Il primo telefono pieghevole Samsung è stato presentato nel febbraio 2019. Non proprio un fulmine a ciel sereno, con gli “smartfold” etichettati come la next big thing della tecnologia di consumo oramai da un po’, rumors a tonnellate, prototipi di aziende più o meno oscure alle grandi fiere tecnologiche come CES e MWC, e le più alte aspettative per un dispositivo, lanciato da uno dei più importanti produttori di smartphone al mondo, che – mantra da ripetere in un ciclo ottimistico – avrebbe finalmente sottratto lo smartphone al suo noioso e oggi onnipresente fattore di forma originale. Insomma, in un mondo di smartphone tutti più o meno uguali, gli smartphone erano attesi su una scala che andava dalla boccata d’aria fresca all’avvento messianico. Il Galaxy Fold, poi ribattezzato Galaxy Z Fold, è stato il primo del suo genere. I primi mesi non sono stati i più facili: prima di tutto, il piccolo display esterno fu per molti una delusione. Ci furono recensioni miste sui primi sample, e l’arrivo sugli scaffali fu ritardato al settembre dell’anno scorso per problemi con il rivestimento dello schermo delle prime unità recensite. Infine il Galaxy Fold è stato messo in vendita, giusto in tempo per le vacanze di Natale. Qualche mese dopo, poco prima che la pandemia bloccasse l'Europa e circa nei giorni del primo compleanno del Fold, Samsung annunciò il Galaxy Z Flip, un telefono pieghevole più piccolo che sembrava meno ambizioso, forse, ma più semplice e snello, che poteva essere utilizzato anche mezzo piegato. Un telefono riuscito.
Il design deve rendere bella la tecnologia, facendo in modo che se ne realizzino i benefici, e per questo non possiamo limitarci solo a una certa tecnologia o a un certo design.
L'erede dell'originale telefono pieghevole Samsung, il Galaxy Z Fold2, è ora in commercio: ha un display frontale più grande, una cerniera riprogettata e molte altre migliorie meno evidenti. È un dispositivo splendido, facile da usare in entrambe le modalità, chiuso e aperto, e che quando è piegato può sfruttare la personalizzazione di un software studiato ad hoc. Per farla breve, è qualcosa di molto simile al prodotto rivoluzionario che ci aspettavamo un anno e mezzo fa. Anche il prezzo intorno ai 2000 dollari non sembra così fuori scala per un dispositivo che, in fondo, fa il suo sporco lavoro sia come smartphone premium sia come tablet, tutto in un solo oggetto, soprattutto se si confronta il prezzo con quelli del mercato attuale.
“Ogni volta che viene lanciato un nuovo design, con una nuova tecnologia, i consumatori lo percepiscono come rivoluzionario. Pensano subito che sia divertente e nuovo. Ma la cosa più importante è la lineup che segue, il dispositivo successivo, perché deve continuare ad attrarre i consumatori e soddisfare una migliore usabilità", dice Jun-yong Song, Principal Designer Next Generation Product della divisione mobile di Samsung, l’uomo che ha avuto un ruolo centrale nella progettazione sia del Fold originale sia del suo successore, il quale sottolinea che quando è stata introdotta la prima generazione di Fold non c'era nessun prodotto anche solo vagamente simile sul mercato – in realtà, non è cambiato molto da allora –, e quindi Samsung ha dovuto sviluppare l'esperienza utente praticamente da zero. “La prima cosa a cui abbiamo pensato, quando abbiamo iniziato il progetto Foldable, è stata quella di identificare i valori che possiamo fornire ai nostri consumatori con un display flessibile. Come sapete, il display del Galaxy Z Fold può piegarsi e dispiegarsi, e questo riesce effettivamente a offrire un'esperienza utente senza precedenti”.
(continua nella gallery: tutte le citazioni sono di Jun-yong Song, tranne dove diversamente indicato)