MOVE è un insieme di accessori per le manifestazioni leggeri, riciclabili e a basso costo, progettati esplicitamente per aiutare i movimenti di protesta a raggiungere una migliore coerenza visiva durante le marce e i raduni, e per aiutarli a proiettare il loro marchio in modo univoco e controllato. Si tratta fondamentalmente di un’applicazione dei processi standard di branding aziendale – con uno spostamento inquietante dello stesso gergo – ai movimenti di protesta. In pratica il tipico concetto che potrebbe far venire un colpo a Slavoj Žižek, o altresì finire in uno dei suoi libri.
Il pezzo forte del set creato da MOVE è un megafono di cartone a confezione piatta, che può essere facilmente personalizzato dal “cliente" - cioè dall'associazione che organizza la protesta - con l'aiuto dei designer e poi costruito e colorato in loco dai partecipanti. Secondo il sito web di MOVE, il megafono è già stato utilizzato dalla “filiale di New York dei Socialisti Democratici d'America, che hanno potuto sfruttare cartelli accattivanti per far emergere all’unisono il loro messaggio". Non siamo sicuri che i socialisti democratici d’America siano esattamente d’accordo con il definire filiali le loro sezioni, come fossero una banca o una qualsiasi altra istituzione di stampo capitalista, ma tant’è.
Partendo dal concetto iniziale del megafono, la designer Alexia Cohen, Will Crum e Lassor Feasley hanno sviluppato poi altri dispositivi di protesta whitelabel, come ad esempio delle lanterne volanti che possono essere personalizzate con il logo del movimento. Secondo un altro "case study” presente sul sito di MOVE, queste lanterne hanno aiutato il movimento Black Lives Matter, "invischiato in una falsa caratterizzazione come movimento violento" a "sottolineare le proprie origini pacifiche” grazie a "immagini evocative simili a quelle di una veglia con le lanterne".
MOVE ha anche ideato una "stazione di personalizzazione mobile”. Viene descritta come uno strumento che aiuta i manifestanti a rendere coerente il loro messaggio in modo corretto, sotto l’egida dei coordinatori della protesta. Perché sì, tutti vogliamo che i manifestanti si esprimano liberamente, ma diciamocelo, quei cartelli improvvisati, realizzati appiccicando alla bene e meglio un pezzo di cartone al manico di una scopa non sono all’altezza di un *protest brand* come si deve. Soprattutto fanno sfigurare tutti quanti nelle riprese e nelle foto, soprattutto quelle che devono andare su Instagram con gli hashtag giusti. Insomma, Revolution will not be televised, ma è bene che abbia comunque un brand forte e riconoscibile.
- Brand:
- MOVE
- Year:
- 2020

L’auto elettrica al servizio della Smart City
Powerbank collegata alla rete cittadina e cervello computazione al servizio dei data center pubblici per trasmettere dati relativi a viabilità, ambiente e criticità. Al Domus Talk organizzato insieme a Renault è emerso il ruolo degli EV quali acceleratori di cognitività urbana.