Albero del Ténéré

Studio Drift ha celebrato i suoi dieci anni partecipando a un’installazione collettiva concepita da Zachary Smith al Burning Man 2017: come l’Albero del Ténéré anche questo ‘fiorisce’ nel deserto.

Con 450 km di sabbia attorno, l’Albero del Ténéré era considerato l’albero più solitario del mondo. Forte simbolo di vita in un ambiente ostile, per i Tuareg era sacro e punto di riferimento per le carovane. Negli anni Settanta venne investito da un camionista ubriaco, che lo distrusse. Insieme a un gruppo internazionale di visionari del digitale proventi da New York, San Francisco e Amsterdam, Studio Drift ha creato un ‘nuovo’ albero del Ténéré che simboleggia la forza della vita, posizionato nel deserto di Black Rock City, in Nevada, in occasione del Burning Man 2017.

Fig.1 Studio Drift, <i>Tree of Ténéré</i>, Burning Man 2017
Fig.2 Studio Drift, <i>Tree of Ténéré</i>, Burning Man 2017
Fig.3 Studio Drift, <i>Tree of Ténéré</i>, Burning Man 2017
Fig.4 Studio Drift, <i>Tree of Ténéré</i>, Burning Man 2017
Fig.5 Studio Drift, <i>Tree of Ténéré</i>, Burning Man 2017
Fig.6 Studio Drift, <i>Tree of Ténéré</i>, Burning Man 2017


L’albero funge da tela tridimensionale. Ogni foglia ospita sette led, per un totale di 175.000 led programmati per interagire con la folla. L’opera è stata concepita e realizzata da Zachary Smith, mentre l’artista co-leader Alexander Green e Symmetry Labs hanno condotto la produzione e la mappatura. L’artista co-leader Mark C. Slee si occupato della creazione del software di animazione open source per i contenuti dell’albero, con trenta diverse tracce luminose. Il co-creatore Patrick Deegan ha gestito l’interattività dei sensori e la comunità tecnica. A Studio Drift è stato affidato l’incarico di fare parte del team per programmare e creare i soggetti dei modelli luminosi, utilizzando il Flylight sviluppato nel 2007, che contiene un algoritmo che imita uno stormo di uccelli, reagendo all’ambiente circostante. L’Albero del Ténéré è programmato con tre “flussi leggeri” che volano attraverso le foglie. Ogni flusso è controllato da tre persone che indossano cuffie speciali. I loro movimenti, battiti cardiaci e attività cerebrali vengono misurati e tradotti nei flussi di luce. Una volta che la gente sincronizza i propri movimenti, i singoli ‘flussi’ si fondono in un grande concerto di luce.

Fig.7 Studio Drift, Tree of Ténéré, Burning Man 2017

“L’algoritmo mette in mostra la lotta tra libertà e accettazione”, spiegano i designer. “Il comportamento in branco degli animali ha un forte legame con il comportamento umano. Ci uniamo e regoliamo il nostro comportamento sacrificando la libertà a favore della sicurezza. Quando esaminiamo questi fenomeni, spesso confondiamo i movimenti sincronizzati degli animali con la libertà, creando un contrasto tra la nostra ideologia e ciò che sta realmente accadendo. Ciò che ci affascina è questa eterna tensione tra i due concetti”.


Tree of Ténéré, Burning Man, Black Rock Desert, USA
Tipologia: installazione
Concept: Zachary Smith
Produzione e mappatura: Alexander Green (artista co-leader) e Symmetry Labs
Animazione open-source: Mark C. Slee (artista co-leader)
Interattività dei sensori: Patrick Deegan
Collaborazione: Studio Drift
Anno: 2017