Una Bienenhaus – parola tedesca che significa letteralmente “casa delle api” – è anche una macrostruttura in grado di ospitare più cellule abitative.
Bienenhaus
In questa piccolissima architettura a basso budget, autocostruita, Massimiliano Dell’Olivo usa il colore per aiutare l’orientamento delle api e per esplicitare la struttura e la pelle.
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- 12 maggio 2015
- Belluno
Per questa piccolissima architettura dal budget minimo, auto-costruita, uno sguardo artistico ha guidato la composizione delle facciate nella loro spiccata dicromia. Il disegno si è esteso anche alle piccole arnie, progettate per adattarsi al clima alpino e poi dipinte con colori sgargianti per aiutare l’orientamento delle api.
Il sistema a telaio tradizionale che caratterizza gli edifici rurali delle vallate alpine viene reinterpretato in chiave contemporanea. La necessità strutturale di controventare la struttura e la necessità funzionale di dare appoggio alle arnie hanno generato il motivo estetico delle due facciate principali. Il concetto di struttura/scheletro e tamponamento/pelle dell’edificio si palesa nella dicromia delle facciate: il colore rosso caratterizza gli elementi strutturali e il legno lasciato al naturale dei tamponamenti.
Il volume interno della Bienenhaus si compone di tre ambiti funzionali distinti, individuabili in tre ideali fasce parallele tra loro: lungo la facciata sud trovano posto le arnie disposte su due differenti livelli, lungo la facciata a nord vengono immagazzinati i melari e l’attrezzatura apistica, infine la fascia centrale è il luogo di lavoro dell’apicoltore durante le sue visite all’apiario. Due porte simmetricamente disposte lungo i prospetti minori e mascherate all’interno del paramento ligneo danno accesso allo spazio di lavoro. La copertura, lievemente inclinata verso nord, appare leggera e fortemente smaterializzata dallo stacco voluto rispetto al volume puro dell’edificio e dall’ombra dello sporto.
Il piccolo edificio è stato pensato seguendo il principio della disassemblabilità: infatti le componenti sono collegate tra loro a secco per mezzo di incastri, viti e bulloni. L’edificio si compone di otto parti principali collegate fra loro, le quali sono state progettate per avere peso e dimensioni tali da poter essere agevolmente trasportate e installate da due persone. Il progetto ha privilegiato la scelta di materiali naturali e o riciclabili: legno di abete locale per la struttura, lamiera grecata di alluminio per la copertura e vernici all’acqua. L’attacco a terra è totalmente reversibile grazie a fondazioni realizzate semplicemente con nove mattoni in cemento posati leggermente incassati nel terreno.
Bienehaus, Canale d’Agordo, Belluno
Tipologia: apiario
Architetto: Massimiliano dell’Olivo
Area: 6,5 mq
Completamento: 2014