York dalla fine degli anni Ottanta, e avrà l’obiettivo di raccontare attraverso fotografia, pittura e scultura la complessità di un periodo che è stato fondamentale per il modernismo e la contemporaneità.
Una retrospettiva senza precedenti dedicata all’arte di Joan Jonas, la più grande e ricca mai realizzata negli Stati Uniti, “Good Night Good Morning. Joan Jonas” aprirà al pubblico il 17 marzo 2024 al MoMA di New York. Disegni, fotografie, scritti, racconti, proiezioni cinematografiche, performance e una selezione di installazioni dell'artista tracceranno lo sviluppo della carriera di Jonas, dalle opere degli anni Sessanta e Settanta legate al rapporto tra tecnologia e rituali a quelle più recenti su ecologia e paesaggio.
La mostra sarà accompagnata da un’altra opera, “Out Takes”, una performance che includerà nuovo materiale sviluppato esclusivamente per l’occasione dall’artista, che sarà accompagnata dalla performer Lucy Mullican, con musica dal vivo della compositrice Ikue Mori.
L’intelligenza artificiale è una presenza sempre più ingombrante nella nostra quotidianità, e le discussioni al riguardo nel mondo dell’arte sono all’ordine del giorno. Il Whitney Museum di New York con la mostra “Harold Cohen: AARON” traccia una storia artistica del primo software di intelligenza artificiale per la produzione artistica elaborato da Harold Cohen a partire dagli anni Sessanta presso l'Università della California San Diego e sviluppato fino al 2016.
Il Whitney è il primo e unico museo a collezionare versioni di questo software appartenenti a diversi periodi e presenterà opere prodotte da AARON, mettendo in evidenza il suo processo di disegno dal vivo per la prima volta dagli anni Novanta.
Il Mori Art Museum di Tokyo ospita dal 24 aprile 2024 la prima grande mostra in Giappone dedicata all’artista americano Theaster Gates. Oltre a lavori precedenti che ne illustrano il percorso creativo e artistico, saranno presentate nuove opere realizzate per l’occasione e legate al Giappone: dai progetti di Tokoname, nella prefettura di Aichi, all’ "Afro-Mingei", una filosofia proposta da Gates che scopre le sue radici nelle possibilità culturali di unire il movimento giapponese di arte popolare Mingei con movimenti incentrati sulla bellezza e l'estetica nera.
“Life is Architecture” è il titolo della retrospettiva che il museo M+ di Hong Kong dedica a uno dei grandi maestri dell’architettura modernista Ieoh Ming Pei. Una ricca selezione di disegni, schizzi, video, modelli, fotografie e altri materiali d’archivio per ripercorrere le architetture iconiche realizzate in tutto il mondo dall’architetto cinese naturalizzato americano. La mostra presenterà inoltre contributi fotografici di fotografi internazionali delle nuove generazioni, che hanno reso protagonista dei propri scatti il modello architettonico di Ieoh Ming Pei.
L’estate della Tate Modern di Londra sarà all’insegna delle luminose sperimentazioni dell’artista inglese Anthony McCall. Muovendosi tra le sfumature che separano scultura, cinema e disegno, McCall è diventato famoso in tutto il mondo negli anni Settanta con le sue installazioni di “luce solida”, come l’opera “Line Describing a Cone”. Questa mostra sarà un’occasione speciale per esplorare gli spazi di luce proiettata e le forme che l’artista crea, in un’evoluzione continua di intersezioni scultoree.
Dopo oltre venticinque anni di attività, nell’estate del 2024 la Fondation Beyeler aprirà per la prima volta l’intero museo e il suo verde parco a sperimentazioni di arte contemporanea, che nell’insieme costituiranno una mostra pensata come un “organismo vivente”, in continua trasformazione nel corso dei mesi. Opere site-specific e adattamenti di lavori già esistenti di artisti internazionali creeranno uno scambio interessante anche con le opere della collezione interna. Il progetto è curato da Precious Okoyomon e Philippe Parreno, insieme a Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle Serpentine Galleries di Londra, e Sam Keller, Mouna Mekouar e Isabela Mora della Fondation Beyeler.
