Le alghe inquinanti della laguna di Venezia diventano francobolli

Le foto ormai virali della laguna di Venezia limpida, grazie all’assenza del continuo passaggio di imbarcazioni per via del lockdown nazionale, ci fanno riflettere sull’identità stessa della laguna. Meta turistica tra le più richieste, la Repubblica di Venezia era una volta denominata “valle delle cartiere”, per il suo primato nel padroneggiare materiali quali carta, vetro, tinte e tessuti. Il progetto From Venice with Algae del designer italo-spagnolo Pablo Dorigo svolto durante il master alla ECAL di Losanna ambisce a essere portavoce di questa storia.

Grazie alla collaborazione con Favini, azienda produttrice di carta, Dorigo ha avuto modo di studiare un nuovo impiego per Alga Carta. Questa carta è stata brevettata per la prima volta nel 1992 in Italia. All’epoca il governo aveva chiesto all’azienda di trovare un riutilizzo delle alghe inquinanti che ormai stavano danneggiando irrimediabilmente l’ecosistema della laguna veneziana.

Analizzando il procedimento di produzione di questa carta, con la varietà di colori e filigrana, Dorigo ha poi deciso di utilizzarla per la realizzazione di francobolli, scelta motivata dalla necessità di creare un dispositivo capace di farsi tramite di un messaggio. “La mancanza di comunicazione tra inventori e consumatori è uno dei più grossi ostacoli a un miglioramento dei comportamenti e al cambiamento” ci racconta il designer “per questo motivo una storia o un messaggio può essere più utile ed educativo di un altro prodotto in materiale riciclato”.

Con la digitalizzazione dell’organizzazione postale, i lettori ottici stanno sostituendo il costo e la complessità della filigrana. Il progetto riprende la funzionalità dei codici a barre, trasportandoli graficamente su questo nuovo tipo di carta. “Ho pensato che fosse importante anche trovare un titolo per il progetto. From Venice with Algae contiene qualcosa del luogo, del materiale, e implicitamente dell’amore per il contesto”.