Coinvolgendo redazione e contributor di Domus, abbiamo riunito in una lista 20 oggetti: fisici e digitali, d'autore e anonimi, prodotti in massa o in serie limitata, non per forza usciti quest'anno ma tutti accomunati dalla caratteristica comune di avere segnato questo 2022. Un anno opaco solo in apparenza.
Con buona pace del no logo che aveva imperversato a inizio millennio, va detto che ancora una volta ci troviamo davanti ad un quadro dove sono stati i brand a dettare la rotta, determinando la risonanza di certi oggetti e ottenendo da oggetti ad alto livello di ricerca un aumento del proprio prestigio, come negli ormai classici casi Apple e Balenciaga: un meccanismo perfetto di autoalimentazione.
I 20 oggetti che hanno definito il 2022
Anonimi o d’autore, materiali o immateriali, tecnologici e simbolici, tutti rilevanti per il nostro presente e in grado di raccontare le aspettative per il futuro: ecco gli oggetti che Domus mette da parte quest’anno nella sua capsula del tempo.
Courtesy Wikicommons
Courtesy Bottega Veneta
Courtesy Rolls Royce
Courtesy Gucci
Courtesy Apple
Courtesy Citroën
Courtesy Wikicommons
Courtesy Alessi
Courtesy Samsung
Courtesy Balenciaga
Courtesy Zanotta
Courtesy SumUp
Courtesy Lime
Courtesy Wikicommons
Courtesy Coperni
Courtesy Ferrari
Courtesy Blackleaf
Courtesy Swatch
Courtesy Flos
Courtesy Wikicommons
View Article details
- La redazione di Domus
- 21 dicembre 2022
Anniversari e nuove modalità
Ci sono poi tanti cortocircuiti, tra passato e presente, come con la lampada Arco che ha compiuto 60 anni senza essersene mai andata dalla scena, e tra passato e futuro, come coi 50 anni della mostra Italy the new domestic Landscape del MoMa dove compariva la Citroën Kar-a-Sutra di Mario Bellini, mezzo secolo più vecchia del quadriciclo Ami, un'altra Citroën che racconta un'epoca, la nostra. Un'indagine promossa dall’Oxford English Dictionary ha stabilito che l'espressione dell'anno 2022 è “goblin mode”: per riassumere con le parole di Rivista Studio, il “diritto di far schifo quando tutto fa schifo”. Più nel dettaglio, una reazione alla positività artefatta e alla perfezione obbligatoria di immagine cercata negli anni precedenti, specialmente nella sfera social. Lo vediamo in molti aspetti e soprattutto in come sta cambiando il modo di vestirci: il confine tra formale e informale è sempre più labile, in quarantena abbiamo scoperto che lavorare in tuta forse è più comodo ed elementi di vestiario tecnico, che prima relegavamo alle attività sportive o alle escursioni outdoor, sono parte dell’outfit urbano: come se la montagna fosse scesa in città, sono comparse le giacche di pile e le scarpe da trekking.
Un anno che guarda al futuro
Il 2022 appare soprattutto come un anno rivolto al futuro. Abbiamo attraversato scenari di tensione politica e geopolitica altissima, dove oggetti anche anonimi come un paio di forbici hanno assunto un valore di statement di lotta. Abbiamo passato un anno a parlare di metaverso, per accorgerci che non abbiamo ancora i dispositivi giusti per accedere in massa. Abbiamo visto il fenomeno NFT crescere a dismisura e poi ridimensionarsi. Intanto, in parallelo a questa accelerazione digitale a singhiozzo, ripeschiamo a piene mani dal passato prossimo di millennio le estetiche Y2K e i suoni indie sleaze.
Sempre in ottica futura, questo è stato l’anno in cui siamo usciti dalle quarantene a catena a causa del Covid-19, ma in cui ci abbiamo avuto il segno tangibile di una sfida ancora più grande per l’umanità. L'acqua, grande assente di un’estate di siccità in fasce climatiche che non ne avevano mai sofferto, ha suonato ancora più forte la campana d’allarme del cambiamento climatico. L’energia ha messo poi tutto a sistema, nell’immediatezza di un oggetto quotidiano come la bolletta, nella grande scala dei motori a idrogeno o dei fotovoltaici che diventano intere architetture, fino alla scala minima e plausibilmente virale di quegli altri pannelli fotovoltaici, dei quali potrebbero dotarsi a breve moltissimi piccoli dispositivi, come già fanno i nuovi telecomandi Samsung.
