Il PAC di Milano presenta l’opera di Superstudio (1966–1978), il collettivo fiorentino di architettura radicale e radical design che non solo ha influenzato il modo di pensare e progettare di architetti come Zaha Hadid, Rem Koolhaas e Bernard Tschumi, ma ha definitivamente messo in discussione il confine tra arte e architettura, affermandosi come l’ultima grande avanguardia italiana.
Super Superstudio
Al PAC un dialogo tra i progetti di Superstudio e le opere di 19 artisti contemporanei instaura connessioni e relazioni tra la ricerca del gruppo fiorentino e la cultura contemporanea.
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- 16 ottobre 2015
- Milano
“La mostra è l’occasione per indagare le possibilità di una forma ancora aperta di discorso per immagini, dove la forza dei progetti di Superstudio – provenienti dall’ampio e in buona parte ancora inedito archivio fiorentino del gruppo – e dei loro ambienti per la prima volta esposti insieme, è in grado di comunicare e stabilire relazioni con l’arte contemporanea” spiegano i curatori Vittorio Pizzigoni e Valter Scelsi.
In un allestimento unico, pensato insieme a Superstudio, il Monumento Continuo – forse il progetto più famoso del collettivo – entra all’interno del PAC, trasfigurando lo spazio espositivo e coinvolgendo il visitatore in un’esperienza dinamica.
La mostra ricostruisce i progetti più importanti di Superstudio, riunendo i pezzi di design più iconici, le installazioni e i film e costruendo, come parte del modello di urbanizzazione totale proposto da Superstudio, un dialogo con 19 opere realizzate da altrettanti artisti contemporanei che dalla ricerca del collettivo fiorentino hanno tratto materia per il proprio lavoro: Danai Anesiadou, Alexandra Bachzetsis, Ila Beka and Louise Lemoine, Pablo Bronstein, Stefano Graziani, Petrit Halilaj & Alvaro Urbano, Jim Isermann, Daniel Keller & Ella Plevin, Andrew Kovacs / Archive of Affinities, Rallou Panayotou, Paola Pivi, Angelo Plessas, Riccardo Previdi, RO/LU, Priscilla Tea, Patrick Tuttofuoco, Kostis Velonis, Pae White, Yacht-
Utopia/Distopia.
“Nel selezionare gli artisti contemporanei da inserire nella mostra, abbiamo scelto quei lavori che potessero essere immaginati come potenziali risposte agli enigmi del Superstudio. Le opere prodotte dal gruppo nel 1970 sono radicali ancora oggi, perché hanno dato forma ad un’architettura non di proposte, ma di premonizioni, non di oggetti, ma di domande”, chiarisce Andreas Angelidakis, co-curatore della mostra. “Il loro lavoro ha composto una serie di enigmi, che coinvolgono non solo l’architettura, ma il modo in cui viviamo sul nostro pianeta. A distanza di 50 anni, si possono cominciare a vedere le risposte a quelle domande, poste in progetti come Monumento continuo o Atti fondamentali. Una superficie lucida continua che soddisfa tutte le nostre esigenze e i nostri desideri, e si diffonde su tutta la terra? Potrebbe essere che questa superficie esista oggi in forma di Internet?”.
fino al 6 gennaio 2016
Super Superstudio
a cura di Andreas Angelidakis, Vittorio Pizzigoni e Valter Scelsi
prodotta dal PAC con Silvana Editoriale
promossa da Comune di Milano – Cultura
con il sostegno di TOD’S
con il contributo di Alcantara e Vulcano
PAC
via Palestro 14, Milano