Bulgari firma il restauro delle statue del Vittoriano a Roma

La maison, la cui identità è legata indissolubilmente a quella della capitale, ha contribuito ai costi del restauro. Intanto, il monumento resterà visibile grazie a un cantiere aperto.

Il 4 marzo sono iniziati grazie al contributo di Bulgari i lavori di restauro delle sculture del Vittoriano, che celebra la nascita del Regno d’Italia e il primo re della nazione, da cui prende il nome, Vittorio Emanuele II, come figura centrale nell’unificazione del paese, proclamata il 17 marzo del 1861. Il monumento, progettato dall’architetto Giuseppe Sacconi in stile neoclassico, fu commissionato nel gennaio del 1878 dall’allora Presidente del Consiglio Agostino Depretis, all’indomani della morte del sovrano, per commemorare il periodo risorgimentale e l’unità nazionale. Il cantiere aprì poi nel 1885, ma i lavori furono completati solamente nel 1925, a causa di vari ritardi e problemi tecnici. Nel 1921 inoltre si arricchì di un ulteriore significato patriottico ospitando il Milite Ignoto, ovvero la tomba dedicata ai soldati mai riconosciuti morti durante la prima guerra mondiale e rimasti insepolti. Il Vittoriano a oggi è uno dei simboli di Roma nel mondo, ed è stato anche scenografia del film del 1987 Il ventre dell’architetto di Peter Greenaway.

Diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmatil, il lavoro di restauro – che farà parte in un progetto più grande, che prevede il riammodernamento di tutti gli impianti del Vittoriano – si concentrerà sulle sculture di marmo del prospetto principale, ripristinando in particolare la finitura dorata degli elementi in bronzo, punto fondamentale dell’intero progetto, e restituendo la piena leggibilità delle figure: il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli, il Mar Tirreno di Pietro Canonica, le sculture in bronzo dorato raffiguranti Il Pensiero di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace, e i pennoni di Gaetano Vannicola con le Vittorie di Edoardo Rubino ed Edoardo De Albertis. I lavori finiranno il 25 settembre di quest’anno e il cantiere riprenderà l’esperienza che ha visto protagonista quello per l’Altare della Patria, sarà quindi aperto, in modo da mostrare a turisti e cittadini gli operatori dal vivo, e dando anche la possibilità di salire sui ponteggi in occasione di visite guidate. Inoltre, verrà pubblicato ogni settimana un diario video del restauro, in cui verranno mostrati sul sito del VIVE, l’Istituto che gestisce il patrimonio del Vittoriano e di Palazzo Venezia, i progressi dei lavori.

Foto in copertina di Leonhard Niederwimmer su Unsplash.