- la redazione di Domus, Silvana Annichiarico, Giovanni Comoglio, Lorenzo Damiani, Bianca Felicori, Andrea Nepori, Lorenzo Ottone, Matteo Pirola, Romina Totaro e Giulia Zappa.
In un anno segnato da proteste senza precedenti in Iran, è un oggetto il simbolo globale delle rivendicazioni dei diritti delle donne nel paese mediorientale, dove tagliarsi i capelli diventa un atto di ribellione contro il governo e la repressione.
Dalla collaborazione tra Gaetano Pesce e Bottega Veneta nascono quattrocento sedie in resina, tutte uguali ma tutte diverse fra loro. Come gli esseri umani, simili ma differenti. Un omaggio alla diversità: un messaggio forte, chiaro e politico, trasmesso da un oggetto disegnato da un maestro per il brand su cui Kering punta tantissimo.
Rolls Royce ed EasyJet uniscono le forze e presentano un motore a idrogeno, che potrebbe diventare il riferimento per l’aviazione da qui al 2050, data simbolo per l’obiettivo globale di emissioni nette di carbonio pari a zero. L’idrogeno infatti non produce anidride carbonica, ma acqua, quando impiegato come carburante. Questo prototipo di motore ha particolare importanza viste le molte critiche per l’uso del trasporto aereo, jet privati in primis, a causa dell’impatto sull’ambiente, e per il grande aumento dei prezzi dei biglietti aerei.
La giacca disegnata da Alessandro Michele e presentata durante la sfilata Gucci SS23 rende omaggio a FUORI! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), la principale organizzazione militante italiana per i diritti degli omosessuali fondata nel 1971. La giacca, che riproduce la copertina dell’antologia dedicata a FUORI! da NERO Edizioni, coglie la riscoperta da parte della cultura dominante di una parte fondamentale della storia dei diritti civili, ma è stata anche ampiamente criticata per aver trasformato una pagina fondamentale di storia dell’attivismo in merce.
Le cuffione di Apple erano state accolte con freddezza e qualche sberleffo: più costose della media, con delle linee e materiali inusuali, grosse. Quest’anno hanno spopolato, grazie a una performance audio unica e a una tendenza accesa da personalità come Dua Lipa, Bella Hadid e infiniti tiktoker e influencer, diventando uno dei simboli dell’estetica Y2K.
Nel 1972 Citroën Kar-a-Sutra viene presentata al MoMa tra gli environments di “Italy: the New Domestic Landscape”: il concept di Mario Bellini è un’auto-non-auto, un ibrido abitativo che del veicolo a motore aveva molto poco. Mezzo secolo dopo, è un’altra Citroën che si fa notare come parte del nuovo paesaggio urbano: piccolissima ed essenziale, elettrica, affittabile con una sottoscrizione mensile come Netflix, è l’oggetto che rappresenta un nuovo modello di mobilità.
Quadrata, bidimensionale, bicolore gialla e blu, diventa virale quando la Russia invade l’Ucraina il 24 febbraio 2022. Semplice come un’icona digitale, è il simbolo globale della prima guerra che abbiamo seguito in diretta su TikTok e Instagram.
999 copie di un oggetto unico: un set di posate personali, non un servizio, tenute insieme da un anello. Sono disegnate per Alessi da Virgil Abloh, scomparso a fine 2021. Dalle linee sono essenziali, si presentano una versione nobile del set da campeggio, con una eco prepper che le lega imprescindibilmente all’oggi.
Il nuovo telecomando Samsung non ha bisogno di pile, ma si ricarica con la luce a disposizione e trasformando in energia le onde radio del router grazie alla ricarica RF. Stretto e affusolato, integra un pannello solare sul dorso. Secondo l'azienda coreana, può evitare lo smaltimento di quasi 100 milioni di batterie esauste nel giro di 7 anni.
In collaborazione con i maestri danesi dell’audio Bang & Olufsen, Balenciaga ripensa la borsa come un ibrido, stilizzando in forma solida le linee delle It bag iconiche della maison e stravolgendone la funzione con l’integrazione uno speaker. Il risultato è una scultura funzionale di pelle d’agnello e metallo, specchio dell’ossessione degli anni post-Covid per l’accessorio moda e della popolarizzazione degli speaker portatili sempre in mano.
