L’incontro tra il fotografo Luigi Ghirri e il duo Friedman/Decavèle nasce su un terreno comune a molte ricerche artistiche del secondo dopoguerra: quell’esigenza di scardinare una percezione strutturata di opere e luoghi attraverso la cornice, la teca, il piedistallo e l’architettura e sovvertire la distinzione tra l’oggetto e il suo contenitore, l’edificio e l’ambiente.
Paesaggi d’aria
Alla Fondazione Querini Stampalia una riflessione attorno al lavoro di due innovatori della fotografia e dell’architettura – Luigi Ghirri e il duo Yona Friedman / Jean-Baptiste Decavèle.
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- 21 novembre 2015
- Venezia
Seguendo questa lettura, “Paesaggi d’aria” propone una riflessione attorno al lavoro di due tra i più originali innovatori della fotografia e dell’architettura. Al centro del dibattito il paesaggio italiano, spazio in cui entrambi gli autori costruiscono sguardi, ciascuno a suo modo, superando quella convenzione turistica che ristagna nell’idea convenzionale di patrimonio e di museo e che la fotografia come l’architettura possono sovvertire.
Da qui l’idea di accostare gli scatti di Luigi Ghirri con l’aereo, libero museo del paesaggio, concepito nei vigneti di Livio Felluga dal genio visionario di Friedman / Decavèle. Il confronto avviene attraverso il documentario realizzato dal fotogiornalista e documentarista Luigi Vitale, che racconta la motivazione della nascita del Vigne Museum e le fasi della sua costruzione.
21 novembre 2015 – 21 febbraio 2016
Paesaggi d’aria.
Luigi Ghirri e Yona Friedman / Jean-Baptiste Decavèle
a cura di Chiara Bertola e Giuliano Sergio
promosso da Fondazione Querini Stampalia, Livio Felluga e RAM radioartemobile
Fondazione Querini Stampalia
Campo Santa Maria Formosa, Castello, Venezia