Ona, in lingua catalana, significa onda. Un’onda travolgente che, nella visione di Luca Pronzato, sommelier e agitatore culturale dell’esperienza gastronomica transalpina, lo porta a reimmaginare il tempo passato a tavola come un’operazione sinestetica a tutto tondo, fatta non solo di palato ma anche di atmosfere. Fondato da Pronzato nel 2019, We Are Ona mette in rete chef, designer e creativi per dare vita ad eventi temporanei. Il binomio tra ricerca culinaria ed estetica sembra aver
centrato un vuoto, e oggi seduce tanto grandi marchi del lusso che le istituzioni culturali internazionali.
L’importanza del design nella gastronomia, spiegato da We Are Ona
A cavallo tra la cucina di eccellenza e la scenografia, lo studio di Luca Pronzato ripensa la ristorazione temporanea com e un’esperienza totale permeata dal gusto, dallo spazio e soprattutto dagli oggetti.
Foto Tasmin Meyer Ersahin
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Foto Tanya Chavez
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Foto ilyafoodstories
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Foto Tanya Chavez
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Foto Ilya Kagan
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Foto Tanya Chavez
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Foto Lorenzo Ragazzo
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- Giulia Zappa
- 22 settembre 2023
“L’esperienza culinaria non è solo lo chef, la cucina e il servizio, ma anche il mood. La sala di un ristorante è un luogo che deve ispirarci, oltre a farci sentire bene”, ci racconta dal suo studio di Parigi, un vecchio atelier di un tassidermista trasformato in luminoso open space. Affiancato da una ventina di collaboratori, Pronzato si circonda di libri e oggetti di cucina come di grandi classici del design di arredo, tra cui Flos, Artemide, E15, o USM. Abbracciando la polisemia della parola
gusto, questo vecchio collaboratore di Noma, il ristorante di René Redzepi per anni considerato dai critici come il migliore al mondo e oggi anch’esso riconvertitosi all’esperienza pop-up, sembra comprendere ed assaporare la logica di entrambi.
L’esperienza culinaria non è solo lo chef, la cucina e il servizio, ma anche il mood. La sala di un ristorante è un luogo che deve ispirarci, oltre a farci sentire bene.
Luca Pronzato
Per ogni progetto pop-up realizzato, la formula individuata da We Are Ona si vuole unica e irripetibile. A cominciare dal senso del “time and place” e dal concetto giapponese del wabi-sabi che, nell’approccio di Pronzato, sono centrali per costruire la specifica identità di ogni manifestazione. La ricerca della location è il primo passo per determinare a cosa sarà ispirata l’esperienza gastronomica che verrà. Ma se il risultato finale è ogni volta diverso, il processo esecutivo non cambia. La durata effimera degli eventi non lascia infatti spazio a nessuna improvvisazione. Una renderizzazione continua – dello spazio, della tavola – è lo strumento su cui si costruisce e si alimenta la conversazione con la committenza. A questo si affianca lo scouting di
risorse creative sempre diverse per dare vita, a seconda dei casi, ad arredi o complementi disegnati su misura, o ricerche accurate e mixate tra collezioni contemporanee e oggetti vintage. Da cui la lunghezza dei tempi di preparazione, che possono arrivare persino ad un anno nel caso dei progetti più complessi.
La crescita fortunata riscontrata da We Are Ona, sempre più tangibile con l’apertura di antenne negli Stati Uniti e a Milano, è un buon indicatore per commentare il successo della formula. Che senza transigere dall’esigenza gastronomica, fa dello storytelling e dell’eccezionalità degli eventi gli ingredienti per alimentare il senso di partecipazione. Fuori dalla routine dei ristoranti di sempre, per quanto eccellenti, e a caccia di uno stupore da rinnovare costantemente.
Un gioco di rimandi luminosi fa vibrare il genere hi-tech sposandolo all’informalità di una seduta da campeggio. Pop-up realizzato nel nuovo hub culturale WSA nel Financial District di New York nel maggio 2023.
Pop-up realizzato a Los Angeles nel febbraio 2023 durante la art week per il designer Willo Perron nel suo studio Perron-Roettinger con il guest chef Thomas Coupeau (art direction Luca Pronzato e Willo Perron). Tavolo, sedie e ceramiche, realizzate appositamente per l’evento, sono di Peter Shire.
Arles pop-up - luglio 2022. Per Les Rencontres de la Photographie, celebre evento internazionale sulla fotografia contemporanea, We Are Ona allestisce un banchetto epurato all’interno di vecchie stalle convertite in sport club. Guest chef Antoine Billard.
Basel pop-up - luglio 2023. Durante la Basel Art Week, We Are Ona organizza una cena-barbeque in un Vecchio serbatoio d’acqua del 1903 con il guest chef Mathias Degn. Candele e piante contribuiscono a esaltare la suggestione della location.
Chef Residency a Città del Messico nel 2021/2022 presso il dehors del nuovo hotel del Grupo Habita nel centro di Mexico City, il Circulo Mexicano.
Kaplankaya pop-up - Estate 2021. “Les pieds dans l’eau”, come dicono i francesi. Per questo ristorante pop-up realizzato a Kaplankaya in Turchia, le onde del mare bagnano letteralmente i piedi dei convitati.
La Maison pop-ups. Dentro un cortile protetto dagli sguardi, una delle location ricorrenti – e segrete – di We Are Ona per le sue cene a Parigi.
Pop-up presso il tennis club di Milano durante la design week 2023 progettato da Cristina Celestino secondo i suoi consueti canoni di armonia e ricercatezza accogliente ed informale. Guest chef Marine Hervouet.
Milano pop-up di Flos a Fabbrica Orobia nel giugno 2022 durante la design week. Guest chef Sayaka Sawaguchi.
Pop-up realizzato a Parigi durante la during Paris Art Week nell’ottobre 2022. La location di eccezione, il vecchio studio del fotografo Nadar, limita gli interventi nello spazio ma esalta la bellezza dei volumi attraverso la decorazione verde. Guest chef Thomas
Graham.
Una vecchia dimora che fu anche la casa di Casanova ospita un ristorante pop-up nei giorni dell’inaugurazione della Biennale Arte 2022. Guest chef Thomas Coupeau.