La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti del 1970

Nel 1970, Domus pubblicava il paesaggio di grandi solidi primari e forme astratte concepito dalla progettista milanese per raccontare il mondo Olivetti in tutta Europa, declinando ogni volta un approccio differente da città a città.

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti

Domus 493, dicembre 1970

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti "Le diverse piante della mostra itinerante Olivetti nelle sue prime cinque tappe in Europa.
In ordine di tempo le tappe sono state: Parigi (Musée des Arts Decoratits, dal 20.11.69 all'1.1.70), Barcellona (Pabellon Italiano de la Feria de Muestras, dal 18.2.70 al 8.3.70), Madrid (Palacio de Cristal, Parque del Retiro, dal 25.4.70 al 24.5.70), Edimburgo (Waverley Market Hall, dal 21.8.70 al 12.9.70), Londra (Euston Station Piazza, dal 20.10.70 al 22.11.70). Dopo Londra, la mostra continuerà a girare l'Europa: sarà in Germania in primavera. Gli elementi che compongono la mostra — venti grandi ‘volumi’, autonomi, di torma (geometrica e simbolica) elementare (dal cubo al cilindro, alla piramide, al labirinto), entro ognuno dei quali è racchiuso un ‘argomento’ — si combinano fra loro in modi sempre diversi, creando diversi paesaggi all'interno degli ambienti che li ospitano, ambienti ogni volta differenti."

Domus 493, dicembre 1970

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti L'allestimento di Madrid

Domus 493, dicembre 1970

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti L'allestimento di Madrid

Domus 493, dicembre 1970

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti L'allestimento di Madrid

Domus 493, dicembre 1970

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti L'allestimento di Londra

Domus 493, dicembre 1970

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti L'allestimento di Londra

Domus 493, dicembre 1970

Il mondo Olivetti ha sempre saputo attrarre l’attenzione di mondi diversi: più di ogni altra realtà attiva nello sviluppo di prodotti tecnologici, in Olivetti sempre sono confluite arte, architettura, letteratura, filosofia e scienze sociali, e naturalmente, prioritario, il design. Molte le istituzioni che hanno voluto studiare e raccontare questo mondo: nel 2022, ADI Design Museum dedica una mostra ai 16 Compassi d’Oro vinti da Olivetti; ma nel 1970, con il colosso globale di Ivrea all’apice del suo successo ed estensione, è il Musée des Arts Décoratifs di Parigi a chiedere che Olivetti si racconti in una mostra, nomade e replicabile in diverse città. Gae Aulenti concepisce un allestimento che combina le suggestioni macchinistiche della scena radicale e le geometrie metafisiche di un nascente postmoderno, con suggestioni di forma e di grafica che troveremo riproposte fino ad oggi in diverse occasioni. Domus pubblica il progetto nel dicembre del 1970, sul numero 493.

La mostra “Olivetti, formes et recherche” (‘Olivetti, investigación y diseno’, ‘Olivetti, Concept and Form’); architettura: Gae Aulenti; coordinamento: Hans von Klier; collaborazioni speciali: Mario Bellini, Rodolfo Bonetto, Giorgio Soavi, Ettore Sottsass jr. grafica: Giorgio Colombo; films: Riccardo Felicioli; testi: Giovanni Giudici; segreteria della mostra: Terry Piazzoli; manifesto: Ettore Sottsass jr. e Roberto Pieraccini. In Domus 493, dicembre 1970

Una mostra itinerante

“Invitata dal Louvre (Musée des Arts Décoratifs) a fare una mostra della propria ‘immagine’, la Olivetti ne ha fatto una propria ‘esperienza’. Questa è una particolare formula di mostra. Una mostra in cui il ‘sistema espositivo’ pur essendo a elementi componibili e smontabili (la mostra è itinerante) non lo rivela (come fanno i tradizionali sistemi modulari a pannelli e montanti) ma anzi fa sì che la mostra sembri ogni volta costruita ‘per’ il luogo; ed è un ‘sistema i cui elementi non sono puro e semplice supporto al materiale da esporre, ma intervengono espressivamente, a creare spettacolo, e uno spettacolo ogni volta diverso, secondo l’ambiente. Questa è stata l’idea base di Gae Aulenti, architetto della mostra.

