Best of #piscine

Per questo weekend estivo abbiamo scelto dieci piscine in cui ci piacerebbe tuffarci: da quella coloratissima di HotTea a quella olimpionica di Zaha Hadid... curiosando anche, con Gigi Cifali, tra quelle abbandonate.

LOG Architectes, Théâtre d’eau, Fumel, Francia
Piccolo assaggio d’estate prima del mare, dieci storie che parlano di piscine, più una scovata nel nostro archivio che potete scoprire qui.


– Con il nuovo centro natatorio di Brescia Camillo Botticini sfida la logica secondo cui gli impianti sportivi sono oggetti introversi e slegati dal contesto, realizzando un’architettura urbana massiccia, un blocco di Klinker bruno cangiante tagliato da profonde fenditure.

– Trattando il sito come una componente del paesaggio naturale, LOG Architectes ridona la sua integrità alla piscina pubblica di Fumel, in Francia, e crea un ritmo naturale che accompagna la discesa dal recinto di legno verso le piscine sottostanti.

– Con Of Soil and Water: The King’s Cross Pond Club Ooze Architects e Marjetica Potrč, hanno portato nel centro di Londra un micro-ecosistema con un laghetto naturale balneabile.

– Dominique Coulon et Associés ha rinnovato e ampliato la piscina di Bagneux, trasformando l’immagine dell’edificio che ora forma un corpo minerale armonioso.

–  Il London Aquatics Centre progettato da Zaha Hadid Architects si ispira alla forma fluida dell’acqua in movimento, disegnando spazi interni ed esterni che dialogano con il contesto del Parco Olimpico di Londra.

– Con Absence of Water Gigi Cifali racconta il declino e l’abbandono delle piscine e dei bagni pubblici, simbolo dell’orgoglio civile e architettonico in epoca vittoriana, oggi immagine in rovina di un tempo perduto.

– Con Asylum, il suo ultimo intervento urbano a New York lo street artist HotTea prova a far riaffiorare sentimenti inconsci e dimenticati e affronta la questione della diversità.

– Per l’ampliamento di Casa Anoro, una casa per vacanze alle porte di Barcellona, gli architetti spagnoli Anna & Eugeni Bach hanno usato mattoni a vista e intonaco bianco, creando un volume di carattere e, insieme, leggero.

– Primo edificio realizzato all’interno di un complesso turistico, lo spazio Tepoztlán Lounge disegnato dallo studio iberico-messicano Cadaval & Solà-Morales confonde i limiti tra i cortili aperti e i tre volumi costruiti per produrre una singola entità architettonica.

 

In apertura: LOG Architectes, Théâtre d’eau, Fumel, Francia. Photo Edouard Decam

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