Questo articolo è apparso originariamente su Domus 494 / gennaio 1971.
A Gabicce (Marche), su uno sperone di montagna a picco sul mare dove una volta sorgeva un bunker per la difesa costiera, è sorto questo nuovo centro, destinato alla residenza estiva e invernale: un complesso di trenta alloggi, raccolti in due lunghi edifici articolati quasi "a paese" intorno a una "piazza" verde, e a un livello più basso, un ristorante, due piscine con servizi, l'autorimessa sotterranea, l'alloggio del custode e la sede dell'amministrazione; sul mare, una spiaggia con cabine e un molo per le imbarcazioni.
Il collegamento diretto fra le residenze e il mare avviene con un ascensore, che penetra verticalmente nella montagna (partendo dal livello delle piscine), e quindi con una galleria che porta alla spiaggia. Il problema maggiore era l'inseri mento ambientale del nuovo nucleo, collocato all'estremità di un disordinato lembo di tessuto urbano e con una bellissima natura alle spalle.
Si è cercato di rendere il meno visibili possibile le costruzioni a chi arrivi dalla strada a monte, per lasciare intatta la vista del mare. Unitario e raccolto, nella sobrietà dei colori e delle superfici, ma articolato nei volumi e nei livelli, il complesso appare come composto non da due unici grandi edifici ma da "agglomerati" di piccole case con scale esterne e terrazze sulle coperture.