Madrid. Domus 493, dicembre 1970

Tanti e diversi sono i ‘mondi’ Olivetti. Ogni mondo, ogni ‘argomento’, è stato isolato, raccolto, concentrato, entro un ‘volume’ autonomo, e i volumi, diversi uno dall’altro – grandi volumi di forma (geometrica e simbolica) elementare, dal cubo alla piramide al labirinto – sono tali da configurare, insieme, un ‘paesaggio’ – paesaggio che può continuamente cambiare cambiando la combinazione dei volumi fra loro. Le loro forme di grandi ‘solidi’ geometrici, talora tagliati in diagonale, consentono composizioni articolate, complesse. E non solo nascono relazioni diverse fra i volumi, ma cambia, ogni volta, il loro rapporto con l’ambiente che li contiene – un ambiente che era tutto buio a Barcellona, tutto luminoso nel ‘Palacio de Cristal’ di Madrid, e traslucente nell’enorme ‘pallone’ di Londra.

Domus 493, dicembre 1970

Teatri nel teatro, questi volumi – ‘luoghi deputati’ ai diversi argomenti – chiamano la partecipazione dei visitatori: invitano alla esplorazione. I visitatori vivono due esperienze, due emozioni: quella, fantastica, del percorso nello spazio ‘negativo’ fra i volumi (fra le loro pareti alte e chiuse, con passaggi stretti, curve, sorprese, ecc.) ‘andando alla ricerca’ della mostra, e poi quella conoscitiva e critica, una volta entrati all’interno del volume, e del mondo che vi è contenuto. I volumi sono una ventina. Gli argomenti vanno dalla architettura (progetti di Kahn, Le Corbusier, Tange per le fabbriche Olivetti) al design per le macchine (Bellini, Bonetto, Sottsass, con i loro collaboratori), dagli interventi collaborativi di artisti (da Folon a Del Pezzo) alle mostre, edizioni e pubblicazioni d'arte (da Ben Shahn a Sutherland) curate dalla Olivetti.”

Londra. Domus 493, dicembre 1970
La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti Domus 493, dicembre 1970

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti Domus 493, dicembre 1970

"Le diverse piante della mostra itinerante Olivetti nelle sue prime cinque tappe in Europa.
In ordine di tempo le tappe sono state: Parigi (Musée des Arts Decoratits, dal 20.11.69 all'1.1.70), Barcellona (Pabellon Italiano de la Feria de Muestras, dal 18.2.70 al 8.3.70), Madrid (Palacio de Cristal, Parque del Retiro, dal 25.4.70 al 24.5.70), Edimburgo (Waverley Market Hall, dal 21.8.70 al 12.9.70), Londra (Euston Station Piazza, dal 20.10.70 al 22.11.70). Dopo Londra, la mostra continuerà a girare l'Europa: sarà in Germania in primavera. Gli elementi che compongono la mostra — venti grandi ‘volumi’, autonomi, di torma (geometrica e simbolica) elementare (dal cubo al cilindro, alla piramide, al labirinto), entro ognuno dei quali è racchiuso un ‘argomento’ — si combinano fra loro in modi sempre diversi, creando diversi paesaggi all'interno degli ambienti che li ospitano, ambienti ogni volta differenti."

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti Domus 493, dicembre 1970

L'allestimento di Madrid

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti Domus 493, dicembre 1970

L'allestimento di Madrid

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti Domus 493, dicembre 1970

L'allestimento di Madrid

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti Domus 493, dicembre 1970

L'allestimento di Londra

La mostra nomade di Gae Aulenti per Olivetti Domus 493, dicembre 1970

L'allestimento di Londra