“Maurice Broomfield: Industrial Sublime” a Londra
Iniziamo da oltremanica, all’interno dei suggestivi spazi del Victoria&Albert Museum di Londra dove dura addirittura un anno (fino al 6 novembre 2022) la mostra composta da oltre 40 straordinarie fotografie inedite di Maurice Broomfield (1916-2010). “Maurice Broomfield: Industrial Sublime” ci regala sguardi insoliti sul processo produttivo. Si tratta di immagini eccezionali della metà del secolo scorso che spaziano dalla preparazione dell’ordito per il nylon alla colatura del ferro, dall’installazione di un’elica per grandi navi da crociera, all’assemblaggio di uno statore per macchine rotanti di motori elettrici per la English Electric Company – il tutto supervisionato da una gentile donzella: l’archivio di oltre 30,000 scatti ha trovato casa all’interno del museo inglese.
“Unknown Unknowns” a Milano
Trova, o torna a casa, anche la 23ma Esposizione Internazionale di Triennale Milano, appunto alla Triennale di Via Alemagna (dal 20 maggio al 20 novembre 2022) con il titolo “Unknown Unknowns” (leggi, Quello che non sappiamo di non sapere). La mostra a cura di Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea (ESA), con l’allestimento di Francis Kéré, intende investigare ciò che poco comprendiamo. “La realtà̀ è fatta di misteri: conosciamo solo un piccolo 5% dell’universo, del fondo degli oceani, della nostra coscienza e di molti altri ambiti”, dichiara Vauro, mentre Dimitri S. Kerkentzes, Segretario Generale del Bureau International des Expositions (BIE), aggiunge: “La 23ma edizione dell’Esposizione Internazionale di Triennale Milano porta avanti la missione, condivisa e riconosciuta dal Bureau International des Expositions fin dal 1933, di superare i confini dell’impegno umano e andare alla ricerca di nuove prospettive e risposte alle pressanti domande del nostro tempo.”
“Josef Hoffmann: Progress Through Beauty” a Vienna
Andiamo invece a Vienna per assaporare il tempo passato visitando un’altra istituzione quale il MAK (di cui recentemente ha assunto la direzione Lilli Hollein) dove troviamo la mostra dedicata a Josef Hoffmann (1870-1956), intitolata “Josef Hoffmann: Progress Through Beauty”, un classico della storia internazionale del progetto. Inizialmente pensata in occasione del 150° compleanno del grande architetto, progettista, studioso, insegnante, co-fondatore della Wiener Werkstätt, a cura di Matthias Boeckl, Rainald Franz e Christian Witt-Dörring, è a oggi la più esaustiva retrospettiva dedicata all’autore. Divisa in 20 capitoli comprende oltre 800 pezzi esposti, e sarà visitabile dal 15 dicembre 2021 al 19 giugno 2022.
“It’s Our F***ing Backyard – Designing Material Futures” ad Amsterdam
Un po’ più a nord, lo Stedelijk Museum propone “It’s Our F***ing Backyard – Designing Material Futures” (dal 23 aprile al 4 settembre 2022). Dal titolo assolutamente esplicativo, questo progetto espositivo parla della necessità di ripensare l’uso dei materiali primi, naturali. Sono state immaginate funzioni e potenzialità innovative per i cosiddetti raw materials: la produzione di plastiche con alghe marine o la creazione di tessile derivato da aghi di pino. Sperimentazioni creative che guardano alla sostenibilità per far fronte alla crisi ambientale ormai essenziali oggi. L’istituzione con sede ad Amsterdam cerca di dare una risposta a questo problema globale con una presentazione costituita da esperimenti e prototipi.
Yinka Ilori a Londra
Ne avevamo bisogno, come abbiamo bisogno della gioia che emanano i toni accesi del nigeriano nato nel Regno Unito Yinka Ilori, dal grande sorriso e dall’energia infinita. La mostra dell’artista/designer capace di trasformare la percezione di spazi pubblici grazie a cromie accese e mai scontate, apre al Design Museum di Londra questa estate con date ancora da confermare. L’approccio inconfondibile, ispirato ai tessuti africani della sua gioventù, riesce a far convivere l’estetica tipica del suo paese con un tocco di britishness postmoderna.
Solar Biennale a Rotterdam
E a proposito di colori e luce torniamo in Olanda, questa volta a Rotterdam al Het Nieuwe Instituut, diretto da Aric Chen (altra nomina recente) dove si terrà da settembre 2022, la Solar Biennale, fondata da Marjan van Aubel e Pauline van Dongen, a cura di Matylda Krzykowski. Alte le aspettative considerato il titolo più che azzeccato, questa biennale intende presentare nuove visioni, possibilità e applicazioni relative al potenziale dell’energia solare e tecnologie relative.
“Super Vernaculars” a Lubiana
Per finire andiamo a Lubiana dove a proposito di fenomeni naturali ci aspetta BIO 27, la Biennale di Lubiana dal titolo “Super Vernaculars” che quest’anno è affidata alle mani salde dell’inglese Jane Withers, che dichiara: “La nostra idea è di perseguire una tipologia di progetto rigenerativo per il futuro (…). Questa biennale intende creare lo spazio necessario per interrogarci su come esplorare modalità diverse di apprendimento, mutuate da diverse modalità di produzione, educazione, ecologia e economia.” Che sia un 2022 di visite in presenza, di spostamenti possibili e di grande ottimismo!
Immagine in apertura: Carolien Niebling, La Salsiccia del Futuro / Klobasa prihodnosti, Jane Withers, “Super Vernaculars”, Biennale del Design, Lubiana, Slovenia, 2022. Foto Emile Barret