Il numero di gennaio di Domus, il primo diretto dai nuovi Guest Editor Steven Holl e Toshiko Mori, si concentra una visione più ampia della vita sulla Terra. Holl, nel suo Editoriale, spiega l’obiettivo di elaborare teorie che affrontino la nostra condizione moderna tramite una “teoria dell’azione” incarna le idee in nuove creazioni, una sfida per tutti gli architetti, gli artisti e i designer. “Il concetto di “metà della Terra” di Wilson pone la biodiversità al centro di ogni futura teoria urbana dello sviluppo del paesaggio” scrive l’architetto. “In questa prospettiva, la teoria umanocentrica viene ribaltata, poiché le rotte migratorie delle specie biodiverse sono considerate più importanti dei modelli di città a espansione orizzontale”.
Segue nei Saggi Stephen Zacks, secondo il quale il trionfo tecnico incarnato dal telescopio spaziale James Webb evoca il movimento attuale di ritorno a una pratica progettuale più rispettosa delle risorse del pianeta. Emma Enderby scrive dell’ultimo progetto dell’artista Tomás Saraceno, per il quale spettatori sono invitati a percepire l’ambiente con il corpo, come fanno gli aracnidi, e a muoversi nella molteplicità dei mondi, suggerendo come sia la nostra percezione ristretta a separare la Terra in più parti. Diana Carta descrive il planisfero Dymaxion di Richard Buckminster Fuller, dentro il quale c’è una visione del mondo ancora attuale, dove la condivisione è la prerogativa per la sopravvivenza umana. A seguire Brett Littman e Dakin Hart raccontano I memoriali, mai realizzati, per le vittime della bomba atomica di Hiroshima e la pietra sepolcrale venuta dallo spazio. A chiudere la sezione le parole di Sanford Kwinter: se la validità del concetto di “metà della Terra”, divulgato da E.O. Wilson, resta da dimostrare, è chiaro invece che esiste un solo mondo e non sappiamo come gestirlo né è nostro compito farlo.
Per la sezione Architettura, Steven Holl ha selezionato alcuni esempi di due tipologie progettuali: ville rurali a guardia di un paesaggio protetto e insediamenti densi che concentrano lo spazio del costruito e lo contrappongono allo sviluppo orizzontale. Lo studio di architettura cileno Pezo von Ellrichshausen aggrega 12 corpi, separati da giunti sismici a vista, e dà vita a uno spazio appartato nel paesaggi, che è chiostro e labirinto, distacco ed enigma, astrazione e natura. Coy Howard disegna lo studio per gli artisti Jay e Ellen McCafferty seguendo la conformazione del paesaggio californiano e riproponendone colori e forme. Olson Kunding disegna una residenza che si rifà all’idea delle tende intorno al falò e sviluppa un impianto cruciforme. Infine la Ephemeral Edge Austerlitz di Dean/Wolf Architects è una struttura è pensata per rispondere alla topografia artificiale del sito ed entrare in contatto con l’acqua.
A seguire raccontiamo attraverso l’Archivio il complesso Siedlung Halen a Bern, primo progetto residenziale di Atelier 5. Il progetto sposa i principi dell’architettura moderna e coniuga razionalità costruttiva e velocità di esecuzione. Le unità e gli spazi comuni sono definiti a partire dallo stile di vita degli abitanti e del bilanciamento fra privacy e condivisione. Quindi, l’architetto americano Lebbeus Woods immagina un cenotafio celeste per Albert Einstein, una nave che viaggia nel cosmo su un raggio di luce.
La rubrica Arte si apre con l’opera dell’artista lettone americana Vija Celmins, giocando con l’ambiguità della scala per invitare a confrontarsi con il divario tra limitato e infinito. Holl racconta poi l’opera di Walter De Maria, il quale evoca un sentimento oceanico, invisibile nella sua profondità, richiamando l’attenzione sulla Terra e sulle sue problematiche.
In chiusura il Guest Editor racconta la copertina del numero, ispirata dagli asteroidi scoperti finora ignoti: B612 ha infatti utilizzato una potenza di calcolo di assoluta avanguardia per elaborare vecchie immagini – 412.000 in totale – provenienti dagli archivi del National Optical Infrared Astronomy Research Laboratory, il NOIRLab, per identificare gli asteroidi che si trovano tra i 68 miliardi di punti di luce cosmica catturati nelle immagini.
Il Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, è aperto dalla sezione Viaggo in Italia, dove il Direttore Editoriale Walter Mariotti affronta un viaggio lungo la penisola che durerà tutto l’anno. Indagheremo un tema strategico per l’intero Paese: la fragilità del suo territorio. A seguire Alessandro Benetti racconta l’elegante padiglione di T2P Architects è il fulcro della nuova piazza- ingresso dell’azienda Kansei Kogyo, specializzata nella gestione e nella pulizia di sistemi fognari. Giulia Ricci dialoga con Enrico Molteni, progettista di due appartamenti caratterizzati da dettagli e scelte cromatiche diverse: verde pastello per via Vivaio e azzurro per via San Simpliciano. Per Aziende, raccontiamo il Gruppo Marazzi: Dalle origini, a metà degli anni Trenta, all’entrata nel gruppo Mohawk fino alle recenti acquisizioni, l’amministratore delegato racconta un percorso aziendale lungo quasi 90 anni.