Contanti, carta o tempo? I possibili metodi di pagamento offerti da Ikea Dubai permettono al cliente di poter acquistare anche attraverso i minuti passati in auto per raggiungere una delle sedi del colosso svedese, solitamente collocate fuori città. L’idea, utilizzata nel negozio di Jebel Ali, è dell’agenzia Memac Ogilvy: attraverso l’app Google Maps Timeline, il tempo del tragitto diventa un metodo di pagamento come un altro. Così per comprare una libreria Billy si può pagare in 1 ora e 55 minuti; con i 5 minuti restanti si compra un hot dog. Una strategia, quella di Ikea, che è un incentivo per gli spostamenti sulle lunghe distanze e che fidelizza il cliente. Così, da un lato, la notizia sembra un paradosso rispetto a quella della nuova sede verde e senza parcheggi di Vienna. Dall’altra Ikea fa un passo avanti nella “smaterializzazione” del brand, che non si propone più solo come il rivoluzionario protagonista della democratizzazione dell’arredamento, ma come interprete di nuovi bisogni, sempre pronto a ridisegnare e riprogettare l’esperienza del consumatore in questo nuovo millennio. Resta ovviamente da valutare quanto tutto questo sia necessario e quanto, invece, sparirà insieme ad altre boutade lanciate nel vuoto dagli uffici marketing delle multinazionali.
A Dubai paghi Ikea con il tempo che passi in auto
Per incentivare gli acquisti nelle sue sedi, l’azienda propone di pagare con il tempo di viaggio. Un’intuizione che va al di là del semplice marketing?
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- Francesca Grillo
- 25 febbraio 2020
Parte della strategia di comunicazione è la recente campagna di Ikea Belgio legata a Instagram che invita ad un contest per poter vincere un oggetto a edizione limitata: basta posizionare il Müpolash, questo il nome del prodotto, nella propria stanza tramite la realtà aumentata. Mash-up dei quattro oggetti più condivisi sul social – mug, pot, lamp e shelf – il Müpolash è secondo l’azienda l’oggetto più instagrammabile di sempre. Si trova esposto al Design Museum Gent fino a fine febbraio. Ikea, servendosi di una varietà di strumenti diversi – online, offline, tradizionali, tra cui le campagne portate nelle città o quelle legate al sociale – sta diventando così un grande produttore di contenuti.
Immagine di apertura: Sesto fiorentino, Ikea. Autore Sailko. Source Wikipedia