Alejandro Aravena è stato selezionato come il 2016 Pritzker Architecture Prize Laureate, ha annunciato oggi Tom Pritzker.
Pritzker Prize per Aravena
L’architetto cileno – direttore della Biennale di Architettura di Venezia 2016 – è stato premiato per il suo modo di fare architettura con impegno artisitico sia nel privato che nel pubblico e per la sua figura di architetto socialmente impegnato.
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- 13 gennaio 2016
- Chicago
Pritzker ha così motivato la scelta: “La giuria ha selezionato un architetto che approfondisce la nostra comprensione di ciò che è veramente grande progettazione. Alejandro Aravena ha sperimentato una pratica collaborativa che produce opere di architettura potenti e affronta anche le principali sfide del XXI secolo. Il suo lavoro di costruzione offre opportunità economiche per i meno privilegiati, mitiga gli effetti delle catastrofi naturali, riduce il consumo energetico e fornisce spazi pubblici accoglienti. Innovativo e stimolante, mostra come l’architettura al suo meglio sia in grado di migliorare il modo di vivere.”
Aravena ha realizzato interventi importanti come la Universidad Catolica de Chile a Santiago – che comprende l’UC Innovation Center – Anacleto Angelini (2014), le Siamese Towers (2005), la Facoltà di Medicina (2004), la Scuola di Architettura (2004) e la Scuola di Matematica (1999) – e la Quinta Monroy Housing (2005). Questi edifici a basso consumo energetico rispondono al clima locale con piante e facciate innovative ed efficienti e offrono agli utenti la luce naturale e luoghi di incontro conviviali. Attualmente è in costruzione a Shanghai, in Cina, un edificio per uffici per l’azienda sanitaria Novartis, con spazi per uffici progettati per ospitare diverse modalità di lavoro – individuali, collettive, formali e informali. Negli Stati Uniti, Aravena ha costruito i dormitori della St. Edward’s University (2008) ad Austin, Texas.
Aravena ha scritto nella sua mail di risposta al conferimento del premio: “Guardando indietro, ci sentiamo profondamente riconoscenti. Nessun risultato è individuale. L’architettura è una disciplina collettiva. Quindi pensiamo, con gratitudine, a tutte le persone che hanno contribuito a dare forma a una grande diversità di forze in gioco. Guardando al futuro ci aspettiamo Libertà! Il prestigio, la portata, la gravitas del premio è tale che ci auguriamo di usarlo per esplorare nuovi territori, affrontare nuove sfide, e camminare in nuovi campi d’azione. Dopo aver raggiunto questa vetta, il percorso è scritto. Quindi il nostro piano è quello di non avere un piano, di affrontare l’incertezza, di essere aperti all’inaspettato. Infine, guardando al presente, siamo solo sopraffatti, estasiati, felici. È il momento di festeggiare e condividere la nostra gioia con quante più persone possibile”.