Fotografa, ma anche attivista militante e spirito nomade, Tina Modotti e la sua fotografia sono celebrate in una straordinaria retrospettiva che il Jeu de Paume di Parigi ospiterà dal 13 febbraio al 26 maggio 2024. Più di duecento scatti, oltre a vari materiali di archivio, ripercorrono le vicende della sua movimentata vita.
Largamente influenzata dal suo maestro Edward Weston, Tina Modotti ha da subito sviluppato uno stile riconoscibile e particolare che è la chiave della sua postuma popolarità nelle istituzioni culturali di tutto il mondo.
Il titolo della mostra al Friche La Belle de Mai di Marsiglia richiama una frase pronunciata da Charles De Gaulle mentre in aereo sorvolava i Caraibi, che apparivano ai suoi occhi come “grani di polvere sul mare”. Ribaltare questa prospettiva paternalistica e coloniale della Francia dello scorso secolo è l’obiettivo che ha riunito in questa mostra ventisei artisti provenienti da Guadalupa, Martinica, Guyana francese e da Haiti, in cui la varietà di approcci possibili alla scultura testimonia la rete di idee attorno al patrimonio, alla storia, all’arte e all’identità di queste culture.
Le potenzialità espressive dei materiali tessili sono state esplorate da molti artisti nel corso dei decenni, e la mostra che lo Stedelijk Museum di Amsterdam ospiterà il prossimo autunno vuole tracciarne una mappatura. Temi legati al genere, al colonialismo, alle tradizioni e alle grandi migrazioni sono affrontati in più di cento opere di artisti internazionali che hanno usato stoffe e tessuti per raccontare storie di resistenza e guarigione.
L’Hamburger Bahnof di Berlino presenta a partire dal 22 marzo 2024, la collezione di lavori di Joseph Beuys acquisita tramite donazione del collezionista Erich Marx, avvenuta dopo la sua scomparsa nel 2020. Quindici lavori esposti nella Kleihueshalle per la prima volta, per esplorare il lavoro di questo grande maestro dell’arte contemporanea.
Le opere, che entrano nella collezione permanente dell’istituzione berlinese, interagiranno nel corso degli anni con artisti delle nuove generazioni, creando un ponte tra l’oggi e le intuizioni di Joseph Beuys.
Dopo la caduta del muro nel 1989, Berlino ha vissuto un decennio di turbolenze e controversie politiche e sociali, ma ha visto anche la nascita di una nuova generazione che riscoprì gli spazi della città. Negli anni Novanta, fotografi provenienti dalla Germania dell’Est fondarono l’agenzia fotografica Ostkreuz, e la mostra al C/O Berlin ne racconterà l’attività grazie alle opere dei co-fondatori dell'agenzia Sibylle Bergemann, Harald Hauswald, Ute Mahler e Werner Mahler e di altri membri che si unirono al gruppo successivamente.
Anne Imhof arriva alla Kunsthaus di Bregenz per l’estate 2024 con una personale in cui si concentrerà su pittura e scultura, come nucleo della sua pratica artistica, che rispecchia parallelamente l’evoluzione del suo approccio alla performance.
Il rigore dello spazio espositivo è uno scenario perfetto per la nuova esperienza dell’artista tedesca, che in questo progetto guarda alla figura umana come presenza allegorica, accentuando alcuni aspetti della condizione umana e attivando l’ambiguità del luogo, reso allo stesso tempo barricata e proscenio.
La Serpentine South Gallery riapre nel 2024 con la personale di una delle artiste più influenti del nostro tempo, Barbara Kruger. “Thinking of you. I Mean Me. I Mean You.” è il titolo della prima mostra istituzionale personale di Kruger a Londra in oltre vent’anni. Visitabile dall’1 febbraio al 17 marzo, la mostra esplora le produzioni digitali degli ultimi due decenni: i suoi distintivi paste-up di testo e immagini, le installazioni su pareti e pavimenti in vinile su larga scala, film a più canali e paesaggi sonori, in cui i visitatori potranno immergersi.
