Rigenerare, trasformare, adattare sono le parole chiave del progetto.
DAP Studio: Casa a Milano
Il progetto di DAP Studio risponde alla necessità di rinnovare il costruito come risorsa per il futuro e come motore di nuove pratiche urbane attente all’ambiente e al territorio.
View Article details
- 29 ottobre 2015
- Milano
Il progetto è un esempio di come un edificio in periferia possa essere completamente rinnovato nella sua forma e destinazione d’uso, adattato alle misure e alle esigenze dei suoi nuovi abitanti.
Il lavoro puntuale di rigenerazione e di riuso di singoli manufatti esistenti nelle aree di periferia è di certo uno strumento attento e in grado di riqualificare il paesaggio urbano nella strategia dell’agopuntura. Per questa ragione il lavoro in via Bellincione si può ascrivere nelle buone pratiche
dell’architettura contemporanea. Inoltre, trasformare una residenza privata in un complesso plurifamiliare, ha spinto a riflettere su cosa potesse significare oggi trasformare un edificio adeguando l’architettura a un nuovo modo di abitare, per lo più legato ai periodi brevi di permanenza, in relazione a un contesto il cui paesaggio costruito era decisamente mutato.
Il manufatto originario, di due piani, è situato in un’area che fin dai primi anni del secolo scorso ha ospitato residenze di villeggiatura nel complesso Miralago, vicino a un bacino d’acqua prosciugato negli anni ’50. Di proprietà della famiglia Ingegnoli – nota in tutta Milano per l’attività vivaistica – l’edificio è stato costruito nella seconda metà degli anni ’50 del ‘900 accanto alla storica casa di campagna della famiglia (demolita poi negli anni successivi). Con il passare degli anni e la crescita progressiva del tessuto urbano circostante, la casa fu ampliata e lentamente circondata da altre proprietà.
Dal progetto discende un volume modellato attraverso due azioni centrali: l’aggiunta di parti nuove e lo scavo di altre, con l’obiettivo di dotare tutti gli appartamenti di almeno un balcone e assecondare le distanze di rispetto dagli altri edifici come da normativa. A sottolineare il processo architettonico, sono stati usati colori differenti per differenziare le superfici principali rispetto a quelle ricavate dagli scavi. La costruzione di una nuova copertura, realizzata in legno per ridurre il peso sulla struttura esistente, ha permesso inoltre di aumentare l’altezza interna del terzo piano rendendolo abitabile. Gli “scavi” hanno riguardato invece il terzo piano, il piano di sottotetto e il lato sud del piano terra.
La composizione delle facciate è basata su una griglia modulare su cui si imposta il disegno delle nuove aperture, dei balconi e del rivestimento di facciata. Il materiale scelto per l’involucro esterno è il gres porcellanato, a basso spessore, di colore grigio scuro e grigio chiaro, direttamente incollato sul cappotto di isolamento, in linea con la tradizione locale (seppure nuovo nel formato), e con i caratteri dominanti dell’edificato vicino. Inoltre la possibilità di variare il disegno delle fughe, grazie alle grandi dimensioni delle lastre in gres, ha generato un disegno geometrico quasi rarefatto che impreziosisce la facciata.
Le unità abitative interne sono organizzate su quattro livelli, compreso il piano terra. La loro dimensione varia dai 50 mq agli 80 mq e sono servite dal nuovo corpo scale e dal nuovo ascensore che collega anche il piano interrato. Le aree esterne sono state un tema di progetto importante e per nulla scontato. Per permettere una maggiore visibilità e una certa continuità di paesaggio in tutto il giardino circostante il complesso residenziale, parte del piano terra dell’edificio è stato svuotato realizzando un portico di passaggio che dall’ingresso all’area porta sino alla parte retrostante della proprietà, selezionando puntualmente tutta la vegetazione presente.
La costruzione del parcheggio interrato ha inoltre reso necessario l’aumento di quota del giardino sul retro, che è stato disegnato suddividendone il suolo in superfici trattate diversamente: pavimentazioni in pietra, superfici a prato e fioriere. Pur mantenendo una certa unitarietà visiva, i giardini sul fronte e sul retro hanno caratteri molto diversi, più pubblica e in rapporto alla città l’area di ingresso, più privata e domestica quella sul retro.
Casa a Milano, via Bellincione
Tipologia: ristrutturazione
Architetto: DAP Studio
Cliente: privato
Completamento: 2014