Un ex garage situato al piano terra di un edificio di inizio Novecento nei pressi del porto di Palermo diventa un ristorante firmato da Studio Didea. Il doppio affaccio del locale su strada e l’impianto longitudinale a due navate, scandito da pilastri a croce e grandi archi in muratura, hanno determinato una suddivisione chiara e funzionale delle parti del ristorante: una grande sala consumazione centrale con cucine e locali di servizio sui lati corti. Una finestra a ribalta si apre sulla strada per permettere il take-away. Pareti color verde salvia segnate da una fascia più scura che richiama le vecchie boiserie – omaggio alla precedente funzione di garage – insieme a pavimenti in battuto cementizio e soffitti scuri con condutture lasciate a vista vanno a creare l’ambientazione del ristorante, mentre un sistema di reti metalliche forate vengono utilizzate come infrastrutture contenitive e di arredo. All’aspetto industriale sono state accostate le tinte calde del legno di rovere naturale – utilizzato per tavoli, sedie e banconi – e del marmo in pietra lavica a rivestire l’angolo pizzeria e macelleria, così come una ricca variazione di piante carnose che infondono un’atmosfera esotica e rilassante nel ristorante.
Nei pressi del porto di Palermo, un garage si trasforma in ristorante
Con uno stile che mescola industriale e minimale, Studio Didea disegna il ristorante la Brace, inserendo una zona pizzeria, una macelleria e un angolo sushi tra gli archi incrociati di un ex garage.
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- Bianca Pichler
- 04 dicembre 2020
- Palermo
- Studio Didea
- 450 mq
- ristorante
- 2020
Foto Lorenzo Zandri
Foto Lorenzo Zandri
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Pianta del ristorante