In autunno, grazie alla collaborazione con Serpentine Galleries, il lavoro di Kruger verrà esposto anche all’Aros Aarhus Kunstmuseum, in Danimarca, con una mostra dal titolo “No comment”, visitabile dal 30 novembre fino al 21 aprile del 2025.
L’inverno e la primavera del 2024 vedranno protagonista al MAXXI di Roma la progettualità degli Aalto, l’architetto Alvar e le due sue compagne di vita Aino Marsio ed Elissa, in cui architettura e design seguono un principio di armonia con la natura e con l’uomo.
In mostra undici progetti realizzati dallo studio Aalto nell’arco di vari decenni, presentati con un allestimento sperimentale a cura di Space Caviar che arricchisce l’esperienza del visitatore, offrendo elementi e spunti in più per comprendere appieno, come anticipa il titolo dell’esposizione, la dimensione umana del progetto.
Nel 2024 Triennale Milano continua il racconto delle più importanti figure del design e dell’architettura del nostro paese con delle monografiche che si preannunciano ricche e imperdibili. Oltre alle mostre dedicate ad Alessandro Mendini e Roberto Sambonet, l’istituzione meneghina ospiterà da maggio a ottobre la prima vera retrospettiva su Gae Aulenti, una delle figure più significative del design e dell’architettura contemporanei, con un percorso espositivo che presenterà una sequenza di ambienti ricostruiti in scala 1:1, grazie a un grande lavoro sui materiali di archivio, alcuni dei quali saranno riscoperti e resi accessibili ai visitatori.
Pirelli HangarBicocca presenta in collaborazione con il Museum Tinguely di Basilea, una straordinaria retrospettiva dedicata allo scultore svizzero Jean Tinguely, la più grande realizzata in Italia dopo la sua scomparsa nel 1991. Oltre trenta opere fondamentali dell’artista, che dagli anni Cinquanta arrivano fino agli anni Ottanta, comporranno una scenografia sonora e visiva di opere cinetiche dalle dimensioni monumentali, affiancate da cacofoniche macchine, e opere musicali e colorate, in quello che si preannuncia un dialogo sorprendente con l’austera architettura industriale delle Navate.
Le Gallerie dell’Accademia di Venezia dal 16 aprile 2024, in concomitanza con l’inaugurazione della sessantesima Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, ospiteranno le opere del pittore e scultore statunitense Willem de Kooning. Al centro del discorso curatoriale, l’impatto che le esperienze italiane del 1959 e del 1969 ebbero sulla produzione dell’artista, mai considerato fino in fondo prima d’ora. L’influenza dell’Italia sull’arte di de Kooning sarà raccontata grazie a un’accurata selezione di lavori che dalla fine degli anni Cinquanta arriva fino agli anni Ottanta.
“Quali sono i vantaggi di un’opera architettonica donata e in che modo questa potrebbe invece causare danni?” Questo interrogativo è il punto di partenza per la mostra “The gift. Stories of Generosity and Violence in Architecture” visitabile dal 29 febbraio all’Architekturmuseum di Monaco di Baviera.
Grazie alla collaborazione con ricercatori e comunità locali in diversi continenti, la mostra racconta alcuni casi studio di progetti architettonici nati in una dinamica di generosità-violenza, in cui le architetture donate hanno svolto e svolgono il ruolo di agenti esterni che plasmano e influenzano i processi di urbanizzazione di realtà locali in tutto il mondo.
Invitato da Punta della Dogana insieme alla curatrice Anne Stenne, Pierre Huyge presenterà dal 17 marzo al 24 novembre 2024 la sua più grande personale mai realizzata finora, con un significativo nucleo di opere, in cui esplorare le condizioni di coesistenza e di ibridazione di entità diverse, inumane, umane, fenomeni naturali e artificiali.
I visitatori sono invitati a entrare nella visione dell’artista francese, per il quale il contesto della mostra è parte di un rituale, in cui possono nascere nuove possibilità di relazione tra gli elementi che la costituiscono.