Quando Liu Jiakun ha portato Domus nel suo Hu Huishan memorial

L’architetto cinese vincitore del Pritzker 2025 ha sempre lavorato sul valore evocativo dei suoi progetti: nel 2009 lo raccontava attraverso lo spazio dedicato ad una vittima del terremoto in Sichuan.

“Rivelare, astrarre, distillare e rendere visibile le qualità intrinseche delle persone nei luoghi. (...) creare atmosfere, offrire un senso di serentià e poesia, evocare compassione e coltivare un senso di comunità condivisa”. Questa è la missione che Liu Jiakun, vincitore del Pritzker Prize 2025, vede per l’architettura.

Una missione che in una carriera quarantennale si è tradotta nel creare spazio, “il lusso dello spazio“ pubblico e condiviso nel tessuto delle grandi città cinesi, dove spesso manca. Uno spazio razionalmente carico, come quello dello Shujinfang Museum e del West Village, capace però anche di far collassare la scala del macro oggetto, del grande evento, nella scala piccola dell’intimità e della memoria. È così che nel 2008 era nato il suo memoriale per Hu Huishan, una adolescente morta quell’anno nel terremoto del Sichuan. Liu aveva portato Domus alla scoperta di quella piccola architettura-tenda nel 2009, condividendo un racconto curato da Laura Bossi.

Domus 928, settembre 2009

In memory of Hu Huishan

Studentessa della scuola media Juyuan, nella città di Dujiangyan, Hu Huishan era, come tutti i giovani della sua età, appassionata di musica, film e sport. Di lei, e delle migliaia di vite spezzate il 12 maggio 2008 dal terremoto del Sichuan, avremmo saputo ben poco se non fosse stato anche per l’architetto cinese Liu Jiakun. Dopo una visita alla scuola di Hu Huishan – una struttura che, durante il terremoto, si accartocciò, come fosse carta, sopra i suoi giovani ospiti – e aver conosciuto i suoi genitori, Liu Jiakun decise di onorarne la breve esistenza donando il progetto e la costruzione di un piccolo memoriale. Circondato da alberi, l’edificio ha simbolicamente la forma di una tenda per rifugiati. Compatto e rivestito all’esterno di un intonaco grigio, si accende al suo interno di colore rosa (in vita il suo colore preferito) per accogliere tutte quelle cose di valore affettivo che accompagnarono Hu Huishan nella sua vita di tutti i giorni: libri, lo zaino di scuola, foto, quaderni e diari, le racchette di badminton... Sostiene Liu Jiakun: “Pur essendo molto piccolo, il memoriale è grande abbastanza per diventare un ricordo collettivo del terremoto. Pur essendo molto piccolo, è il più significativo lavoro d’architettura che io abbia mai realizzato in tutta la mia carriera”.

Memoriale Hu Huishan, Chengdu, Repubblica Popolare Cinese. Photo courtesy of Bi Kejian

Immagine di apertura: Memoriale Hu Huishan, Chengdu, Repubblica Popolare Cinese. Photo courtesy of Jiakun Architects

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