Che connessione esiste tra la musica trap e l’architettura? Marciapiedi, muri grezzi (e poi dipinti), cavalcavia, palazzoni, piazzette e panchine sono al centro della narrazione della musica trap, che è capace di raccontare la città con uno sguardo inedito e coinvolgente. Allo stesso modo, le sottoculture urbane sono spesso fonte di ispirazione per designer e architetti, che nei loro lavori riescono a interpretare linguaggi ed estetiche in chiave progettuale. È questo il caso di Javier J. Iniesta, che a Madrid ha progettato la casa-studio per Kaydy Cain, stella della musica urban spagnola, rappresentando la sua personalità e il suo modo di vivere. L’architetto spagnolo ha tradaotto spazialmente il personalissimo universo dell’artista, con una serie di quattro spazi concatenati che creano scenografie domestiche molto diverse tra loro.
La casa-studio di un trapper a Madrid
L’architetto spagnolo Javier J. Iniesta disegna un interno domestico che riflette lo stile di vita e l’immaginario di un’icona del mondo trap.
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Foto José Hevia
Assonometria
Pianta piano terra
Pianta piano interrato
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- Salvatore Peluso
- 25 agosto 2021
- Madrid
- Javier J. Iniesta
- 147 mq
- casa studio
- 2021
Il primo ambiente è uno spazio pubblico, che si relaziona direttamente con quello della strada, reinterpretandone alcuni elementi banali. Una recinzione dipinta di giallo diventa infatti un dispositivo dinamico e flessibile che caratterizza l’intera stanza. Se la prima grande area è aperta e luminosa, la camera da letto retrostante è buia, privata e segreta: uno spazio completamente nero dove l’edonismo è portato all’estremo.
Luogo di transizione, la scala che porta negli spazi interrati reinterpreta l’atmosfera dei vicoli di periferia. Qui l’unica azione progettuale è stata quella di pulire le superfici di mattoni a vista e collocare una ringhiera gialla che stabilisce continuità con le partizioni dell’ingresso. Alla fine del percorso domestico si trova l’ambiente più importante del progetto: lo studio di registrazione è un luogo in cui lavoro e svago si incontrano. Caratterizzato da una cabina al centro dello spazio, questo ambiente è ricco di dettagli ed elementi che si riferiscono alla cultura underground.
- Trap. Casa studio per un cantante
- Madrid
- Javier J. Iniesta
- Marta Múñoz
- 147 mq
- 2021