Il tavolo del Superstudio veniva messo in produzione da Zanotta nel 1972, incoronando simbolicamente il design radicale italiano come stagione di rottura e transizione tra moderno e postmoderno, tra diversi rapporti di design e produzione. Semplice nei materiali, legno tamburato e laminato print, dà la precedenza alla comunicazione rispetto alla tecnica, derivando direttamente dal Monumento Continuo e dalle Supersuperfici di fine ’60, veri idoli del revival radicale degli ultimi anni.
La popolarità di questa scatoletta bianca è il riflesso di qualcosa che invece sta scomparendo, il contante, soppiantato dai pagamenti cashless con carta o direttamente dal telefono. SumUp è il simbolo di questa svolta epocale, un dispositivo portatile che permette a chiunque di incassare utilizzando semplicemente uno smartphone.
Citybike quasi raddoppia il numero delle bici elettriche in sharing a New York (9000), Barcellona è pronta a fare partire il nuovo servizio tutto elettrico AMBici, mentre le ebike rossoverde di Lime, dopo l’acquisizione di Jump, dilagano nelle grandi città d’Europa, diventando parte mobile dell’arredo urbano.
“Wordle” è la parola più cercata dell’anno su Google: un oggetto digitale di una semplicità disarmante ma con un game design sostanzialmente perfetto. Il New York Times l’ha acquisito a inizio 2022 per integrarlo nel suo sito, incoronandolo così come l’erede del cruciverba nel ventunesimo secolo.
Un vestito spruzzabile non è solo un’innovazione nel campo della dematerializzazione (pur trattandosi di una fibra a tutti gli effetti, sebbene non tessuta), ma anche un nuovo orizzonte di gestualità e poetica. L'hanno dimostrato alla Fashion Week parigina gli stilisti Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant di Coperni, facendo materializzare dal vivo un tessuto sul corpo di Bella Hadid.
Con un nome che è allo stesso tempo iperbole ma anche paradossale, Ferrari ha lanciato un veicolo con la minore Familienähnlichkeit – somiglianza di famiglia – rispetto a quanto visto uscire da Maranello dal 1947 a oggi. Un Suv ultralusso, la prima Ferrari a 5 porte e 4 posti. Con Purosangue, il Cavallino rampante stempera la propria identità con una automobile che abbraccia le tendenze del mercato, ma che resta pur sempre una Ferrari.
Lanciato per la prima volta nel 2020, l’Hydro Moc di Merrell può essere considerato il design che ha aperto la strada all’ascesa esponenziale degli zoccoli in poliuretano e stampati in 3D, che sono diventati nuovi status symbol delle calzature nel corso del 2022, ma anche il segnale di una sempre maggiore integrazione di elementi tecnici e tecnologici in come ci vestiamo.
Il debutto dell’orologio nato dalla collaborazione tra Omega e Swatch è stato accolto con lunghe code fuori dai negozi, forse le prime del post-Covid per un bene che non fosse di prima necessità. MoonSwatch è una collezione di segnatempo da polso in bioceramica che omaggiano il modello Speedmaster e soprattutto il Moonwatch di Omega, il primo orologio indossato da un astronauta sulla Luna. Ci sono undici diverse colorazioni, ognuna dedicato a un pianeta o satellite del nostro sistema solare, compresa la sua stella: il Sole.
Nel 2022 la lampada creata da Pier Giacomo e Achille Castiglioni per Flos ha compiuto 60 anni, lungo i quali non è mai uscita di scena, diventando un assoluto del design, quasi un archetipo, l’immagine automaticamente associata alla parola “lampada”. La ricercata semplicità della sua forma e della sua tecnologia (la base in marmo, l’arco telescopico in profili d’acciaio a U, la doppia cupola orientabile) sono rimaste pressoché immutate lungo 6 decenni di produzione, e le sono valse un successo enorme celebrato quest’anno con il Compasso d’Oro alla carriera come indiscussa long-seller. Per l’anniversario è stata prodotta una edizione limitata, Arco K 2022 , con il basamento costituito da un blocco di cristallo.
Da quelli sparati in Ucraina, spesso personalizzati con scritte “al destinatario”, agli altri giganteschi dei lanci spaziali, presto usati anche per voli turistici per pochissimi super ricchi, il razzo è un oggetto che quest’anno abbiamo visto in abbondanza e di cui spesso avremmo fatto volentieri a meno. Il mito moderno del razzo compie cento anni proprio in questa decade: la data simbolica con cui coincide è l’uscita del film di Fritz Lang del 1929 Frau Im Mond, La donna sulla Luna.