Gli speciali allegati a Domus sono sempre un’occasione di approfondimento verticale delle tematiche specifiche di un determinato ambito progettuale: un prezioso elemento di indagine dettagliata per gli esperti del settore, ma più in generale per tutti i praticanti a vario titolo della cultura del progetto. Lo speciale allegato a Domus 1017 di ottobre ci ha permesso di entrare entro i segreti di “The Italian Stone Theatre”, lo spazio sperimentale dedicato alle tecnologie e sperimentazioni litiche italiane, realizzato in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, ICE-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine, allestito in concomitanza con l’ultimo Marmomac dal 27 al 30 settembre a Veronafiere.
Marmomac: Sfogliare il design lapideo
L’allegato speciale a Domus 1017 di ottobre, “The Italian Stone Theatre”, raccoglie e racconta le mille sfaccettature degli esperimenti formali e tecnologici compiuti sulla pietra nel corso di Marmomac 2017.
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- 17 ottobre 2017
- Verona
- 2017
In “The Italian Stone Theatre” la capacità creativa di designer e progettisti si è abbinata alla professionalità, alle capacità realizzative, alle competenze tecniche e produttive delle aziende italiane. In un layout unitario sono state presentate numerose sperimentazioni di alto livello progettuale, sviluppate da importanti architetti e designer internazionali, sia attraverso i tradizionali saperi artigiani, sia mediante l’uso avanzato di macchine capaci di interagire con sofisticati programmi di progettazione tridimensionale. Così Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan, curatori dello spazio: “La sperimentazione in atto nel campo lapideo, particolarmente in occasione degli eventi promossi da Marmomac, ha portato a considerare come strategicamente fondamentale lo sviluppo di questa pratica, estendendola oltre l’architettura anche al design, un settore simbolicamente fondamentale per l’economia e l’immagine del nostro paese”.
Tra le iniziative accolte da The Italian Stone Theatre si evidenziano tre mostre specifiche. Curata dallo storico e critico di architettura Luca Molinari insieme a Publicomm, “Soul of City” è un progetto di ricerca sull’utilizzo della pietra ispirato al tema del Congresso UIA 2017, tenuto a settembre a Seoul. Poliedrica ed eterogenea l’offerta espositiva della mostra-laboratorio, che è anche un invito al gioco e alla scoperta. Sam Jacob e Piero Zanella puntano sulla relazione paradossale tra geometrie e ironia della forma, come è stato per i Ghosts of Future Buildings di amid.cero9 insieme a Helios Automazioni. I Walls disegnati da Alper Derinbogaz insieme a Garfagnana Innovazione scandiscono una sequenza ieratica che si confronta con la materia primaria immaginata da Eduardo Castillo in Marble Star per Elite Stone. Nel progetto di Craig Copeland per Lavagnoli Marmi con con Ca’ D’Oro le volte in marmo sono il gesto primario di una narrazione poetica e inclusiva. Il mondo dei June14 per Nikolaus Bagnara traduce l’immaginario di Memphis in un microuniverso urbano di oggetti domestici. Infine il lavoro di Li Hu di OPEN Architecture per Pimar invita a cogliere il frammento cubico di marmo di un più grande cubo generatore che cambierà sotto l’azione di ogni visitatore.
Altro evento di rilievo di “The Italian Stone Theatre”, l’esposizione “Territorio&Design”, a cura di Vincenzo Pavan e Raffaello Galiotto è dedicata alle specificità dei materiali litici dei diversi territori della penisola. L’apporto di nuove tecnologie digitali di taglio, lavorazione e modellazione, di cui sono dotate le aziende che partecipano come partner, consente di avvicinare la pietra ai materiali egemoni nel mercato del design, inserendola nel processo di serializzazione produttiva caratteristico del prodotto industriale. Eterogeneo e suggestivo il contributo dei lavori esposti. Ponte(M) di Blumerandfriends e Matteo Borghi per Helios Automazioni scaglia nello spazio un piano formato da una lama litica sottile e leggera, in grado di supportare carichi e funzioni. Il lavello Sliced Cone, di Giorgio Canale con Cereser Marmi lavora sulla forma conica per puntare allo “scarto zero” di materiale.
Lorenzo Damiani con Odone Angelo +Travertino Toscano immaginano un lavabo a colonna e una vasca circolare in cui la struttura degli oggetti diviene anche decorazione. Donare alla pietra la morbidezza (grazie a un materassino nascosto nello spessore della massa litica): questo l’obiettivo di Giuseppe Fallacara, Micaela Colella – New Fundamentals Research Group per Bianco Cave. In Drap Paolo Ulian, con Silvestri Marmi, immagina un poetico tavolino con una tovaglia marmorea a frange. Tra le altre opere esposte: il tavolo Oasi (Odo Fioravanti, con Grassi Pietre), il separé Fence (Ludovica + Roberto Palomba, con Margraf), il tavolo Ever Growth (Federico Rossi, con QD Robotics + Marble Studio Stagetti), il mobile-lavabo Sea Bath (Roberto Semprini, con Ramella Graniti + Gruppo Tosco Marmi), il tavolo Slim Stone (Pio & Tito Toso, con Marmi Remuzzi Bergamo + Cave Gamba).
Ultima delle tre mostre di “The Italian Stone Theatre”, “Macchine Virtuose”, curata da Raffaello Galiotto è stata ideata per dare risalto alla maestria delle aziende di materiali, trasformazione e tecnologie, alle quali è stata affidata la realizzazione di un prodotto di design. Per la messa a punto della proposta, le aziende selezionate del mondo lapideo sono state abbinate a produttori del settore del design. Composta da una sequenza di installazioni realizzate con tecnologia italiana, la mostra ha rappresentato l’evoluzione delle precedenti edizioni elevando l’obiettivo dalla dimostrazione delle potenzialità dei dispositivi alla reale applicazione su prodotti d’uso. Tutti i pezzi in esposizione sono stati disegnati da Raffaello Galiotto e realizzati da aziende differenti. In centrotavola Alveo (Industrie Montanari) è caratterizzato da un aspetto organico, ottenuto dalla lavorazione a controllo numerico. La forte espressività della collezione di vasi Cardo (Denver) è generata dalle cuspidi appuntite, prodotte da fresature su percorsi incrociati con l’impiego di un utensile diamantato sferico. La base a doppia spirale del tavolo Flexo (Margraf) è prodotta esclusivamente da tagli a filo diamantato da un unico blocco di marmo di 80x80x80 cm. Tra le altre opere: le sedute per esterno in pietra naturale Duo (Testi Group), la collezione bagno Easy (Vicentina Marmi), la lampada Genesi (Mondo Marmo Design), il lampadario in stile Rezzonico (Intermac), i piatti centrotavola Volant (Gmm).
- Marmomac 2017
- Veronafiere S.p.a
- viale del Lavoro 8, Verona