Across Chinese Cities

La mostra è una iterazione del progetto House Vision, una piattaforma Panasiatica di ricerca e sviluppo pluridisciplinare co-curata Kenya Hara e Sadao Tsuchiya in Giappone dal 2013.

House Vision è una esplorazione in “futuribilità applicata” nel campo dell’abitare domestico, esercitato da team formati da progettisti nell’architettura e industrie leader di vari settori, accoppiate al fine di realizzare nuove visioni di “casa e forme dell’abitare” che rispondano a complessità urbane esistenti, trasformazioni degli stili di vita e necessità umane.

In apertura: Breathing Home Start-up Home di John van de Water e Jiang Xiaofei – NEXT Architects. Qui sopra: Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016

Architetti professionisti e accademici collaborano con esperti del settore per generare ricerche e soluzioni pragmatiche in grado di rispondere ai contesti sociali ed economici specifici, che si sviluppano attraverso convegni ed eventi pubblici e, infine, presentati al pubblico sotto forma di padiglioni in scala 1:1. Con la prima manifestazione realizzata a Tokyo nel 2013, House Vision nel corso degli anni è cresciuto diventando una piattaforma asiatica con gruppi di studio locali che ad oggi includono Malesia, Indonesia, Taiwan, Thailandia e Vietnam.

Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016.

China House Vision è nato nel 2014 da un comitato congiuntamente creato dal Nippon Design Centre e Beijing Design Week. Dopo piu’ di un anno di ricerca e sviluppo il progetto ha raccolto la partecipazione di dodici studi di architettura e numerosi esperti di vari settori industriali nell’innovazione in Cina, i cui risultati sono stati presentati in un simposio a gennaio 2016. La mostra “Across Chinese Cities – China House Vision” ripercorre dunque l’evoluzione del progetto e presenta il corpo di ricerca fino ad oggi prodotto. Essa tocca dunque le piu’ ampie implicazioni culturali e storiche che interessano l’ambito del fare architettura in Cina oggi, incrementalmente afflitto da fattori di cambiamento ambientali, demografie volubili e segmentazione generazionale. L’esposizione rende dunque manifesti i fenomeni contestuali – economici, sociali, urbani, che hanno influito e definito le traiettorie di ricerca, le motivazioni e le condizioni di collaborazione tra dodici studi di architettura e imprese selezionate.

Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016. Mobili di Chang Yungho per QM Furniture

Raggruppate in cinque gruppi tematici, queste idee coprono gli ultimi diciotto mesi di ricerca che rappresentano un’ampia geografica della Cina contemporanea, dalle aree urbane a quelle rurali. Tra questi cinque, un progetto speciale dedicato alla Across Chinese Cities Guest City Chengdu 2016 è stato sviluppato dal Beijing Centre for the Arts con il titolo “Chengdu Kitchen Project”. Le proposte variamente affrontano le implicazioni culturali e storiche più ampie che riguardano l’habitat e il ruolo della pratica dell’architettura in Cina, oggi sempre più influenzato da fattori ambientali, demografici forma e dalla segmentazione generazionale. La mostra rende evidente i fenomeni contestuali – economici, urbani, sociali – che informano le traiettorie di ricerca, le motivazioni e le condizioni dietro le proposte architettoniche e le collaborazione con le industrie selezionate, riflettendo sulle implicazioni di un ripensamento dell’abitare al di là degli stretti confini del privato.

Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016. The Bike House di Yungho Chang – ATELIER FCJZ e MUJI

I progetti nella prima sezione The Hybrid Unit guardano il rapporto storico tra sfera privata e pubblica in modo da indagare l’efficacia di forme vernacolari di pensiero spaziale e formazioni sociali resilienti nella città contemporanea. Questi includono: The Bike House (Atelier FCJZ / Yungho Chang), Hutong MINI House (ZAO / Standardarchitecture / Zhang Ke, che è presente anche nella mostra principale di “Reporting from the Front”), Mini Garden in Hutong Toilette (MAD Architects / Ma Yansong). La seconda sezione Dematerialized Spaceaccorpa progetti radicati nell’osservazione della trasformazione di rituali di abitazione e delle nozioni di casa spesso libere dalle forme architettoniche tradizionali, e quindi di riferimento per la mobilità e gli  stili di vita tecno-sociali di oggi tipici delle generazioni più giovani. Questi includono: The House of Belongings (Atelier Deshaus / Liu Yichun), The House of Spontaneity (Trace Architecture Office / Hua Li), i-Living (Crossboundaries Architects), e The Thousand Hands House (Atelier Fronti / Wang Yun).

Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016. The House of Belongings di Liu Yichun – Atelier Deshaus e Fangsuo Commune

    Le proposte nella terza sezione Rural Frontiers guardano allla dimensione vernacolare della campagna per potenziare un’economia alternativa di abitazioni sostenibili e con una co-dipendenza produttiva per la rivitalizzazione degli ecosistemi naturali in via di estinzione e le tradizioni culturali di lunga durata del ricco patrimonio della Cina. Queste includono: Polo House (AZL Architects / Zhang Lei) e Back Home (Approach Architecture Studio / Liang Jingyu, che è anche il curatore di quest'anno del Padiglione nazionale cinese alla Biennale). L'ultima sezione Community Plus affronta i nuovi dati demografici sociali delle cosiddette Ant Tribes, le abitudini di lavoro e di vita dei Millennials, e fenomeni di abitazioni collettive come paradigmi generativi di condivisione economica e sociale, che sono sempre più richiesti mentre l’aspettativa di  vita dei grandi edifici cinesi si accorcia di fronte a un inquinamento allarmante e una crescita urbana senza sosta. Questi includono: Overlapped Living (Urbanus / Wang Hui), Urban Furniture – Co-living (B.L.U.E. Architettura / Shuhei Aoyama) e Breathing Home – Start-up Home (NEXT Architects / John van de Water & Jiang Xiaofei).    

Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016. Overlapped Living di Wang Hui – URBANUS e You+Community

La speciale serie di installazioni nella sezioneChengdu Kitchen Project è frutto della collaborazione tra Beijing Centre for the Arts con gli architetti Kengo Kuma (The Floating Kitchen), Winy Maas / MVRDV (The Infinity Kitchen), e il critico ed esperto di cibo Au Yeung Ying Chai (Kitchen Home). Questi progetti prendono collettivamente l’universo della convivialità, la dimensione culturale del produrre il cibo e la condivisione, specificamente attribuita alla città di Chengdu, come punto di partenza per la ricerca e ispirando nuove modalità di reciprocità sociali della sfera privata e pubblica. Queste installazioni su larga scala includono presentazioni basate sugli oggetti e multimediali che formano i primi risultati di questo programma multidisciplinare in corso.

Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016. The House of Spontaneity di Hua Li – TAO
Across Chinese Cities – China House Vision, veduta della mostra, Venezia 2016. Urban Furniture/Co-living di Shuhei Aoyama – B.L.U.E. Architecture Studio e Sunshine100



fino al 23 settembre 2016
Across Chinese Cities – China House Vision
A cura di Beatrice Leanza, Michele Brunello
Progetto allestimento di DONTSTOP Architettura (Michele Brunello & Marco Brega), Omri Ravesz Studio
Grafica di SANS Practice
Ca’ Tron, Santa Croce 1957
Venezia