BRZ5 non è un codice segreto, ma l’abbreviazione della parola Barzakh, che in lingua araba designa il limbo dove le anime sostano in attesa del giudizio universale: la soglia tra l’universo dei vivi e quello dei morti. Le stanze di un appartamento vengono trasformate da Jumairy nel proprio personale Barzakh: una labirintica anticamera dove celebrare una veglia, aspettando che si compia il passaggio tra infanzia ed età adulta, memoria e perdita di memoria, insonnia e sogno lucido.
BRZ5
Le stanze di un appartamento a Milano sono state trasformate da Jumairy nel proprio personale Barzakh: un’anticamera dove celebrare il passaggio tra infanzia ed età adulta.
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- 10 gennaio 2017
- Milano
Lo spazio domestico viene avvolto da una fitta oscurità, spezzata solo dal raggio di alcune torce. Guardando attentamente nella loro direzione si possono intravedere delle immagini in bianco e nero non del tutto decifrabili: sono gli ultimi residui estratti dallo smartphone che l’artista ha portato con sé nel suo primo viaggio a Milano e che proprio in quell’occasione si è spento per sempre.
Le tracce di una vita parallela vengono così rese pubbliche e ripristinate per poi esaurirsi lentamente insieme alla batteria delle torce. I processi psichici legati all’elaborazione del lutto vengono così trasferiti dalla mente umana ai meccanismi di una memoria esterna.
E come se fosse un film, BRZ5 include anche alcuni camei: le partecipazioni straordinarie di Carlo Antonelli, Tomaso De Luca, Anna Franceschini, Sofia Ginevra Giannì, Invernomuto, Jacopo Miliani, artisti e personalità che hanno segnato il periodo trascorso da Jumairy in residenza da FARE.
fino al 31 gennaio 2017
BRZ5
a cura di Francesco Urbano Ragazzi
FARE c/o Frigoriferi Milanesi
via Piranesi 14, Milan