Il Vitra Design Museum dedica una mostra intera al mobile più diffuso del mondo: la sedia di plastica bianca. Esempio emblematico di prodotto di massa, “Monobloc – A Chair for the World” racconta la storia di questo oggetto quotidiano, dei suoi anticipatori, con le varianti e reinterpretazioni, esaminando anche la storia culturale di un oggetto che ha lasciato il segno sul mondo contemporaneo.
Una sedia per tutti
Il Vitra Design Museum narra l’evoluzione e l’impatto sociale di un prodotto considerato la quintessenza del consumo di massa: la sedia Monobloc di Henry Massonnet.
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- 07 marzo 2017
- Weil am Rhein
Diffusa in tutto il mondo, la sedia Monobloc rappresenta l’ambivalenza della società dei consumi: la sedia di plastica è l’epitome di un mobile economico, e quindi democratico. Allo stesso tempo, non soddisfa i criteri di sostenibilità ed esemplifica il consumo globale di prodotti tutti uguali. A partire dagli anni Cinquanta, le nuove tecnologie plastiche permisero di fabbricare sedie a stampo in una singola fase produttiva. Il monoblocco moniker deriva da questo semplice metodo di produzione e diede vita a tutta una serie di mobili di plastica.
I primi modelli includono la Panton Chair (1958-1968), ideata dal designer danese Verner Panton, la Bofinger Chair (1964-1968) dell’architetto tedesco Helmut Batzner, e la sedia Selene (1961-1968), una creazione di Vico Magistretti. Nel 1972, l’ingegnere francese Henry Massonnet prese questi predecessori come punto di partenza per la progettazione della cosiddetta Fauteuil 300, considerato l’archetipo della sedia di plastica economica. Per migliorare l’efficienza del processo di fabbricazione, Massonnet fu in grado di ridurre la durata dell’intero ciclo produttivo a meno di due minuti. Dal 1980 in poi, sempre più aziende hanno immesso modelli simili sul mercato.
dal 17 marzo al 18 giugno 2017
Monobloc. A Chair for the World
Vitra Schaudepot
Charles-Eames-Straße 2, Weil am Rhein