Durante la settimana del Salone del Mobile, in programma dal 6 al 12 giugno 2022, una serie di mostre dedicate al design propone sguardi inaspettati e approfonditi sul mondo del progetto. Allestimenti per scoprire (o riscoprire) i maestri che hanno fatto la storia – da Aldo Rossi a Joe Colombo, a Zanuso e Sottsass –, per immergersi tra oggetti della quotidianità o icone del design. Disegni, prototipi, colori e suggestioni si intrecciano in diversi spazi in città: “Marco Zanuso e Alessandro Mendini. Design e Architettura” all’ADI Design Museum racconta due protagonisti in grado di valorizzare il rapporto tra design e architettura; sempre all’ADI, una mostra racconta gli anni d'oro di Olivetti. in Triennale, “Memphis Again” espone duecento tra mobili e oggetti della collezione Memphis, “Ettore Sottsass. Struttura e colore” esplora il tema dell’oggetto come attivatore di gesti e “I gesti del tempo” espone un catalogo di artefatti uniti proprio dal tempo nelle sue varie forme. Alla GAM “Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro” è dedicata al progettista capace di anticipare i traguardi tecnologici e progettuali della società contemporanea. “Aldo Rossi. Design 1960-1997” al Museo del Novecento espone per la prima volta 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi di uno dei protagonisti della cultura visiva del XX secolo.
Le mostre di design da non perdere a Milano questa estate
Da Aldo Rossi a Joe Colombo, agli arredi e oggetti del Gruppo Memphis: ecco le mostre da visitare in città durante il Salone del Mobile.
Museo del Novecento. A cura di Chiara Spangaro. Progetto Museo del Novecento, Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale. Allestimento Morris Adjmi - MA Architects. In collaborazione con musei e archivi aziendali (Museo Alessi; Molteni Museum; archivi di Bruno Longoni Atelier d’arredamento e di Up Group); collezioni museali italiane e internazionali (Bonnefanten Museum, Maastricht; Centre Georges Pompidou, Parigi; Fondazione Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, Firenze; MAXXI - Museo delle arti del XXI secolo, Roma; Università Iuav di Venezia; Triennale di Milano) e diverse collezioni private.
Foto Francesco Carlini
Per la prima volta sono esposti 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi progettati e realizzati da Aldo Rossi dal 1960 al 1997. In tutta la sua produzione, l'architetto-designer milanese, riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale. Nella mostra viene raccontata la produzione industriale e di alto artigianato prima con Alessi, poi con Artemide, Molteni&C|UniFor, Richard-Ginori e Rosenthal tra gli altri. Il percorso mette al centro la sperimentazione di forme e cromie per arredi e oggetti, in un racconto che approfondisce l'attività di uno dei protagonisti dell'architettura.
A cura di Ignazia Favata
Organizzata da Suazes con la GAM e l’archivio Joe Colombo
Joe Colombo, Boby, B-Line
A cura di Ignazia Favata
Organizzata da Suazes con la GAM e l’archivio Joe Colombo
Joe Colombo, casa a Milano. Veduta del mobile contenitore: bar, radio, televisione. Dal soffitto arrivano i cavi di alimentazione a vista.
Ideata da Triennale Milano
Foto © Agnese Bedini
Progetto e allestimento Marco Marzini.
A cura di Rosanna Pavoni con Margherita Pellino
Progetto di allestimento Valentina Cerra, Chiara Corbani con Luca Poncellini
Progetto grafico Bunker
A cura di Manolo De Giorgi
Progetto di allestimento Giovanni Maria Filindeu con Giampaolo Scifo, Salvatore Murgia
Progetto grafico mostra Silvia Tedesco
Progetto grafico Giuseppe Basile con Luca Ladiana
A cura di Manolo De Giorgi
Progetto di allestimento Giovanni Maria Filindeu con Giampaolo Scifo, Salvatore Murgia
Progetto grafico mostra Silvia Tedesco
Progetto grafico Giuseppe Basile con Luca Ladiana
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- Francesca Grillo
- 31 maggio 2022
Per la prima volta sono esposti 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi progettati e realizzati da Aldo Rossi dal 1960 al 1997. In tutta la sua produzione, l'architetto-designer milanese, riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale.
