Nato ad Amsterdam nel 1927, Bob Noorda si è spento ieri a Milano. La città dalla quale aveva scelto di farsi "adottare" perché – spiegava – "il design abita qui" e che per quattro volte lo ha premiato con il Compasso d'Oro e con una laurea ad honorem al Politecnico.
Addio a Bob Noorda
È morto a 82 anni uno dei maestri della grafica, autore di alcuni dei loghi italiani più longevi e famosi nel mondo.
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- 12 gennaio 2010
- Milano
Grande maestro della comunicazione visiva, Noorda si definiva uno spirito libero: "Mi sono sempre considerato un freelance anche quando ero art director alla Pirelli, perché nella mia vita sono sempre stato un uomo libero", raccontava a Francesco Dondina, in un recente libro intervista pubblicato dall'Editrice San Raffaele. Considerato uno dei principali artefici del rinnovamento della grafica italiana, autore in oltre 50 anni di carriera di più di 150 marchi conosciuti in tutto il mondo – tra gli altri, Coop, Touring Club, Eni, Enel, Rinascente – Noorda è una leggenda mondiale della grafica e del design.
Chi lo ha conosciuto lo descrive come un uomo allegro, ironico ed elegante, dall'irresistibile fascino nordico, anche capace – il che non guasta – di unire rigore e divertimento. Qualità che unite alla sua inventiva e alla sua abilità gli sono valse clienti importanti, come la Pirelli degli anni Cinquanta e, da lì in avanti, quasi tutti i maggiori imprenditori italiani che a lui decisero di affidare la propria immagine.
Va da sé, con Bob Noorda ci lascia un importante pezzo della storia del progetto italiano. A lui (e in parte anche al suo studio Unimark International fondato nel 1965 con Massimo Vignelli) si devono il sistema di segnaletica della Metropolitana di Milano (1962), innovativo al punto da essere ripreso per New York e San Paolo, ma anche Londra e Napoli; l'immagine coordinata della Feltrinelli; il logo Mondadori; il pittogramma ideato per Agip; l'immagine della Birra Dreher; e il simbolo della Regione Lombardia (disegnato con Pino Tovaglia e Roberto Sambonet), la rosa camuna ispirata alla preistoria della regione, alle incisioni rupestri in val Camonica.
Eppure lo scorso marzo, mentre si spegnevano le polemiche per un restyling del metrò che voleva cancellare l'allestimento di Albini e la sua grafica, Noorda confessava sconsolato al Corriere della Sera: "Un logo per la Milano di oggi? Ci ho pensato, ma non mi è venuto. Milano oggi non ha personalità". Difficile dare torto a lui che a Milano è arrivato nel 1954, quando era – sono parole sue – "la capitale del disegno e dei nuovi linguaggi, aveva rispetto per la storia e la memoria, c'era il mito del pezzo e la sapienza artigiana". E.S.