Pubblicato in origine su Domus 522/maggio 1973
Avvicinare gli Ant Farm, a Houston o a San Francisco,
significa proprio entrare in contatto con
una comune o una fattoria di formiche, poiché all'interno
del gruppo, formato da filosofi, film
makers, politici ed architetti, esistono gli stessi
sistemi di regolazione e di coesione del mondo
degli imenotteri.
Innanzitutto la regolazione della comunità, distribuita
nomadicamente nel Texas e nella California,
è tipica della struttura sociale delle formiche.
Il lavoro è collettivo e ogni membro della comune
o fattoria partecipa attivamente alla realizzazione
delle azioni sociali, che possono manifestarsi
in edifici, oggetti, registrazioni video e manifestazioni
politico-culturali.
La trasmissione dei fatti esperienziali si attua attraverso
'comunicazioni' e 'informazioni' trasmesse
mediante dati psicofisici, esaltati dall'uso
di 'erbe' e di visioni correlate, mentre la coesione
è fortissima, tanto che le operazioni prodotte,
da costa a costa, dal gruppo sono indistinguibili.
A tutto questo bisogna aggiungere lo spirito di
sotterraneità che gli Ant Farm posseggono, che
accomunandoli alle formiche li fa resistere alla
concorrenza vitale che esercitano contro di loro,
a superficie di terra, gli altri 'insetti', diffusi nell'establishment
della cultura ufficiale americana.
Gli Ant Farm visti da Germano Celant
Sommersa nel 1985 dalle inondazioni del fiume Brazos, la House of the Century fece in tempo a essere visitata da Celant che la presentò nel 1973 ai lettori di Domus.
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- Germano Celant
- 25 marzo 2011
- Angleton
A voler brevemente analizzare le varie stratificazioni
della comunità degli Ant Farm, è possibile
reperire tre livelli di comportamento e di azione.
Il primo riguarda la loro posizione di intellettuali
underground e di artisti tesi a distruggere la cultura
dei valori e miti americani. In questo senso
può considerarsi la mostra tenuta al Contemporary
Art Museum di Houston, in cui il gruppo aveva
presentato all'ingresso del museo un normale
frigorifero, pieno di tutti i prodotti commestibili
di consumo, completamente perforato di colpi di
pistola e di fucile, mentre all'interno del museo
venivano mostrati film d'architettura e film pornografici.
Per completare l'opera gli Antfarm, alla
inaugurazione della mostra, avevano gettato "pane
ai porci" della città di Houston, riversando
pezzi di pane raffermo sulle teste delle autorità
intervenute.
Altri progetti: l'invio sulla luna di un frigorifero
come capsula, oppure la rivitalizzazione della Sagrada
Familia di Gaudì tramite la costruzione, in
plastica e materiali fosforescenti, della parte non
terminata; recente è il progetto di spingere le
proprie macchine ad altissima velocità in un ammasso
di televisori che bruciano.
A queste 'visioni' corrispondono d'altra parte
le trasmissioni politiche, realizzate mediante la
TVTV, la Top Value Television, una compagnia
televisiva underground che comprende, oltre a
membri degli Antfarm (Allen Rucker) anche Michael
Shamberg, autore di Guerrilla Television,
un paperback pubblicato nel 1971 che è
diventato il libretto rosso della controinformazione
americana, e membri della Raindancke
(Megan Williams) la comune video di New York.
L'assunto politico della video guerrilla è di offrire
un'informazione radicalmente differente da
quella distribuita dai diversi canali televisivi
americani; per questo il gruppo si serve, oltre
che di teorici, di analisti politici e di specialisti
della visione, provenienti dagli istituti o College
più politicamente impegnati.
Il lavoro più interessante prodotto da questa sezione
è stato una trasmissione di sessanta minuti
sulla convention democratica e repubblicana
a Miami Beach. Il programma, prodotto
con sistemi estremamente economici (il costo è
stato di circa 20 mila dollari contro i 20 milioni
spesi dalle varie compagnie televisive) e una
piccola Sony con tape di mezzo pollice, ha suscitato
la reazione delle massime compagnie
televisive, poiché ha offerto una visione reale
del caos e delle battaglie politiche sotterranee
della convention, oltre che un'indagine sull'uso
politico delle trasmissioni televisive e sulle loro
manipolazioni.
È evidente che all'interno del gruppo degli Ant Farm
i sistemi comunicazionali non sono isolati;
è l'uso dei diversi media, e dei loro reciproci
punti di interferenza, a interessare il gruppo che,
formatosi nel 1968, ha prodotto informazione decentralizzata,
politica e culturale, tanto da toccare
vari campi operativi, che oltre alla cultura
sotterranea e all'azione politica, hanno riguardato
l'architettura, il community planning e l'environment.