Nella mostra viene raccontata la produzione industriale e di alto artigianato prima con Alessi, poi con Artemide, Molteni&C|UniFor, Richard-Ginori e Rosenthal tra gli altri. Il percorso mette al centro la sperimentazione di forme e cromie per arredi e oggetti, in un racconto che approfondisce l'attività di uno dei protagonisti dell'architettura.
La mostra “Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro” sarà ospitata dal 24 maggio al 4 settembre 2022 alla GAM Galleria d’Arte Moderna di Milano. Un percorso espositivo dedicato al progettista che ha rivoluzionato il modo di pensare il design esplorando tecnologie, materiali e forme sempre nuovi. Joe Colombo viene raccontato attraverso le sue idee capaci di anticipare i traguardi tecnologici e progettuali della società contemporanea. Leggi qui l'articolo completo.
Triennale Milano allestisce la terza mostra nell'Aerostazione di Linate. Un'esposizione dedicata al vetro, materiale d’elezione del design italiano per la sua versatilità artistica e applicazione d’uso. Lo spazio è interpretato come un padiglione legato alla storia delle Esposizioni Internazionali, che hanno ospitato nel Palazzo dell’Arte mostre tematiche e architetture effimere dedicate al vetro, al suo impiego in diverse industrie. Le vetrine ospitano una selezione di oggetti parte della collezione del Museo del Design Italiano, firmati da Gio Ponti, Fulvio Bianconi, Nanda Vigo, Matteo Thun, Ico Parisi, Cini Boeri, Tomu Katayanagi, Giancarlo Perego, Ettore Sottsass, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Dafne Koz, Giorgio Biscaro.
La mostra analizza il lavoro dei fratelli Castiglioni prodotto durante il 1962, quando hanno progettato la lampada Arco, la lampada Relemme, la lampada Taccia, la lampada Toio e la lampada Ventosa, ma anche l’interruttore a pedale, il cucchiaino Sleek, la poltrona Giro e la macchina del caffè Pitagora (Compasso d’Oro 1962). La vasta produzione di questo anno annovera anche numerosi allestimenti e architetture.
Una mostra ispirata al gioco delle scatole cinesi che vuole raccontare il lavoro di Magistretti, architetto e designer, nel suo studio milanese e il suo legame con la città. Le scatole sono tre: Milano, lo studio dove il progettista ha lavorato per tutta la vita, con a fianco Franco Montella, e l'archivio.
I luoghi sono raccontati attraverso i disegni e gli oggetti di Magistretti, in un allestimento che, grazie al recupero degli arredi originali dello studio, è un tentativo di sintesi tra ricostruzione filologica e reinterpretazione dell’atmosfera originale dello spazio. Ad accompagnare i visitatori in questo percorso di rievocazione sono le parole di Magistretti (tratte da interviste, appunti, relazioni).
Cinquant’anni – quelli che vanno dal 1954 al 2001 – sono il lasso temporale in cui l’Italia è passata da un’economia agricola ai primi personal computer. Una transizione di cui la Olivetti è stata protagonista, prendendo per mano con visione inedita e ambiziosa il futuro tecnologico dello Stivale. La traiettoria di questo mutamento viene tracciata dal Compasso d’Oro, riconoscimento che dal 1954, su intuizione dello storico direttore di Domus Gio Ponti e Alberto Rosselli, premia le migliori novità nell’ambito del design industriale. Non è, dunque, un caso che l’azienda maggiormente premiata nella storia del prestigioso premio sia Olivetti. I suoi 16 riconoscimenti sono ora in mostra all’ADI Design Museum – associazione che dal 1964 si occupa dell'assegnazione del Compasso d’Oro – per accendere riflessioni sul ruolo atemporale della macchina tecnologica una volta cessata la sua fruibilità limitatamente pratica.