C’è una nuova “piccola scuola” a Venezia, in un palazzo ristrutturato da Fosbury

La Scuola Piccole Zattere si pone nel solco di una tradizione veneziana antichissima, con un programma educativo e di residenze tutto dedicato all’arte contemporanea. 

Tante sono state le piccole scuole attive nell’arco temporale che va dal XIV secolo alla caduta della Repubblica di Venezia. Questi istituti offrivano ai membri non solo assistenza e supporto materiale, ma anche una comunità solidale e spirituale, o meglio uno spazio-comunità in cui le persone potessero reciprocamente darsi sostegno. Con questa stessa filosofia, la nuova Scuola Piccola Zattere si pone come un luogo di aggregazione in cui si intrecciano ricerca, produzione e condivisione, ridefinendo l’istituzione come uno spazio aperto al dialogo.

La nuova Scuola Piccola Zattere si pone come un luogo di aggregazione in cui si intrecciano ricerca, produzione e condivisione.

A guidare il progetto c'è Irene Calderoni, curatrice d’arte contemporanea, già ex capo curatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. “Con l'apertura di Scuola Piccola Zattere vogliamo avviare un percorso che è sia di ricerca che di confronto, ripensando l'istituzione come spazio di processo e non solo contesto di presentazione, adottando la prospettiva della formazione reciproca, in ascolto delle istanze della comunità artistica che studia e lavora in questa città”, racconta a Domus

Irene Calderoni. Foto © Giacomo Bianco

La Scuola trova sede in un palazzo ottocentesco nel sestiere di Dorsoduro, reinterpretato con maestria dal collettivo di design Fosbury Architecture. Gli ambienti rigidi e strutturati dell’edificio sono stati trasformati in spazi fluidi e flessibili, capaci di adattarsi alle esigenze di un’istituzione che fa dell’incontro e dello scambio il suo principio guida. Particolare attenzione è stata data all’ingresso, concepito come un tramite poroso tra l’esterno e l’interno, tra spazio pubblico e spazio di studio: un vero e proprio varco di accesso che accoglie e invita, riflettendo la missione stessa dell’istituzione. 

Gli ambienti rigidi e strutturati dell’edificio sono stati trasformati in spazi fluidi e flessibili.

L’area adiacente, chiamata “ridotto”, si configura come luogo di interazione e scambio, dove il pubblico potrà partecipare attivamente a un’installazione esplorativa sulle forme di accoglienza e interazione, in programma da novembre 2024 a febbraio 2025.

Con una visual identity magistralmente curata da Giga Design Studio, Scuola Piccola Zattere si presenta come una piattaforma dall'estetica distintiva, capace di unire la ricca eredità storica delle scuole veneziane alla forza evocativa della zattera, simbolo di una struttura che sostiene e guida, nel migliore dei casi, salva la vita. La scuola, così, diventa una “zattera” su cui si intraprendono viaggi di conoscenza in grado di navigare acque in continuo mutamento, aprendosi a nuove correnti e orizzonti. “L’identità visiva di Scuola Piccola Zattere si ispira al concetto di una piattaforma solida, in grado di adattarsi a qualsiasi contesto e supportare il cambiamento,” spiega Giga Design Studio. In questo modo, Scuola Piccola Zattere non si propone solamente come luogo di formazione, ma comunità appassionata e aperta, dove apprendimento e collaborazione si intrecciano e si nutrono reciprocamente. 

Scuola Piccola Zattere. Foto © Giacomo Bianco

Grazie alla combinazione di residenze artistiche, programmi fellowship, eventi formativi e installazioni partecipative, la Scuola aspira a diventare un originale punto di riferimento per l’arte contemporanea a Venezia, uno spazio di confronto dove il sapere non è solo trasmesso ma costruito insieme, arricchito dalle esperienze e dai contributi di ciascuno. Ammainando le vele della tradizione e tracciando nuove rotte, la Scuola Piccola Zattere naviga verso un orizzonte di innovazione e dialogo, pronta ad accogliere chiunque voglia salire a bordo e contribuire a plasmare il futuro dell’arte e della cultura del domani.

Il programma di ricerca del primo anno, One Year Score, partirà a novembre 2024 e si concentrerà su temi come socialità, conflitto e il rapporto tra spazio e corpo. La “partitura” (Score) sarà un piano comune su cui riflettere e costruire nuove connessioni tra istruzione e azione, aperto a interpretazioni che non limitino ma stimolino il pensiero critico e la partecipazione.

Scuola Piccola Zattere. Foto © Giacomo Bianco

Il 23 e 24 novembre, in occasione degli open days, verranno presentate le prime sessioni di residenza e l’offerta formativa che coinvolgerà tre artisti selezionati. A ciascun artista verrà offerta una residenza di circa tre mesi, durante la quale, in qualità di tutor, contribuirà attivamente alle attività didattiche della scuola, integrando la propria ricerca personale con il lavoro educativo, culminando in un progetto finale. A partire da fine novembre questo programma sarà affiancato da una fellowship rivolta questa volta non solo ad artisti ma anche curatori e autori emergenti. 

Questa esperienza permetterà loro di concentrarsi sul proprio studio e, al contempo, di arricchire il programma della scuola con questi stessi risultati - la prima fellowship sarà assegnata a fine novembre e ne seguiranno altre due a partire da gennaio 2025. Formazione e scambio saranno il fulcro della Scuola Piccola Zattere mentre le attività educative assumeranno forme diverse (da lecture a workshop) aperte e gratuite per garantire ampia accessibilità. Le mostre e gli eventi performativi offriranno una finestra sugli obiettivi raggiunti e sulle sfide future, costituendo insieme alla scuola stessa uno spazio di confronto per la comunità tutta.

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