I risultati di questi interessi sono stati una serie
di videotapes sull'attività nomadica del gruppo,
come Truckstop Network, un documento
sui sistemi di vita dei truckers (gli abitanti su
case mobili trasportabili) e sul metodo di azione
e d'informazione di una cultura alternativa, basata
sul vagabondaggio. Il tape contiene dunque
interviste con i truckers, Dave Sellers, Buckminster
Fuller e Paolo Soleri. Altri lavori in quest'ordine,
i videotapes sugli esperimenti architettonici
come le instant cities e le strutture gonfiabili:
Inflatables illustrated, è un tape sulla
tecnica costruttiva degli inflatables; Instant
City è un documento sulla costruzione della
città temporanea che si realizzò l'anno scorso ad
Ibiza.
All'aspetto informazionale che permette una maggiore
sperimentazione, corrisponde negli Ant Farm
anche un'attività realizzativa con edifici o
proposte di architettura alternativa.
In questo senso può collocarsi la Truckin's
University, una proposta di università aperta e
viaggiante, la cui nomadicità è assicurata da una
serie di trucks equipaggiati con strumenti d'informazione
dai video ai tape-recorders, e la cui
adattabilità agli spazi è data da un gonfiabile capace
di accogliere centinaia di studenti. Una
mobilità della struttura reperibile pure nell'Art
Building dell'Antioch College, in Ohio; un edificio
violentemente colorato, costruito con mezzi
estremamente economici, che prevede una pluralità
funzionale, capace di adattarlo ai vari usi
produttivi e informazionali dell'Istituto d'arte.
All'aspetto informazionale che permette una maggiore sperimentazione, corrisponde negli Ant Farm anche un'attività realizzativa con edifici o proposte di architettura alternativa
Infine The House of the Century, una residenza in ferro e cemento, disegnata e costruita da Richard Jost, Charles Lord jr, Doug Michels per conto dei committenti Marilyn e Alvin Lubetkin, ad Angleton in Texas. La costruzione, il cui primo progetto, nato in occasione di un viaggio, faceva apparire la casa come un grande alligatore con il muso rivolto verso l'acqua del lago, sulle cui rive la casa è costruita, è realizzata mediante una struttura a griglia di ferro su cui è stato versato cemento. L'aspetto esterno della casa deriva dalla trasformazione dell'immagine del progetto originale, molto più organico o espressionistico, mediante la contaminazione dell'immagine della carrozzeria di una macchina Ford degli anni Trenta. La scocca frontale con il muso e gli occhi, corrispondenti al motore e ai fari, ha suggerito agli Antfarm la struttura della torre con i due bulbi affiancati, che tramite gli "occhi-finestra" si rispecchiano sul lago, e l'insieme abitativo, mentre la pianta e l'interno hanno mantenuto l'assunto organico e animalesco.
Il contrasto esterno-interno è, così, violentissimo,
come pure è estremamente contrastante l'immagine
della casa con l'ambiente circostante. La levigatezza
della struttura esterna, con il suo biancore,
unita alla specularità delle finestre, fa apparire
la residenza come un progetto estraneo ed
altamente violento rispetto al paesaggio, quasi
una capsula lunare (Angleton è a poche miglia
dalla NASA) stile art deco.
Penetrando invece all'interno, la casa presenta
la sua componente organica, rivelandosi come
residenza umana e animale. L'involucro interno
è infatti realizzato plasmando, organicamente, il
legno a formare tutto l'arredamento, mentre i
servizi sono centralizzati nella torre. All'interno
dei due grandi bulbi che affiancano la torre l'arredo, in legno o in plastica colorata, nella costruzione
assume quasi un'immagine lavica, di materiale
plasmato secondo una proliferazione organica
del pavimento in forme naturalistiche o animalesche,
come enormi fiori o animali mitici, capaci
di contenere uno schermo televisivo o le posate.
La torre che comprende, a pianoterra, il bagno
e i servizi igienici, al primo livello presenta
la camera di riposo e al secondo lo studio; per
accedervi bisogna usare una scala di sicurezza,
estremamente semplice e difficile da percorrere.
Il pavimento della residenza è circondato poi da un piccolo incavo o fosso che percorre la maggior parte del perimetro della casa; in questo fosso pieno d'acqua e di alghe, vivono alligatori nani, coccodrilli carnivori che si muovono lentamente e rendono 'vitale' l'intera casa. Tutto dagli Antfarm, che hanno speso oramai circa un anno per portarlo a termine. È facile vedere in questo atteggiamento una posizione ideologica e comportamentistica che possiede dei paralleli storici con l'artigianato-industriale liberty o art nouveau. La necessità di realizzare direttamente e organicamente, oltre a disegnare in senso organico e sensuale tutto l'arredo, avvicina gli Ant Farm a Gaudì e al modernismo, rivisitati con spirito dissacratorio e blasfemo, tramite l'uso non soltanto di immagini e materiali 'falsi', la plastica, ma di contaminazioni storiche e industriali, la carrozzeria Ford anni Trenta, e di entità organiche super-reali, gli alligatori, capaci di ridurre la lucida capsula abitativa ad antro animalesco. Germano Celant